Poco tempo, stanchezza, e freddo per una giornata da festeggiare. È Pasqua, quest’anno la quaresima è volata!
Come apparecchiare in modo bello e veloce?
Colgo quel che c’è nell’orto giardino scapigliato, lauro fiorito, aglio napoletano, fiori di rosmarino e uova dipinte in un batter d’occhio. Candelabri fatti a mano per il matrimonio di Riccardo e Josephin. Tazzine da caffè anche per la sua prima Pasqua, lei la bimba venuta al mondo quasi due mesi fa! Lei è SARA FUTURA, un nome che porta speranza e felicità!
L’unico grande amore!
Buona Pasqua, buona vita a te SARA FUTURA, Dio ti benedica e ti protegga ❤️
Altro gioco del tempo di Pasqua era quello di giocare a pizzetta o come altrove si diceva « a scoccelta » e in quel di Pen- ma S. Giovanni a “cioccarella” Da quanto diciamo questo giuoco era praticato in gran parte del Piceno. Si trattava dell’uovo sodo dipinto “Óu pìndu “, col quale si giuocava. I giocatori in questo caso non potevano essere più di due. Tirata la conta uno doveva «tené’ sotto» il proprio uovo, l’altro picchiava ‘(ncioccava). Si poteva incioccare, convenendo, pizzo con pizzo, fianco contro fianco ecc. L’uovo che prima cedeva era perso e andava in possesso di colui che l’aveva più resistente. Altro giuoco era quello di far correre le uova sode per una pendenza, l’uovo che prima raggiungeva la meta stabilita o andava più lontano era vincitore. Il proprietario intascava quello suo avversario.
Echi tradizionali dei fanciulli marchigiani di Giovani Ginobili maestro e scrittore a Petriolo (Macerata) Marche
Quella di “fare i Sepolcri” è un’antica tradizione di celebrazione del Giovedì Santo che ancor oggi trova un discreto seguito tra i fedeli; consiste nel fare visita ad almeno tre diversi altari, dopo la Messa in Coena Domini fino al Venerdì Santo mattina, fermandosi in meditazione e preghiera.
In tante parrocchie ad inizio Quaresima, ogni bambino del catechismo ha in dono dalla tutto il necessario per far crescere il grano, (ma si possono usare le lenticchie) da portare il martedì Santo nella propria zona Pastorale ( ognuno con il sottovaso di un colore identificativo della propria zona) che verrà portato nella Chiesa Made S.Maria Assunta, dove, poi, sarà allestito il giovedì Santo
Storia
La denominazione “Sepolcri” nasce dall’errata denominazione popolare degli Altari della Reposizione, che venivano attribuiti a memoria del Sepolcro di Cristo anziché, come in realtà è, a luogo di conservazione del Pane Eucaristico, segno sacramentale di Gesù Vivo e Risorto, dalla Messa in Coena Domini alla solenne funzione liturgica del Venerdì Santo in cui si commemora la morte di Gesù Cristo.
Tradizione
In simbologia del buio della morte in contrapposizione a Gesù, Pane di Vita, gli Altari della Reposizione venivano “oscurati” coprendo il Crocifisso (inizialmente, poi estendendo la cosa alle immagini sacre e/o alla pala d’Altare) con drappi del colore viola (proprio dei paramenti liturgici del Tempo di Quaresima) e addobbati in maniera molto curata, generalmente impiegando fiori bianchi insieme a chicchi di grano germogliati al buio.
La tradizione popolare era originariamente di visitare e pregare su almeno sette altari, sette come il numero biblico per eccellenza (le virtù; i peccati capitali; i doni dello Spirito Santo; i Sacramenti; i Sigilli la cui rottura annuncerà la fine del mondo, seguita dal suono di 7 trombe suonate da 7 Angeli, quindi dai 7 Portenti e infine dal versamento delle 7 Coppe dell’ira di Dio nell’Apocalisse di San Giovanni; il numero delle Chiese da visitare per ottenere l’indulgenza negli Anni Santi); in tempi più recenti questo numero si è ridotto a tre, a simboleggiare la Divina Trinità.
Pertanto, questa tradizione, seppure riportata in modo erroneo, continua a portare devote visite alle nostre Chiese e viene quindi tramandata nel tempo; sarebbe bene illustrare il significato vero della preparazione dell’Altare della Reposizione e così esaltare l’importanza all’Adorazione Eucaristica, non solo per il Giovedì Santo ma in generale.
La Pasqua per tutti i credenti è un momento di riflessione e tradizione.
L’Italia è un paese ricco di storia e di storie. Storie da raccontare e tramandare che si uniscono a piccoli gesti che di anno in anno sono arrivati fino a noi. Uno di questi è quello della preparazione dei germogli di grano che vengono portati in chiesa la sera del mercoledì santo e che adornano i Santi Sepolcri.
La tradizione vuole che questi germogli debbano essere chiari, di un colore giallino, quasi simile a quello del grano, dal quale si trae la farina e quindi l’ostia che simboleggia il corpo di Cristo.
Per rispettare questa tradizione sarebbe bello preparare i germogli anche in ogni casa per il triduo pasquale.
I germogli si possono ottenere anche dalle lenticchie più facilmente reperibili. Se sistemati in ciotole, possono abbellire la tavola del pranzo di Pasqua!
Hai una casa un po’ piccola, sembra fatta per te È diventata la nostra da quando hai appiccicato Tutti i momenti-i che hai passato con me-e-e Sopra il frigorifero (sopra il frigorifero) c’è la mia faccia
E mi fa ridere che sono da tutte le parti Girando gli angoli di questo mondo Non posso trovarmi in un luogo migliore Se non tra le tue braccia, in mezzo a tutte le luci Noi siamo gli unici con le tapparelle chiuse
E non l’ho detto a nessuno Che ho perso la testa e sono pazzo di te Non volano farfalle Non sto più nella pelle Ho perso le emozioni me le ritrovi tu? Da questa notte No, no non voglio stare male Dammi due ali per volare Sei una boccata d’aria-ia
Hai un elastico tra i capelli Per tenerci legati Non ho nulla a parte te Che mi faccia respirare Sei una botta di ossigeno in mezzo all’industria La vita è un po’ tossica, strappi un sorriso Quando mi guardi con quegli occhi lucidi Non sento i limiti nel mio futuro
E non l’ho detto a nessuno Che ho perso la testa e sono pazzo di te Non volano farfalle Non sto più nella pelle Ho perso le emozioni me le ritrovi tu? Da questa notte No, no non voglio stare male Dammi due ali per volare Sei una boccata d’aria-ia
Volano farfalle sulle lampadine Attratte come fosse la luce del sole Come me che tra miliardi di persone Vengo verso di te
Non volano farfalle Non sto più nella pelle Ho perso le emozioni me le ritrovi tu? Da questa notte No no non voglio stare male Dammi due ali per volare Sei una boccata d’aria-ia