Lu frecandò…..sì…sì signori, la “ratatouille” parola francese di un piatto di verdure tagliate a pezzetti, o a rondelle stufate ma la sostanza è sempre quella.
Un miscuglio di verdure estive cotte tutte insieme fino a diventare quasi un pastume come racconta il nostro amato poeta dialettale petriolese nei sui scritti sugli usi e costumanze popolari, Giovanni Ginobili. Tanti di noi siamo ancora appassionati del nostro dialetto che manteniamo costantemente anche di questi tempi dove la maggior parte delle persone rinnega le sue radici dialettali quasi per un senso di vergogna!
Noi della provincia di “Macerata granne”, siamo così, parlando cominciamo e finiamo tutte le parole con “lu”, lu sarvaì, lu mestellu, lu vecchiè, lu tavulì, lu piede, oppure con “lo” pà, lo ví, lo caffè, lo latte e così via. Capisco che non sia proprio un piacere sentir parlare in questo modo noi della provincia di Macerata e giù di lì, però siamo unici per la bontà di piatti tipici e per la bellezza di luoghi dove è possibile godere ancora una certa tranquillità e un benessere non da poco.
Siamo quindi perdonati se manteniamo il nostro dialetto e gustiamoci “lu frecandò” fatto quando abbondano peperoni, melanzane, zucchine e pomodori. Gli ortaggi maturati in pieno sole sono assolutamente più buoni e saporiti, hanno meno acqua e quindi tengono meglio la cottura. Questo è un piatto gustoso, saporito e servito freddo si accompagna bene con una fetta di salume specialmente con il capo collo, la nostra cosiddetta lonza e con il nostro pane naturale. Servito caldo con fette di pane abbrustolite. Nei tempi di ristrettezza economica era un piatto unico che la vergara preparava per sfamare la sua numerosa famiglia.
Ingredienti
500 gr di patate
Un sedano
Due carote
Una cipolla
Peperoni
Melanzane
Zucchine
Pomodori rossi e sodi
Un bel giro di olio extravergine di oliva
Sale e pepe o peperoncini
Maggiorana
Timo
Rucola
Basilico
Vino bianco
Acqua quanta ne serve per portare a termine la cottura
Preparazione
Laviamo le verdure, tagliamo le patate a “truzzitti” a tocchetti, le altre verdure a filetti, mettiamo la cipolla nella padella, l’olio extravergine di oliva e lasciamo cuocere per pochi minuti, uniamo le patate e le verdure, il sale pepe e peperoncini, lasciamo rosolare per bene ed aggiungiamo il vino bianco e l’acqua. Alla fine profumiamo con timo e maggiorana e magari con foglioline di rucola e basilico Mescoliamo e finiamo di cuocere fino a quando le patate risultano morbide. Serviamo lu frecandò caldo col pane abbrustolito o freddo con fette di capocollo la nostra lonza!
Manteniamo amici la nostra tradizione gastronomica popolare senza provare vergogna perché è da lì che siamo nati e cresciuti! Viva le nostre bellissime Marche ❤️
Buona vita, buon frecandò del tempo d’estate ❤️