Trentunesimo giorno di reclusione.
In tempi normali, avrei scartato le barbe ed i gambi dei finocchi, ora in tempo di carestia e di coronavirus, non lo posso fare più. La verdura fresca è finita, andare a comprarla non conviene per non rischiare ed anche perché si paga a peso d’oro, allora che mi sono inventata per pranzo? Ho lavato e tagliato finocchi e barbe a pezzetti, li ho fatti bollire in acqua bollente salata, li ho scolati e frullato. Avevo le fave secche già cotte, ho mescolato tutto e ripassato in padella con un filo di olio extravergine di oliva erbe aromatiche, origano e menta, ci stanno bene sì, ho scolato i rigatoni, saltati insieme al parmigiano reggiano. Con il resto delle fave e finocchi, ho fatto le polpettine con un uovo, pane grattugiato, buccia di limone con il cuore filante di emmentaler e messo in forno a 200 gradi fino a quando le polpettine sono diventate belle croccanti. Questo è il pranzo e stasera le uova in pesce. Chi le conosce?