alberi

LA TERRA E L’ORTO GIARDINO SCAPIGLIATO

“Leggetela. É bellissima”*
Un contadino stanco della solita routine quotidiana, tra campi e duro lavoro, decise di vendere la sua tenuta…
Dovendo scrivere il cartello per la vendita decise di chiedere aiuto al suo vicino che possedeva delle doti poetiche innate…
Il romantico vicino accettò volentieri e scrisse per lui un cartello che diceva:
“VENDO un pezzettino di cielo, adornato da bellissimi fiori e verdi alberi, con un fiume dall’acqua così pura e dal colore così cristallino che abbiate mai visto…”
Fatto cio’, il poeta dovette assentarsi per un pò di tempo, al suo rientro però, decise di andare a conoscere il suo nuovo vicino.
La sua sorpresa fu immensa nel vedere il solito contadino impegnato nei suoi lavori agricoli.


Il Poeta quindi domandò:
“Amico non sei andato via dalla tua tenuta?”
Il contadino rispose sorridendo:
“No, mio caro vicino, dopo aver letto il cartello che avevi scritto, ho capito che possedevo il pezzo più bello della terra e che non ne avrei trovato un altro migliore.”
✨ Morale della favola.
Non aspettare che arrivi un poeta per farti un cartello che ti dica quanto è meraviglosa la tua vita, la tua casa, la tua famiglia e tutto ciò che possiedi…
Ringrazia sempre
per la salute che hai,
per la vita che vivi,
per la caparbietà che hai nel lottare per andare avanti…
Apprezza questo pezzettino di cielo che è la tua VITA.
Il tuo risveglio al mattino è la parte migliore,
“ALZATI, hai un’altra OPPORTUNITÀ” ❤
Nasciamo per essere felici
“NON PER ESSERE PERFETTI”
I giorni buoni ti danno
LA FELICITÀ
I giorni cattivi ti danno
L’ESPERIENZA
I tentativi ti mantengono
FORTE
Le prove ti mantengono
UMANO
Le cadute ti mantengono
UMILE
Non lo so chi l’abbia scritta ma è bella semplice e vera, da condividere come un pezzettino di gioia. 🍀🍀


Questo per far capire che anche in un orto giardino scapigliato, si può trovare un pezzo di gioia!
Il gelsomino marzolino bianco e rosa, profuma già tanto, però mi sembra di trovarmi al camposanto.

I fiori spontanei ed il verde degli alberi.

Questioni di idee!

INTRECCI DI ALBERI

Poesia di Adam Zagajewski
Negli alberi

Negli alberi, nelle loro chiome, sotto sontuose
vesti di foglie e sottane di luce,
sotto i sensi, sotto le ali, sotto gli scettri,
negli alberi si cela, respira, palpita
una vita quieta, sonnolenta, un abbozzo d’eterno.
Prosperi reami crescono nell’ambone
delle querce. Gli scoiattoli corrono, immobili
come piccoli tramonti rossi nascosti
sotto le palpebre. Ostaggi invisibili
formicolano sotto i gusci delle ghiande,
gli schiavi portano cesti con frutta e argento,
i cammelli oscillano come studiosi
arabi sopra i loro manoscritti, i pozzi
bevono acqua e aceto, l’acerba Europa
stilla come resina dal legno, Vermeer dipinge
vesti e una luce che non va scemando.
Sotto la cupola del circo danzano i tordi.
Slowacki già abita a Parigi e gioca
perseverante in borsa. Un ricco
si infila nella cruna d’un ago
e geme, ah, che tortura, Socrate
spiega ai cercatori d’oro che cos’è
la menzogna, che cosa il bene e la virtù.
I rematori remano lenti. E lente navigano
le barche a vela. I fuggitivi dell’Insurrezione
di Varsavia bevono un tè dolce,
sui rami asciuga la biancheria,
qualcuno nel sonno chiede «dov’è
la mia patria». Un veliero verde è fissato
a un’ancora arrugginita. Un coro di anime immortali
prova una cantata di Bach, in silenzio.
Accanto, su un angusto divano, dorme, stanco,
capitan Nemo. Un picchio trasmette un telegramma
urgente con la notizia della conquista
di Cartagine e del Boston Tea Party.
La donnola non si tramuta affatto
in lady Macbeth, nelle chiome degli alberi
non esistono rimorsi.
Icaro serenamente affoga.
Dio riavvolge il nastro. Le spedizioni punitive
rientrano in caserma.
Vivremo a lungo negli intrecci di un arabesco,
nel balbettio dell’allocco, nel desiderio, nell’eco
senza casa, sotto sontuose vesti di foglie,
nelle chiome degli alberi, nell’altrui respiro.


Buon pomeriggio!