pinciarelle

Diario alimentare del tempo di coronavirus

Le pinciarelle con esubero di pasta madre e farina di castagne

Diciannovesimo giorno di reclusione.

Non sprechiamo neanche una briciola di pasta madre. Oggi abbiamo rinfrescato Assuntino che sta bene nonostante tutto, con l’avanzo, il suo esubero, abbiamo fatto le “pinciarelle” pasta povera tradizionale del nostro territorio maceratese. Abbiamo mescolato farina di castagne, di semola rimacinata di grano duro e farina 1 abbiamo aggiunto l’acqua ed il sale. Abbiamo spezzettato la pasta, fatta girare fra le mani e formato le pinciarelle. Con la pasta avanzata una torta salata di Filadelfia, non stiamo a guardare se non è o è un buon formaggio, ci stava bene la ricotta, ma questo è ora, e spinaci surgelati. Dove volete andare a prendere cibi buoni e freschi? Ora si sta chiusi e ci si arrangia perché alla fine, non lo sappiamo se come si sente dire; andrà tutto bene? Chi lo ha predetto? Ci affidiamo a Dio.

Ricapitolando, una volta fatte tutte le pinciarelle, abbiamo preparato il condimento. Come?

Abbiamo fatto cuocere della zucca frullata e congelata con l’olio extravergine di oliva, una volta cotta, abbiamo unito due scatole di fagioli borlotti sciacquati e passati al passaverdura per evitare gonfiore addominale, abbiamo scolato le pinciarelle dall’acqua di cottura, messe in padella e mescolate per amalgamare il tutto unendo parmigiano reggiano ed erbe aromatiche.

Per la torta salata, abbiamo steso un pezzo della pasta avanzata, bucato con la forchetta, steso sopra gli spinaci surgelati passati in padella con olio extravergine di oliva con l’aggiunta di Filadelfia parmigiano reggiano e noce moscata. Abbiamo cotto a 160 gradi per una ventina di minuti.

Questo è un buon piatto con proteine e fibra. O è così o è niente. Niente verdure fresche, niente frutta fresca niente di stagione.

A Dio piacendo ci rifaremo la pancia e gli occhi.

Buona vita, buone pinciarelle di farina di castagne ed esubero di pasta madre.

Pinciarelle o pingiarelle senza uova con aquafaba e legumi

Le pinciarelle o pingiarelle due nomi ma sempre la stessa pasta, fatte a mano con la massa del pane al tempo delle nostre nonne. Sono senza uova perché in tempi passati si preferiva risparmiare e tenerle da parte per altre preparazioni. Il nome deriva dal gesto che la massaia faceva per staccare ogni pezzetto, “pincicava”, pizzicava e faceva scivolare sopra la spianatoia per formare le pinciarelle.

Due erano i condimenti preferiti dalle massaie, uno invernale fatto con un soffritto di olio extravergine di oliva, aglio, prezzemolo, tonno sbriciolato e alici diliscate, l’altro nella stagione estiva fatto con la pancetta, cipolla, maggiorana e pomodori ben maturati al sole caldo ed una parca spolverata di pecorino secco tanto da doverlo rompere con l’accetta! Abbiamo ancora in mente il rumore sordo di questo strumento di lavoro, che veniva dalla cucina di una casa affianco alla nostra. “L’accettarellu”, come si chiama in dialetto petriolese, si abbatteva sopra “battilardo”di legno consumato, un mobiletto tipo comodino antico, tanto da ritrovarsi in bocca insieme al pecorino, scaglie di legno intriso di unto per quanto era stato “battuto”, sopra, uno più di tutti, il lardo tenuto sotto sale e magari irrancidito. Il grasso così ammorbidito dalle “accettate”, serviva per fare il sugo di carne e per “lardellare” o spalmare il petto del pollame da arrostire.

Dopo i ricordi, oggi descriviamo invece le nostre pinciarelle o pingiarelle. Molto spesso le prepariamo con l’esubero di pasta madre ed acqua, ci piace variare le farine come quella di castagne, di farro o di grano saraceno, spesso con le uova se vogliamo un primo completo e sostanzioso o senza acqua se poi facciamo seguire un secondo piatto.

Da un po’ di tempo abbiamo scoperto l’uso dell’aquafaba utile in molte preparazioni proprio per evitare il consumo eccessivo di uova. Abbiamo sperimentato molte ricette con buoni risultati sia con i dolci che con il pane o torte salate. Facendo spesso facciamo l’uso di legumi sia freschi che in barattolo di vetro mettiamo da parte la loro acqua di cottura che manteniamo in frigo.

Come facciamo le pinciarelle?

Mettiamo nella ciotola della planetaria o sopra la spianatoia la farina 0 ed integrale o di farro della quantità che desideriamo, circa 500 grammi o di altro tipo, uniamo un pizzico di sale, il rosmarino tagliato finemente, l’aquafaba circa 150 grammi e acqua di rubinetto tanta quanto basta ad ottenere una pasta come quella delle tagliatelle. Impastiamo e formiamo una palla. Non c’è bisogno di farla riposare, quindi si può subito procedere alla preparazione delle pinciarelle. Stacchiamo un pezzetto di pasta, lo rotoliamo fra le mani e lo facciamo rotolare con il palmo sopra la spianatoia e spezziamo della lunghezza che desideriamo avere. Continuiamo così fino alla fine della pasta. Nel frattempo prepariamo in una padella, un soffritto un filo di olio extravergine di oliva e porro, uniamo i pelati spappolati con le mani, ancora aghi di rosmarino tagliati finemente e i legumi scolati. Lasciamo che tutto si insaporisca e spegniamo il fuoco. Mettiamo a cuocere le pinciarelle in acqua bollente salata, mescoliamo quando vengono a galla e lasciamo bollire per alcuni minuti. Assaggiamo per la cottura e se la troviamo giusta, le scoliamo e le facciamo saltare nei legumi mescolando per amalgamare e se serve uniamo l’acqua della cottura ed infine una spolverata di pecorino o parmigiano reggiano e aghetti di rosmarino.

Il piatto è pronto e possiamo gustare “le pinciarelle”senza paura di dover fare aumentare il colesterolo 😂

Buona vita, buone pinciarelle con aquafaba.❤️

Pinciarelle con esubero di pasta madre e farina di castagne, in dialetto “budillitti o pengiarelle

Pinciarelle con esubero di pasta madre e farina di castagne, in dialetto "budillitti o pengiarelle

Pinciarelle con esubero di pasta madre e farina di castagne, in dialetto “budillitti o pengiarelle”

Note particolari: questo tipo di pasta veniva chiamato in dialetto “budillitti o pengiarelle” e sono un piatto tipico delle nostre nonne: venivano eseguite quando si faceva il pane, infatti per prepararle occorre la massa del pane.

È un piatto semplice, poco costoso e veniva preparato come primo ed unico piatto perché molto sostanzioso.

Ingredienti per la variante con l’esubero di pasta madre e farina di castagne:
200 gr di esubero di pasta madre
acqua q.b.
200 gr di farina di castagne
sale

Ingredienti per la versione con la massa del pane:
500 gr di massa di pane
50 gr di pancetta
2 cucchiai di olio
maggiorana
1 spicchio di agio
pomodori a pezzetti a piacere
sale

Procedimento

Frullare l’esubero di pasta madre con acqua fino a renderla liquida. Aggiungere la farina di castagne ed il sale e fare una massa come la pasta all’uovo. Coprire con un panno e lasciarla coprire per un’ora. Con la massa fare dei cilindri lunghi 8/10 cm e dallo spessore di una matita.

Consigli per i condimenti: Lessare le pengiarelle in acqua salata e intanto procedere con la prelazione del sugo: soffriggere l’olio e la pancetta a dadini insieme all’aglio e alla maggiorana. Condire il tutto e portarle a tavola fumanti. A piacere si può aggiungere del sugo di pomodoro. Le pingiarelle sono buone anche con il sugo di tonno: far soffriggere olio, aglio, prezzemolo, 2 acciughe diliscate e circa 50 gr di tonno sbriciolato. Aggiungere il pomodoro, sale, peperoncino e far addensare il tutto al punto giusto!

Pinciarelle con esubero di pasta madre e farina di castagne, funghi, noci, semi di zucca, sesamo e girasole, buccia di limone e curcuma.

Pinciarelle con esubero di pasta madre e farina di castagne, funghi, noci, semi di zucca, sesamo e girasole, buccia di limone e curcuma.

Buon appetito e non dimenticate mai i nostri piatti tradizionali, ricchi di storia e antichi sapori ormai inconfondibili e indimenticabili.