Natale a Petriolo

CRUSTÌNGU ( STRUDEL NATALIZIO)

Lu crustìngu, dolce tradizionale petriolese, pochi lo conoscono, basta fare cinque chilometri ed è sconosciuto, ne fai alcuni di più invece lo preparano e lo apprezzano. Ha diversi nomi dialettali, uno più buffo dell’altro.
Mi capita che qualcuno mi chieda come si faccia, ma appena racconto gli ingredienti ed il lungo lavoro, ci rinuncia.
Come al solito ringrazio anche quest’anno Dio per avermi dato la vita e la forza di tramandare questa tradizione, Natale non è ancora arrivato, non si sa mai se ci arriverò, intanto lu crustìngu i miei ce l’hanno assicurato.
Non tocco ferro, non sono superstiziosa, domani o poi domani si vedrà.
A me piace fare le cose a modo mio, perché allora non unire due ricette insieme? La pasta frolla alla cannella, tanta ma tanta, dentro il ripieno fatto di crustìngu. È uno strudel crustìngu.
Tanti fichi, noci, mandorle, nocciole, uvetta, bucce di arancia, cannella, caffè, creola, mistrà Varnelli, cioccolato fondente, per la devozione come raccontavano le nostre mamme, un pizzico di farina e di mais, segno del raccolto avvenuto la stagione precedente tutto insaporito dalla Sapa che ho fatto al tempo della vendemmia.

Per la ricetta cercate sia la pasta frolla qui che come fare lu crustìngu in questo diario.

La pasta frolla è arricchita da tanta buona cannella, noi l’abbiamo comprata scegliendo la migliore che sarebbe quella di Ceylon, si trova su Amazon.

Questi sono i link per le due ricette.

CRUSTÌNGU

Lu crustìngu strudel

Ho arricchito il dolce con pezzi di croccante fatto con noci, nocciole e mandorle e bucce di arancia caramellate .

Per farle basta mettere un po’ di acqua e abbondante zucchero in una padella, farlo sciogliere e rapprendere un po’, unire la frutta secca e mescolare fino a raggiungere lo stato di caramello.

Per le bucce di arancia di fa lo stesso procedimento, mescolando fino ad avere le bucce lucide e croccanti.

Vi auguro un buon Natale e una buona vita ❤️🎄

CALENDARIO DI AVVENTO

🕯

𝙉𝘼𝙏𝘼̀’ 𝟮𝟬𝟮𝟭, 𝙘𝙖𝙡𝙚𝙣𝙙𝙖𝙧𝙞𝙤 𝙙𝙞𝙜𝙞𝙩𝙖𝙡𝙚 𝙙𝙚𝙡𝙡’𝙖𝙫𝙫𝙚𝙣𝙩𝙤 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙚 𝙩𝙧𝙖𝙙𝙞𝙯𝙞𝙤𝙣𝙞 𝙥𝙤𝙥𝙤𝙡𝙖𝙧𝙞 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙚 𝙈𝙖𝙧𝙘𝙝𝙚 𝙘𝙚𝙣𝙩𝙧𝙖𝙡𝙞 𝙘𝙤𝙣 𝙂𝙞𝙤𝙫𝙖𝙣𝙣𝙞 𝙂𝙞𝙣𝙤𝙗𝙞𝙡𝙞.

𝟭𝟮 𝗗𝗜𝗖𝗘𝗠𝗕𝗥𝗘 𝟮𝟬𝟮𝟭
«Tàndi jórni ci’ha la luna de Natà’,
tàndi Paoli va lo gra’.»
Questo antico proverbio ci dice che il prezzo del grano, anticamente, veniva computato dai giorni che la luna contava nel periodo delle feste di Natale.
Il Paolo è una moneta dello Stato Pontificio, detta così perché coniata in origine da papa Paolo III a metà del cinquecento. Nel XIX secolo veniva chiamato Paolo anche la moneta da dieci Bajocchi.