Cannelòra

CANDELORA

Cannelora; de l’inverno semo fôra;

se ce negne, se ce piòe

ce n’avem quarantanove;

se ce dà sòle e solella

c’è quaranda dì d’invernu!

La ricorrenza della Candelora fu introdotta nel VII secolo dalla Chiesa orientale per festeggiare la presentazione di Gesù al Tempio, quaranta giorni dopo la nascita e la purificazione rituale della Madonna.

La candelora ha origine dalle feste pagane del fuoco e dai riti purificatori del mese di febbraio in cui i Romani chiedevano agli dei fortuna e buoni raccolti. In queste cerimonie di purificazione le donne giravano in processione per le strade con ceri e fiaccole accese, rito mutuato in seguito dalla Chiesa, che però celebrava Gesù, la vera Luce che illumina le genti.

Per questo motivo, in questa giornata si benedicono e si distribuiscono ai fedeli candele alle quali un tempo si attribuivano particolari poteri, infatti si accendevano per scongiurare temporali o per consolare gli ammalati.

Le candele di questa ricorrenza fanno parte dell’uso rituale del fuoco, ripetuto nei falò della festa della Madonna del fuoco in altre regioni e culminanti in quelli innumerevoli che si accendevano all’inizio di Marzo per cancellare l’ultima traccia dell’inverno e propiziarsi la buona stagione.

Questo è il racconto della tradizione.

Questo è il nostro racconto!

Quando eravamo piccoli, il giorno della festa della Candelora, nostra madre come tutti i giorni andava a messa che si celebrava alle sei del mattino, il sacrificio era totale, tempi che ora non si possono capire. Nostra madre tornata a casa, faceva il giro delle camere ed appendeva una candelina sopra ad ogni capezzale del letto e facendoci fare il segno della croce, ci raccontava che quelle candeline dovevano essere tenute da parte per la fine del mondo, quando sarà buio su tutta la terra e l’unica luce sarà la loro. Quella luce terrà accesa la speranza della salvezza eterna!

Noi non eravamo proprio contenti di sentire quel racconto ma serviva per non essere tanto birichini!

Quelle candeline di molto tempo fa, sono custodite gelosamente nella nostra casa materna! Praticamente un secolo fa!

Comunque sia andata, l’insegnamento di nostra madre, è servito a creare persone buone e di sani principi cosa per ora molto rara!

Buona festa della Candelora buona vita! ❤️

La Cannelòra (La Candelora)

Buona festa della Luce!

Nella celebrazione della messa della Purificazione di Maria Vergine, il parrocco dona ad ogni fedele una candela benedetta come segno di una Luce perennemente accesa per non perdere la fede. Una volta era più o meno grossa a seconda delle decime che pagava e della classe sociale cui apparteneva il parrocchiano. La candela portata a casa, era conservata gelosamente e veniva appesa sopra il letto insieme alle immagini sacre. Era un brutto segno se la candela si rompeva, o veniva accesa senza un’occasione eccezionale e peggio ancora perderla. La candela benedetta preservava le persone dai mali, le case dai dalle calamità e dai pericoli. Si diceva che servisse a far luce nelle tenebre scese per castigo divino sulla terra. Allora nessun lume arderà fuorché la candela benedetta e chi non la possederà dovrà stare al buio più profondo fino a non si sa quando. La candela benedetta si faceva ardere nelle grandi calamita naturali, i contadini l’accendevano quando una grandinata eccezionale stava per mandare in fumo le speranze delle loro fatiche, insieme alla preghiera delle litanie dei Santi, il lume della candela benedetta donava una speranza dell’intervento della bontà divina. Così negli ultimi istanti della vita, ogni persona di nostra terra, sul letto del suo ultimo giorno terreno, teneva in mano la candela benedetta che le recava la luce della fede. Dalla Candelora ha origine un noto proverbio che pretende darci l’annuncio della fine dell’inverno ma………condizionatamente:

Cannelora: dell’immerno sémo fòra;

se ce dà sòle solella

c’è quaranda dì d’inverno

se ce negne e se ce pioe

ce ne sta quarandanove.

O arda o vàssa, l’invernàta è fino a Pasqua.

Buona vita, buona festa della Candelora❤️