pecorino

GNUDI DI CARNE E ZUCCHINE CON SALSA DI ASPARAGI

Gli gnudi generalmente sono fatti di ricotta e verdure, spinaci, bietole, o quello che più ci piace. Non mi sembra però che esista una ricetta di gnudi di carne, io non l’ho trovata, forse mi sbaglio.

Comunque sia io l’ho fatti domenica per pranzo.

Non avevo voglia di impastare come ogni festa o domenica, non avevo neanche voglia di fare il sugo, praticamente non mi andava di stare molto in cucina, succede anche a me ora che sono impegnata a fare la nonna di SARA FUTURA una bimba stupenda di quattordici mesi che amo da morire.

Venivano a pranzo Riccardo e Jo anche lei in procinto di diventare mamma, quindi per me nonna di due bimbi. Il sesso non lo sanno e quindi sarà una sorpresa.

Che fare per primo?

Gli gnudi di carne e come l’ho fatti? Ve li racconto!

Ho preso la carne macinata, 300 grammi, l’ho condita con sale, noce moscata, uova di galline felici, uno intero e due albumi, parmigiano reggiano e pecorino grattugiato.

Ho frullato tre zucchine con il sale, le ho strizzate nel tovagliolo per farle perdere tutta l’acqua di vegetazione che non ho buttato perché mi serviva per la salsa di asparagi.

Ho lavorato la carne e le zucchine insieme unendo una manciata di farina per dar un po’ di consistenza in cottura.

Nel frattempo ho tagliato a pezzi un mazzetto di asparagi che ho fatto cuocere con la cipolla in un filo d’acqua a microonde, bastano pochi minuti.

Ho frullato gli asparagi con l’acqua delle zucchine che avevo lasciato da parte, ho unito il sale, il parmigiano reggiano, l’olio extravergine di oliva per farne una salsa.

Nell’acqua salata che bolliva ho calato sei o sette gnudi alla volta che ho formato aiutandomi con due cucchiai, l’impasto deve essere morbido, ed ho fatto cuocere per alcuni minuti, li ho scolati e sistemati nella pirofila con sotto pezzetti di burro, ed infine l’ho coperti con la salsa e fiocchetti di burro. Li ho infornati a 160 gradi ventilato fino a gratinare.

Li ho portati in tavola caldissimi.!

Gli gnudi di carne e zucchine rimangono morbidi morbidi, non c’è bisogno di mettere tanta farina!

Nell’attesa della nascita, pregando e giocando con SARA FUTURA, vi auguro una buona vita e buoni gnudi di carne e zucchine!

A presto!

Le mie sono tutte ricette personali ed inventate sul momento, sono fatta così, non mi è mai piaciuto fare progetti o programmi. La vita che mi sarà donata, poca o tanta la vivo minuto per minuto, il resto è la mia famiglia!

Gnudi di carne e zucchine

RAVIOLI DI ZUCCA DELICA ALLA RICOTTA E FORMAGGI IN BRODO DI CARNE

C’era una volta il nostro caro parrocco don Renato, da buongustaio che era, una settimana prima delle feste dei Santi e dei morti, si prenotava per ricevere in dono un sacchetto dei nostri cappelletti da gustare in quei giorni. Lui lo ricordava raccomandandosi a Serena, la domenica mattina quando finiva la messa.
Per tanti anni l’ho accontentato, poi purtroppo la sua malattia e la morte hanno messo fine alla tradizione.
Sono passati gli anni, siamo tutti un po’ più anziani, si fa quel che si può ed i cappelletti per me sono più difficili da fare per tanti motivi. Mi faccio i raviolini che tanto anche in brodo sono buoni lo stesso. Sono velocissima!!! Se non ci credete sono affari vostri!!!
Questi l’ho fatti con la zucca delica, la ricotta, il gorgonzola, il pecorino e le erbe aromatiche. Sono veramente buoni per due soli a tavola con un meraviglioso sole che entra dalla finestra scaldando ed illuminando la mia cucina. E stasera? Chi lo sa?

Tanto a casa mia, per mangiare non c’è problema e del diman non c’è certezza ed il resto è noia.

Non ci sono pesi da osservare per questa ricetta, si fa ad occhio e a piacere sui formaggi oppure questi si possono sostituire per metà con del petto di pollo cotto in padella con un po’ di olio extravergine di oliva ed erbe aromatiche. I ravioli in ogni modo sono ottimi.

Prepariamo il brodo con più varietà di carne, muscolo, punta di petto, coda, carote, sedano, cipolla, una foglia di alloro e qualche pomodorino.

Prima di cuocere la zucca, prepariamo la pasta all’uovo con la farina 0 e le uova di galline felici o puttane se sono di supermercato e lasciamola riposare coperta da una ciotola.

Per fare i raviolini di zucca delica, facciamo cuocere a fette con la buccia la zucca nel piatto crisp del microonde per alcuni minuti. Se non abbiamo questa funzione, lasciamo cuocerla nel forno tradizionale a 170 fino a quando la zucca si presenta morbida. Se nemmeno questo metodo possiamo fare, la facciamo cuocere in padella con un filo d’acqua e sale fino a quando si presenta morbida.

Prima di frullare la zucca con gli altri ingredienti, la scoliamo bene se non è stata cotta al forno, in padella potrebbe rifarla e questa comprometterebbe il risultato del ripieno.

Frulliamo allora la zucca, la ricotta, un po’ di gorgonzola, il pecorino fresco e se ci piace il petto di pollo, uniamo timo, maggiorana ed erba cipollina, uno o due uova, e mescoliamo per bene il composto che deve essere morbido.

Tiriamo la pasta sottile con la macchinetta, formiamo le strisce, mettiamoci sopra tanti mucchietti del ripieno e chiudiamo per fare i raviolini.

Mettiamoli a cuocere nel brodo filtrato e bollente per pochi minuti, appena vengono a galla spegniamo il gas.

Portiamoli in tavola fumanti e gustiamoli subito!

Questi ravioli li possiamo preparare prima e congelare per ogni occasione!

Sono diversi e soprattutto buoni per i giorni di festa che verranno!

Buona vita, buoni ravioli di zucca delica e formaggi ❤️

Ravioli in cottura nel brodo
Ravioli finiti pronti anche per congelare
Ravioli in lavorazione

PANNOCIATO E PÀ NNOCIATO

Festa dell’esaltazione della Croce insieme alle tradizioni popolari a Petriolo e dintorni

Pannociato dolce
Pà nnociato alle noci

Pà nnociato alle noci e pecorino

ACQUACOTTA MARCHIGIANA

L’ Acquacotta marchigiana è meno famosa di quella maremmana, ne esistono diverse varianti anche da noi. Non è più molto in uso, forse perché bisogna avere a disposizione oltre che il tempo anche ingredienti buoni e possibilmente di stagione e pazienza per pulirli. I contadini delle nostre zone, erano soliti prepararla con pezzi di lardo al quale aggiungevano le verdure di stagione, mentre i pastori cucinavano la zuppa rosolando prima tutti gli odori, carote, sedano ed odori come la mentuccia e la maggiorana unendo poi l’agnello ed i pomodori a pezzi. Quest’ultima Acquacotta veniva mangiata con il pane raffermo, le uova sbattute sopra ed una manciata di pecorino secco, divenendo così un piatto sostanzioso e completo. Noi più gracili di stomaco, ci accontentiamo di preparare l’acquacotta, con le ultime verdure dell’estate passata, i tenerumi, cioè le foglioline ed i germoglietti delle zucchine, una piccola melanzana, ceci e fagioli borlotti, croste di parmigiano reggiano, rucola, ed erbe aromatiche, il tutto con un pane aromatico e frizzante di farina di cereali e semi di cumino. Una bella manciata di parmigiano ed un generoso giro di olio extravergine di oliva nuovo ed il pranzo è fatto.

Ho fatto cuocere prima i legumi con le foglie di alloro, le croste di parmigiano reggiano e la cipolla, ho aggiunto il resto e finito di cuocere.

Buona vita, buona acquacotta marchigiana ❤️ il resto è noia!

Acquacotta marchigiana e pane fatto in casa con i semi di cumino

Il primo maggio a casa!

Secondo anno di covid, secondo primo maggio in casa!

Non che mi dispiaccia molto stare in casa, dato che sono immersa nel verde e quindi non ho bisogno di cercare un posto per respirare della buona aria, ne di rifarmi gli occhi dalla natura.

Grazie a Dio, vivo ogni giorno in questo posto con un orto giardino scapigliato che, nonostante tutto, riesce a farmi vivere questo tempo terribile, nel migliore dei modi.

Ieri tirava un forte vento ed ogni tanto, c’erano acquazzoni portando freddo ed impossibilità di pranzare all’aria aperta!

Sul tavolo della nostra cucina c’era tutto quello che serviva per un pranzo “scampagnato“!

Salumi e formaggio pecorino fresco, crostini di créscia de casció di Pasqua con crema di fave, asparagi e zucchine, cannelloni con la menzionata crema di sopra, porchetta, e ciammèlla strozzosa di Pasqua.

Meglio di così non poteva essere!

Buona vita, buon mese di maggio ❤️

Vi racconterò la ricetta dei buonissimi cannelloni di crema di fave, asparagi e zucchine, nei prossimi giorni!

Diario alimentare di quaresima (trippa alla marchigiana)

La trippa piatto povero ma corposo, era preparata spesso anche durante il periodo di quaresima perché soddisfava tutta la famiglia numerosa che doveva riempire la pancia e oltretutto si spendevano quattro soldi.

La trippa non era molto gradita ai piccoli, qui la vergara, donna possente che comandava in campagna o la mamma del paese escogitavano un modo per far sì che anche loro imparassero a mangiare la trippa. Preparavano tante frittatine, le uova al tempo quaresimale cominciavano ad abbondare, le tagliavano a striscioline, facevano un sugo finto con il battuto di lardo ed aglio, univano la maggiorana, il prezzemolo e la salvia, i pomodori di casa e lasciavano insaporire le frittatine, così le uova in trippa per la somiglianza delle striscioline, diventavano piacevoli accontentando i piccoli e nutrendoli.

Allora prepariamoci a riempire la pancia anche noi con la ricetta di casa nostra!

Pronti?

Trippa mia, fàtte cappànna!

La trippa deve essere cucinata in modo speciale come faceva mia madre. Sono tassativi maggiorana, cipolla, chiodi di garofano e un minimo di mentuccia selvatica e soprattutto devono esserci i nervetti del manzo per far sì che si formi la gelatina. Una volta sbollentata e rosolata con tutti gli odori, si sfuma col vino bianco e si aggiungono i pomodori. La trippa deve sobbollire per molto tempo fino a quando le striscioline si mordono con le labbra. Servire a tavola con una bella e abbondante spolverata di pecorino secco e di pepe.

La trippa è straordinaria anche per condire un piatto di pasta sia le tagliatelle che i rigatoni!

A voi la scelta!

Buona vita, buona trippa alla marchigiana ❤️

Ravioli di pecorino fresco ricotta noci e radicchio rosso all’ aceto balsamico di Modena e yogurt bianco greco

Ci siamo quasi a Natale, il tempo per fare la spesa ce n’è poco, anche per le restrizioni, quindi noi abbiamo fatto scorta di tutto……vedremo cosa cucineremo con quello che già è in dispensa. C’è una grande forma di pecorino fresco di Norcia, lasciarla lì senza consumarlo rischierebbe una brutta fine perché potrebbe ammuffire. Qualche fetta la stiamo mangiando, ma è necessario finirla in fretta.

Farci una pasta fresca ripiena, ravioli o cannelloni sono sicura che sarà una buona idea. Magari li congelerò ed avrò una preparazione già pronta, per le feste natalizie. La scelta cade sui ravioli, ma non ci sarà solo il pecorino fresco di Norcia, ma anche la ricotta, le noci ed il radicchio rosso. Vi racconto la preparazione e come sarà il condimento per il quale non c’è bisogno di fare nessun sugo.

Per i ravioli facciamo la pasta fresca con le uova e la farina o 00 o 0, possiamo anche fare metà e metà, in questo impasto c’è un ingrediente particolare, un goccio di vino cotto, questo darà un aroma dolce e fruttato ed il ripieno dei ravioli sarà esaltato. Impastiamo come facciamo di solito tutto, quando la pasta sarà lucida e soda, lasciamo che si riposi coperta da una ciotola. Nel frattempo prepariamo il ripieno per i ravioli.

Tagliamo a piccoli cubetti il pecorino fresco, mescoliamoli ad una certa quantità di ricotta di pecora o quella che più ci piace, uniamo le noci tritate, il radicchio rosso tritato anch’esso, il parmigiano reggiano, la buccia di limone e la noce moscata, mescoliamo ed uniamo uno o due uova di galline felici o puttane (quelle del supermercato). Riprendiamo la pasta e la tiriamo con la macchinetta, prima in uno strato spesso poi in quello più sottile. Questo strato dipende dal rullo della vostra macchinetta. Facciamo una striscia alla volta, con un cucchiaio mettiamoci sopra il ripieno, richiudiamo la pasta sopra e con la rotella facciamo i ravioli. Finiamoli tutti e prepariamo il condimento.

Nella padella mettiamo una noce di burro, accendiamo il gas, uniamo lo yogurt bianco greco, la quantità dipende da quanti ravioli abbiamo fatto, regoliamoci, lasciamoli sciogliere insieme, aggiungendo un cucchiaio di maizena sciolta in mezzo bicchiere di latte freddo, mescoliamo bene per ottenere una crema omogenea, uniamo il parmigiano reggiano ed in fine l’aceto balsamico di Modena, anche con questo regoliamoci a nostro piacere. Spegniamo il gas e mettiamo a cuocere i ravioli in acqua bollente salata. Mescoliamo, lasciandoli cuocere, accendiamo la fiamma della padella con il condimento, scoliamo i ravioli e saltiamoli mescolando bene per far assorbire tutta la salsa di yogurt bianco greco ed aceto balsamico di Modena, aggiungiamo dell’acqua di cottura dei ravioli per tenerli cremosi. Serviamoli con noci tritate e foglie di radicchio rosso.

Questo piatto è sicuramente ottimo e pieno di sapori adatto ad un pranzo importante di festa.

Buona vita, buoni ravioli di pecorino fresco all’aceto balsamico di Modena ❤️

Calcioni “caciù” di pecorino fresco dolce e ricotta alla vaniglia e calcioni con la ricotta e pere all’arancello

Mettersi a fare dei dolci tradizionali pasquali in piena stagione estiva, credo sia una pazzia. Siccome io appartengo a quella specie di razza con qualche rametto di poco normale sulla testa, non mi scompongo ed anche se questi per me sono giorni cruciali dove ho tutto e tanto da fare, mi rilasso stando in cucina.

Di buon mattino, tanto la notte non dormo per il pensiero di questo periodo, mi metto al lavoro. C’è una bella quantità di pere raccolte nel nostro orto giardino scapigliato, mele e tante zucchine e pomodori e cetrioli…….anche trattato male, lui l’orto giardino scapigliato, è bravo a regalarcene di doni.

Prendo le pere dal cestino di nonna “Margarita”, le lavo, le taglio a cubetti, le spruzzo di limone e le spolvero con tre cucchiai di zucchero. Le potrei lasciare crude, ma penso sia meglio scottarle un po’ a microonde, voi lo potete fare in un pentolino, basta solo farle ammorbidire. Intanto che le pere si raffreddano, preparo la pasta frolla con la ricetta del vecchio calendario di ricette pane degli angeli. La sua ricetta della pasta frolla è sempre la migliore per fare i calcioni e le crostate. È come quella della mamma.

Proseguiamo e facciamo la pasta frolla con questi ingredienti

300 grammi di farina per dolci

150 grammi di zucchero come la ricetta, ma possiamo metterne 100 grammi

Due uova di galline felici

Meno di una bustina di lievito per dolci

150 grammi di burro freddo a pezzi, questo si perché altrimenti non sarebbe così buona la frolla

Un uovo

Vaniglia o vaniglina

Buccia di limone

Per il ripieno dei calcioni con il pecorino fresco dolce

500 grammi di pecorino fresco dolce

Tre cucchiai di ricotta o mista o di pecora

Un uovo intero ed un albume

100 grammi di zucchero

Buccia di limone

Vaniglia o vanillina

Un goccio di limoncello o arancello

Ingredienti per i calcioni con la ricotta e le pere

450 grammi di ricotta

100 grammi di zucchero

Un cucchiaino di maizena

Un uovo ed un albume

Buccia di limone

Pere tre o quattro a seconda della grandezza

Tre cucchiai di zucchero

Arancello o limoncello o estratto di arancia

Preparazione

Per i calcioni con il pecorino prepariamo la frolla lavorando la farina con il lievito setacciati, lo zucchero, due uova, la buccia di limone e la vaniglia, uniamo il burro a pezzi freddo, lasciamo amalgamare e finiamo di lavorare sopra la spianatoia. Schiacciamo la pasta e incartata nella carta forno, la lasciamo riposare in frigo per un paio d’ore più o meno.

Lavoriamo il pecorino fresco dentro il robot con le lame, uniamo la ricotta, lo zucchero un uovo ed un albume, la vaniglia, un po’ di arancello o limoncello e la buccia di limone. Dobbiamo ottenere una crema.

Riprendiamo la pasta, la stendiamo con il matterello sottile, regoliamoci perché non deve rompersi quando facciamo il calcione. Con la rotella tagliamo dei quadrati, in mezzo mettiamo un cucchiaino di ripieno e chiudiamo a mezza luna. Una volta finiti tutti, spennelliamo i calcioni con un uovo ed un po’ di acqua e mettiamo a cuocere a 180 per quasi 20 minuti. I calcioni devono risultare dorati. Spegniamo il forno e lasciamo freddare. Con questa dose di ingredienti vengono più di trenta calcioni.

Per i calcioni con la ricotta e le pere, prepariamo la stessa pasta, mettiamo a cuocere le pere con lo zucchero, il succo di limone, o a microonde o sul gas. Lasciamo freddare. Lavoriamo la ricotta scolata benissimo dalla sua acqua, mettiamocela molto tempo prima di preparare i calcioni, uniamo lo zucchero, il cucchiaino di maizena, 100 grammi di zucchero, un uovo ed un albume, l’ arancello o il limoncello, mescoliamo e prepariamo i calcioni come quelli sopra, li spennelliamo con un uovo ed un po’ di acqua e li mettiamo a cuocere a 180 gradi per una ventina di minuti.

Una volta freddi, prima di servirli spolveriamo di zucchero a velo.

I nostri buonissimi calcioni sono pronti, gustiamoli con un sorso di arancello o limoncello.

Buonanotte

Buona vita, buoni calcioni di pecorino e ricotta con le pere ❤️

Tagliatelle integrali con crema di fave finocchi bietole e pomodorini con cubetti di pecorino fresco

Diario alimentare del tempo di coronavirus.

Tempo di questo, tempo di quello, tempo di qua, tempo di là! Ma il tempo “de magnà”, per fortuna non finisce mai su questa terra!

Allora dato che questo è il tempo delle fave, le tagliatelle integrali con crema di favette, finocchi, bietole e pomodorini con cubetti di pecorino sono più che ottime!!!

L’ex bimbo, ha detto; buona la pappa! Detto da uno così è certificato!

Senza tante parole queste tagliatelle le abbiamo fatte con farina integrale e semola rimacinata di grano duro ma possiamo sostituirla con farina 0, le uova puttane, dove le andiamo a cercare le uova di galline felici per ora non lo sappiamo, tagliate a mano ma possiamo farlo con la macchinetta.

Abbiamo cotto in acqua bollente salata, le fave fresche insieme siamo ai finocchi a pezzetti ed alle bietole, le abbiamo scolati, frullati e fatti insaporire nella padella con olio extravergine di oliva, erba cipollina e timo.

Abbiamo cotto i pomodorini al forno a 200 gradi con sale ed un pizzico di zucchero di canna.

Abbiamo cotto le tagliatelle in acqua bollente salata, le abbiamo scolate al dente e finite di cuocere con la crema di fave fresche finocchi e bietole, le abbiamo mescolate per bene unito i pomodorini e servito con i cubetti di pecorino fresco.

Vi assicuro che le tagliatelle fatte così sono buonissime anzi ottime. Provate e fatemi sapere se vi va!

Buona vita, buone tagliatelle integrali con crema di fave fresche finocchi e bietole e cubetti di pecorino fresco ❤️

Signori questi è ora! Domani 4 maggio? Uguale ad oggi e forse peggio di oggi. Fra qualche settimana lo sapremo a Dio piacendo 🙏

Pà nnociato ricetta salata con noci uva pecorino

Ricetta antica tradizionale contadina preparata quando “l’ùa è fatta e li fichi pénne”, cioè nel tempo della maturazione dell’uva pronta per la vendemmia ed i fichi pendono dagli alberi.

La massaia o la vergara la sera prima della preparazione del “pà nnociato” e del pane, era solita mettere il lievito. Un pezzo di pasta di pane lasciato ogni volta che panificava, e che segnava col taglio della croce, lo collocava nella conca della “matterà” madia. Insieme collocava “la monaca”, uno scaldino di terracotta forata con dentro la brace coperta dalla cenere. Il calore favoriva lo sviluppo della pasta del pane.

La mattina di buon’ora, riprendeva la pasta fermentata, aggiungeva altra farina e tutti gli ingredienti per formare il pà nnociato che si distingueva dal pannociato dolce con noci e cacao amaro.

Il pà nnociato si consumava prevalentemente nel tempo della vendemmia, nella festa dei morti e nel tempo natalizio; più che un pane era un companatico avendo dentro le noci, frutta secca sostanziosa, il pecorino, formaggio facilmente fatto in casa contadina ove si pascolava qualche pecora.

Il pà nocciato salato può essere fatto velocemente se compriamo dal panettiere la pasta del pane ed aggiungiamo le noci, il pecorino e l’uva.

Io vi lascio la mia ricetta per farlo in casa con tanto amore e ingredienti che scegliamo noi.

Ingredienti

500 grammi di farina 0

350 grammi di acqua

100 grammi di noci

Un grappolo di uva bianca da vino

250 grammi di pecorino metà grattugiato e l’altra a pezzetti

60 grammi di olio extravergine di oliva

Una bustina di lievito disidratato di birra o 25 grammi di lievito di birra fresco

Un cucchiaino di zucchero

Preparazione

Mettiamo nella ciotola della planetaria o sopra la spianatoia la farina, il lievito di birra disidratato o quello fresco sciolto in poca acqua, uniamo l’olio extravergine di oliva lo zucchero e lasciamo impastare, uniamo il sale e il pepe e metà del pecorino grattugiato Amalgamiamo tutto e lasciamo lavorare fino ad ottenere un impasto morbido. Regoliamoci con la quantità di farina ed acqua perché non deve essere ne troppo morbido ne troppo duro. Copriamo la ciotola con la pellicola e mettiamo a lievitare fino al raddoppio.

Riprendiamo la pasta, la lavoriamo un po’, la allarghiamo e uniamo le noci, l’uva il pecorino a pezzetti. Formiamo due filoncini con le mani unte di olio e sistemiamoli sopra una lastra foderata con carta forno. Rimettiamo a lievitare fino al raddoppio. Mettiamo a cuocere a 200 gradi per circa mezz’ora poco più. Il pane deve diventare dorato, regoliamoci perché ogni forno cuoce in maniera diversa.

Il pà nnociato è pronto da mangiare da solo o accompagnato da salumi e formaggi! Affrettatiamoci a prepararlo finché troviamo l’uva da vino. Si potrebbe fare con l’uva da tavola ma sarà meno saporito.

Buona vita, buon pà nnociato con noci uva e pecorino ❤️