Una crostata meringata della mia infanzia portata ed insegnata da esuli istriani. Erano venuti nel nostro paese per trovare lavoro e soprattutto pace! Erano brave persone, genitori e due giovani forti e bravi. Uno di questi era diventato il maestro delle nostre scuole. Sapeva fare dolci meravigliosi e decorava le torte in modo stupendo! Precursore dei nostri maestri pasticceri moderni.
Avevo dimenticato questo dolce. L’ultima volta l’ho preparata alla cresima della terza figlia, quasi vent’anni fa. Io l’ho chiamata la crostata di Sgoifo, questo era il cognome del maestro! Ha la solita pasta frolla, allora lui la faceva con un preparato nuovo ritenuto più sano del burro, la margarina. Sopra c’è un sottile velo di marmellata di albicocche e albumi montati a neve ferma, con zucchero e mandorle con la buccia tritate!
Posso dirvi di aver fatto delle modifiche, mettendo anche farina di farro, meno zucchero e meno burro.
Non è venuta perfetta, oggi avevo un diavoletto che me ne ha fatte combinare di tutti i colori. Mi sono pure scottata una mano e qualche parolaccia è scappata.
Non sono una santa, sapevatelo.
La foto qui sotto ha invece la marmellata di mirtilli ed è molto più bella
ingredienti per la frolla
200 gr. di farina 00
50 gr. Farina di farro
3 uova, i rossi per la frolla e gli albumi per la meringa
70 gr. di zucchero
100 di burro, la ricetta del maestro Sgoifo, era con la margarina e ne metteva 150 gr.
Buccia di limone
Un pizzico di sale
Cannella facoltativa
Marmellata di albicocche quanto basta per coprire leggermente la frolla, deve essere proprio un velo.
Per la meringa
3 albumi
3 cucchiai di zucchero, la ricetta originale prevede 200 gr.di zucchero oppure 100 gr.
Alcune gocce di limone e buccia di limone
150 gr. di mandorle con la buccia lavate ed asciugate in forno per alcuni minuti
Una variante è usare 150 gr di torrone morbido alle mandorle se vi capita come a me, di averne sempre in più. Basta frullarlo finemente ed unirlo alla meringa.
Preparazione
Lavorare la farina con i tuorli, il pizzico di sale, lo zucchero, il burro morbido e la buccia del limone. Quando il composto si presenta in briciole, continuare ad impastare a mano sulla spianatoia. Non dev’essere duro ma morbido da stendere subito sulla carta forno e punzecchiare con la forchetta. Coprire la superficie con un velo di marmellata di albicocche. Nel frattempo frullare le mandorle finemente unendo un po’ di scorza di limone. Montare gli albumi a neve con alcune gocce di limone, unire tre cucchiai di zucchero ed infine le mandorle. Spalmare con un cucchiaio la meringa sopra la marmellata facendo delle onde e cuocere in forno ventilato a 160 /170 gr.per 40/ 45 minuti. La superficie del dolce, deve presentarsi scura. Attenzione però a non farla bruciare. Se volete una volta fredda, spolverare con zucchero a velo e cannella.
Forse per alcuni è una ricetta conosciuta. Io l’avevo dimenticata. Oggi per tanti motivi, è stata una giornata di dolci e teneri ricordi. La mia infanzia è stata meravigliosa. Grazie ai miei e ai tempi diversi. Si poteva uscire il mattino, si tornava per pranzo e di nuovo fuori a giocare e a correre verso la campagna che d’estate ci ricopriva con le calde e dorate spighe del grano ed i papaveri. Mi dispiace per i nostri bambini che non capiranno mai, quanto era facile, semplice e tranquilla l’infanzia di prima.
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