La màttara e le tégghje de rame di Margarita de Zenà.
Margarì, me tte recordo de quann’ero ciùcu; statìi de casa lontano de quella mia e porbiamèndee vicino a la vuttìca de nonna mia, vett’anema Quand’eri vèlla, o Margarita La più bbella de lu paese ‘ndiru; l’uguale ‘n-ze trôava mango a li paesi tunno Ppitrió ‘ Ci-aìi, coome che vvòle lu dittatu sette vellézze: adèri arda sinza le pianèlle, viànga e roscétta sinza fatte vèlla, venfatta la corporatura, larga de péttu e stretta de cintura. Meno n’arria potuto fatte un dipindore anghi de gran valore. De tutti aderì rremirata però de le combagne ‘mmidiata Che portaméndu quanno caminai! Parìi ‘na rijina.
Poesia dedicata a Margherita Tamburri Natali, scritta dal nostro poeta dialettale Giovani Ginobili.
Sono quasi finite le feste natalizie, è già cominciato un altro anno, non diciamo come sarà perché nessuno ha la palla di vetro, aspettiamo che arrivi L’EPIFANIA che tutte le feste si porta via, poi chiudiamo con gli stravizi alimentari e sarà quel che sarà!!!! Tanto del diman non c’è certezza ed il resto è noia!
Allora la mia màttara ossia la madia di quasi cent’anni fa di nonna Margarita, ha il piano, pieno, pieno di pezzi di dolci natalizi. Ci sono il panettone, lu crustingu, i biscotti di spezie, il pan pepato ed il pandoro. Via via, dovranno essere smaltiti in un modo o nell’altro.
La migliore occasione per questo periodo natalizio ormai agli sgoccioli, è usare il pandoro per fare un dolce che piaceva tanto ai miei quando erano piccoli. La cheesecake cotta di formaggio. Allora usavo la Filadelfia, ma ora ho optato per la ricotta che stava per scadere. La cheesecake cotta di origine americana, si compone di una base di biscotti croccante oltre la crema di formaggio più famosa al mondo, una volta cotta la si può arricchire di cioccolato, frutti di bosco o caramello o con panna acida come vuole la tradizione.
Lo spunto mi è arrivato pensando a quei tempi sereni e a quel dolce che gustavamo tutti insieme. Cambia solo la base che è fatta di uno strato di fette di pandoro che la rendono più ricca e burrosa e nella crema di ricotta ci sono pezzetti di torrone bianco classico di Camerino.
Intanto vi auguro una buona vita, un buon anno ed una buona cheesecake di ricotta al torrone bianco di Camerino ❤️
Seguite il racconto e se vi va, rifate la cheesecake di ricotta. Ne vale la pena per quanto è buona e sarà l’occasione per finire i testi di pandoro o di panettone, sì, anche questo può essere buono per fare la base.
Ingredienti
450 grammi di ricotta
100 grammi di zucchero
Due uova e due albumi
80 grammi di latte io intero
50 grammi di farina 00
Limoncello per la crema di ricotta e per inzuppare il pandoro
Torrone bianco classico di Camerino o di un’altra marca (a piacere)
Pandoro a fette tante quante ne servono per coprire un fondo di uno stampo di cm 21/22
Preparazione
Tagliamo il pandoro a fette di due centimetri e le inzuppiamo con il limoncello.
Lavoriamo la ricotta con lo zucchero, le due uova e gli albumi, uniamo il latte, il limoncello, mescolando uniamo la farina e alla fine il torrone bianco classico tagliato a pezzetti. Versiamo il composto sopra le fette di pandoro che abbiamo sistemato nello stampo e mettiamo a cuocere in forno statico a 170 gradi per un’ora, o poco più! Dobbiamo regolarci, quando la superficie diventa ambrata e consistente spegniamo il forno e lasciamo che il dolce si freddi prima di servirlo.
Il dolce è più buono il giorno dopo mantenuto in frigo.
Se ci capita di avere dei frutti di bosco, decoriamoci la superficie e spolveriamo di zucchero a velo!
Non aspettiamo il Natale prossimo per fare la cheesecake al forno di ricotta e torrone di Camerino! ❤️