Capita tutti gli anni a casa nostra che si comprino molte castagne. Ci piacciono molto e le usiamo per svariate preparazioni sia dolci che salate. Appena le si acquistano, la prima cosa che facciamo è quella di cuocere le castagne nella padella con i buchi di vecchia data messa sopra la stufa a legna. Le caldarroste però sono buone appena cotte e mangiate scottandosi le mani.
Un ricordo bellissimo è quando da bambina andando al camposanto e passando per il centro storico ora purtroppo lasciato morire non solo per il terremoto ma anche per l’incuria e il disinteresse locale, mi fermavo alla bottega di Arduina situata all’angolo di una delle viuzze dove la donnetta viveva assieme al suo oscuro compagno avvolto perennemente in un grande mantello nero. Un “quartùcciu”di vino sempre a portata di mano.
Lei tagliava le castagne con le sue rozze mani scure più del carbone, ed un coltellaccio con il manico spezzato, lei le faceva cuocere nella nera padella bucherellata e bruciacchiata sopra a “lu focó”, un grande braciere di rozza fattezza. Lui si occupava di tener vivo il fuoco.
Le caldarroste una manciata non di più venivano incartate nella carta paglia e gustate lungo tutto il tragitto per arrivare al camposanto. Era una sorta di rito al quale la maggior parte delle persone non rinunciava. Ora tutto questo è solo un ricordo, anche la consuetudine di andare a far visita al camposanto dove riposano i nostri cari, si sta sbiadendo occupati come siamo nel caotico vivere quotidiano.
Lasciamo perdere il ricordo che è ben custodito e vivo in me e vi racconto come sono state usate le caldarroste avanzate di qualche giorno.
Ingredienti
100 grammi di farina di castagne
200 grammi di farina 0
Due uova di galline felici oppure vedere voi
50 grammi di zucchero
40 grammi di burro
45 grammi di olio di girasole
Un cucchiaino di lievito per dolci
Per la farcitura
200 grammi di caldarroste o bollite
100 grammi di zucchero
200 Grammi di yogurt bianco greco
Una tazzina di caffè
Preparazione
Per prima cosa frulliamo le caldarroste o le castagne bollite con lo zucchero che può essere anche di canna, tanto sempre zucchero è.
Nella ciotola o sopra la spianatoia mettiamo le due farine con il lievito per dolci, lo zucchero e impastiamo grossolanamente insieme al burro morbido e all’olio di girasole, uniamo le uova e lasciamo amalgamare il tutto.
Foderiamo uno stampo di 22 centimetri con la carta forno, stendiamo sopra con le mani quasi metà della pasta sbriciolata, uniamo alle castagne lo yogurt bianco greco e la tazzina di caffè, mescoliamo bene e versiamo la crema sopra la pasta. Cospargiamo la superficie con briciole di pasta rimasta.
Mettiamo a cuocere a 170/180 gradi per quasi 30/35 minuti. Ricordiamoci sempre che ogni forno cuoce diversamente.
Lasciamo freddare nello stampo e poniamolo sopra un bel vassoio decorando con chicchi di caffè anche di cioccolato fondente.
La sbriciolata è buona in ogni momento, anche per un fine pranzo magari decorata con ciuffi di panna montata alla vaniglia.
Buona vita, buona sbriciolata di farina di castagne e yogurt bianco greco al caffè ❤️
Da provare.
Oggi se le fanno pagare tantissimo. da noi qualcuno c’è che le arrostisce.
Costano troppo e non sono neanche buone.