frutta pec

Marmellata e gelatina di susine alla lavanda

A noi piace molto il profumo della lavanda tant’è che la usiamo sia per profumare che in cucina nei dolci e nel salato. La sera prima di dormire mettiamo alcune gocce di lavanda sul cuscino, rendono l’aria fresca come a primavera e pulita. La usiamo per profumare la biancheria e per pulire il bagno, la spruzziamo sui materassi e sulle scarpe. La lavanda possiamo usarla anche negli impasti tipo focaccia al posto del rosmarino o per fare i biscotti nella pasta frolla. Proviamo anche questa fresca marmellata di susine gialle e rosse. Se il profumo della lavanda non ci piace, mettiamo una bacca di vaniglia aperta.

Ingredienti

1 kl e mezzo di susine o gialle o rosse o mescolate

650 di zucchero integrale di canna o semolato tanto sempre zucchero è…lo dicono i nutrizionisti 😂

Succo di un limone

Alcuni fiori di lavanda o se non piace vaniglia

Preparazione

Laviamo le susine e le dividiamo in due, le mettiamo a cuocere con il succo di limone e lo zucchero, i fiori di lavanda messi in un sacchetto di tela o dentro un colino porta tè mescoliamo tenendo la fiamma bassa e lasciamo che arrivi a giusta consistenza. Facciamo la prova del piattino mettendo un cucchiaino di marmellata che dopo alcuni minuti non dovrà scivolare giù. Questa è una marmellata a pezzi perché a noi piace così. Ora lasciamo riposare la marmellata una notte, la mattina riaccendiamo il gas per riscaldare la marmellata, tiriamo su le prugne con un mestolo forato e le invasiamo nei barattoli sterilizzati al forno a 100 gradi per una ventina di minuti e con lo sciroppo formatosi facciamo la gelatina rimettendolo a bollire aggiungendo mezzo cucchiaino di agar agar una alga che serve per rassodare i liquidi oppure una puntina di cucchiaino di frutta pec. Spegniamo il gas e invasiamo la gelatina.

La marmellata è buona e più bella a pezzi ma possiamo anche frullarla ad immersione.

Buona vita, buona marmellata di susine alla lavanda ❤️

Marmellata di peperoncini piccanti allo zenzero

Che dire di una marmellata piccantissima dal colore rosso fuoco di peperoncini? Dire che lascia senza fiato, beh, non è una novità, dire che è strabuona bisogna assaggiarla, ne basta una punta di cucchiaino e ci si innamora all’istante. Se poi la si gusta con un formaggio pecorino fresco o stagionato, o con una buona ricotta non la si lascerà più. Credo che anche i palati delicati potranno amarla, parola mia che non sono amante di peperoncini! Proviamo questa ricetta e poi mi farete sapere!

Ingredienti

1200 gr di peperoncini Anaheim o hot bishop crown

300 gr di mele

500 gr di zucchero

200 gr di acqua

Una tazza di aceto di mele

Il succo di un limone e mezzo

Due cucchiai di zenzero

Due cucchiai di miele di acacia

Un cucchiaino di buccia di limone

Una busta di pectina frutta pec per 2 /1 oppure 100 ml di pectina fatta in casa io le ho usate tutte e due e non ho trovato nessuna differenza come sapore né come consistenza. Oppure pectina frutti in casa di s. Martino. Certamente sarebbe il massimo se usassimo una pectina fatta da soli. Scegliete o l’una o l’altra. Se non volete usare niente addensante, fate cuocere più a lungo. La pectina serve solo per usare meno zucchero il che non è male.

Preparazione

Puliamo i peperoncini togliendo i filamenti ed i semi, lasciamone però qualcuno per dare più piccantezza alla marmellata, mi raccomando usiamo i guanti e facciamo questa operazione o fuori o con le finestre aperte, perché pizzicano molto e tolgono il respiro, li tagliamo a pezzi, tagliamo le mele a fette, uniamo il succo del limone, lo zucchero e lasciamo riposare dentro la stessa pentola che useremo per la cottura per due tre ore. Mettiamo a cuocere unendo la pectina, sempre a finestre aperte possibilmente, mescoliamo ogni tanto. Quando i peperoncini e le mele si presentano morbidi, con la pectina ci vorranno trenta minuti, non tre com’è scritto sulla sua confezione, frulliamo ad immersione, uniamo l’aceto di mele, il miele, la buccia di limone e lo zenzero. Rimettiamo a cuocere per un altro quarto d’ora. Spegniamo il fuoco e lasciamo riposare per tutta la notte. Il mattino seguente dovremo vedere se la consistenza è quella giusta, facendo la prova del piattino. La marmellata non deve scivolare velocemente. Se si presenta troppo liquida rimettiamo a cuocere un po’. Io prima di invasare l’ho lasciata riposare ancora una notte per essere sicura della sua densità. Invasiamo nei vasetti sterilizzati, chiudiamo con i loro coperchi e il giorno dopo facciamo la seconda sterilizzazione per essere più tranquilli. Li metteremo in una grande pentola con i canovacci fra i vasetti per evitare la loro rottura. Lasciamo bollire per trenta minuti dall’inizio del bollore. Lasciamo che si raffreddino e riponiamo in dispensa. Gustiamo questa marmellata “focosa”, con i formaggi, sola col pane, sui crostini insieme a salmone o con i bolliti o con le uova.

Buona vita, buona marmellata di peperoncini e zenzero!

Scusate se le foto non sono fatte da una professionista. Il blog è di lei, cioè di Serena ma è impegnata nel suo lavoro e io sua madre mi diverto a scrivere le ricette e a fare le foto come una che più di tanto non sa fare!