«Parla ai Figli d’Israele, quando voi sarete entrati nel paese dove sto conducendovi e mangerete del pane, ne sottrarrete un’offerta al Signore» (Torah; Num. 15, 18-19).
Challah (חלה plurale Challot) è un panetradizionale ebraico a forma di treccia mangiato in occasione dello Shabbat (e di altre feste, tranne Pesach). Lo Shabbat è il giorno di festa degli ebrei.
E’ questa l’origine della challah, il pane bianco che accompagna lo shabbat e le feste ebraiche.
Originariamente, e fin quando fu possibile, da questo pane era prelevata la decima che veniva offerta al sacerdote. Oggi che non c’è più il Tempio, si preleva comunque un pezzetto dell’impasto che viene messo da parte, bruciato in forno e non consumato.
La challah, pane bianco e soffice di gusto leggermente dolce, è una delle componenti essenziali del pasto di sabato. E’ a forma di treccia, e sulla tavola ne sono presenti due, a misura della doppia porzione di manna che Dio elargiva agli israeliti nel deserto alla vigilia del sabato e delle feste. La preparazione di questo pane e il prelevamento dell’offerta dall’impasto, sono esclusiva incombenza femminile.
Fonte: Elena Loewenthal “Gli ebrei questi sconosciuti”
Questo è il giorno della memoria prepariamo anche noi la challah.
Ingredienti
160 ml di acqua tiepida
Dividiamo l’impasto in due parti uguali e formiamo la treccia. Sbattiamo l’uovo con il cucchiaino di miele e spennelliamo il composto sulla challah. Se vogliamo spolveriamo con semi di sesamo o di papavero. Mettiamo di nuovo lievitare fino a raddoppiare il volume.
Mai più!