Difficile individuare l’etimologia (forse dal “calzone napoletano” o da una forma latina popolareggiante “cacium“), la provenienza, le ragioni o le motivazioni che sono alla base della “esclusività treiese” di questo prodotto gastronomico perchè infatti nella zona di Treia (MC) lo si conosce e lo si apprezza da molte generazioni.

Li caciù per “Il Principe dei Saltarelli”
Ingredienti:
per l’impasto:
300 gr di farina bianca
150 gr di zucchero
1 pizzico di sale
1 uovo
1 bustina di lievito
150 gr di burro
per il ripieno la qualità del formaggio variano a seconda dei gusti:
1 uovo intero
500 gr di pecorino fresco
150 gr di zucchero
buccia di limone
Procedimento:
setacciare la farina sul piano della spianatoia e nel centro unire zucchero, sale, uovo e la bustino del lievito per dolci (3/4 del contenuto). Lavorare incorporando bene la farina fino a formare un impasto denso, aggiungere poi il burro freddo tagliato a pezzettini impastando rapidamente fino ad ottenere un composto liscio. Spianare la pasta e ricoprirla con la carta forno e riporla in frigorifero per circa due ore.
Per la farcitura:
tagliare a pezzettini il pecorino e frullare insieme allo zucchero, le bucce di limone ed un uovo fino ad ottenere una crema.
Riprendere la pasta dal frigorifero, stenderla in modo sottile (3-4 mm) con un mattarello e formare dei dischi, farcirli con un cucchiaino di impasto e chiuderli bene, spennellarli con un uovo intero ed un goccio di latte.
Cuocere a 180 gradi per 10-15 minuti fino a vederli dorati.
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