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๐ก๐๐ง๐ฬ’ ๐ฎ๐ฌ๐ฎ๐ฌ, ๐๐๐ก๐๐ฃ๐๐๐ง๐๐ค ๐๐๐๐๐ฉ๐๐ก๐ ๐๐๐ก๐ก’๐๐ซ๐ซ๐๐ฃ๐ฉ๐ค ๐๐๐ก๐ก๐ ๐ฉ๐ง๐๐๐๐ฏ๐๐ค๐ฃ๐ ๐ฅ๐ค๐ฅ๐ค๐ก๐๐ง๐ ๐๐๐ก๐ก๐ ๐๐๐ง๐๐๐ ๐๐๐ฃ๐ฉ๐ง๐๐ก๐ ๐๐ค๐ฃ ๐๐๐ค๐ซ๐๐ฃ๐ฃ๐ ๐๐๐ฃ๐ค๐๐๐ก๐.
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๐ญ๐ฑ ๐๐๐๐๐ ๐๐ฅ๐ ๐ฎ๐ฌ๐ฎ๐ฌ – ๐ฆ๐ฎ๐ป๐๐ฎ ๐ฉ๐ถ๐ฟ๐ด๐ถ๐ป๐ถ๐ฎ
Nel giorno di Natale si raccoglievano le famiglie per giocare alla tradizionale tombola o a โsemolellaโ. Uno stornello popolare si esprime cosi:
ยซFiore de melella,
co vรฒ ce giocaria โna vorda a ppalla,
la notte de Natร โ a semolella.ยป
Il professor Marcoaldi professore di storia fabrianese, ci descrive come si effettuava questโantico gioco, si prendeva una certa quantitร di crusca, anche a seconda del numero di bambini che avrebbero giocato, in mezzo ad essa si nascondeva una certa quantitร di centesimi. Secondo lo storico anticamente si chiamavano quattrinelli, poi si rimescolava il tutto molto bene per non far vedere in superficie il denaro. Poi in base ai giocatori, si divideva la quantitร di crusca iniziale in tante porzioni, in modo da avere per ogni giocatore una porzione. Infine ognuno cercava i denari nella sua porzione, questo gioco rappresentava la fortuna cieca, che quando meno te lo aspetti ti premia.
Vorrei vedere adesso cosa succederebbe nelle nostre case se i bambini li facessimo giocare a “semmรฒlella”! Povere le mamme fra la crusca ed i litigi dei loro figli. Forse meno giocattoli tecnologici, รจ piรน fantasia non guasterebbero ai nostri tempi.