calendario di Avvento

LA ZUPPA ‘NDORATA

Patre Lavì ed il pranzo della festa dell’Immacolata Concezione

La zuppa ‘ndorata della festa dell’Immacolata
Concezione

Patre lavì, mingherlino, biancaticcio, quasi invisibile, si concedeva poco nella vita.
A tavola non diceva una parola, era peccato sprecare le parole per cose inutili.
Si faceva il segno della Croce prima di mangiare, poi un cenno con la mano destra per far capire alla perpetua, zoppa ed orba, che poteva portare il pasto, niente o quasi: minestre, zuppe, legumi ed un pezzetto di pecorino rinsecchito o di lardo rancido.
Povero patre Lavì! Qualche volta, la sera, negli ultimi anni si concedeva un formaggino sciolto nella minestra di brodo di ossa.
Nelle feste comandate non era molto diverso il suo cibo: per la festa dell’Immacolata Concezione usava farsi fare la zuppa ‘ ndorata: pane e pecorino grattugiati grossolanamente e un po’ di sale sbattuti con le uova, completava il piatto il brodo bollente di pezzi di gallina vecchia e ricco di “serene”, le goccioline di grasso, messo sopra.

Ieri è stata la festa della Madonna dell’Immacolata che per la chiesa cade proprio all’inizio del nuovo anno ordinario nel periodo dell’avvento.

I tempi frenetici di oggi sembrano aver fatto dimenticare che una volta per il popolo cristiano era la più importante di tutto l’anno, si faceva la vigilia stretta e digiuno.

Domani sarà festa della Madonna di Loreto, molto sentita qui nelle nostre Marche, stanotte da qualche parte si faranno li focaracci, per salutare la venuta sul colle della Santa casa di Nazaret.

Qui vi inserisco il calendario di Avvento.

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𝗡𝗔𝗧𝗔̀’ 𝙘𝙖𝙡𝙚𝙣𝙙𝙖𝙧𝙞𝙤 𝙙𝙞𝙜𝙞𝙩𝙖𝙡𝙚 𝙙𝙚𝙡𝙡’𝙖𝙫𝙫𝙚𝙣𝙩𝙤 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙚 𝙩𝙧𝙖𝙙𝙞𝙯𝙞𝙤𝙣𝙞 𝙥𝙤𝙥𝙤𝙡𝙖𝙧𝙞 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙚 𝙈𝙖𝙧𝙘𝙝𝙚 𝙘𝙚𝙣𝙩𝙧𝙖𝙡𝙞 𝙘𝙤𝙣 𝙂𝙞𝙤𝙫𝙖𝙣𝙣𝙞 𝙂𝙞𝙣𝙤𝙗𝙞𝙡𝙞.

𝟵 𝗗𝗜𝗖𝗘𝗠𝗕𝗥𝗘 – 𝗦𝗮𝗻 𝗦𝗶𝗿𝗼 𝗩𝗲𝘀𝗰𝗼𝘃𝗼
Li Focaracci
Avvenimento tutto e soprattutto marchigiano e infinitamente caro al cuore dei marchigiani, è la celebrazione della Traslazione della Santa Casa. La nostra gente vi ha intessuto un’aureola meraviglia di leggende.
Si accendono i «focaracci», i falò che illuminano la via da seguire per Loreto, accompagnati da spari di schioppi e petardi. Alle ore 3,15 tutte le campane, anche delle chiese di campagna, suonano a distesa.
Nelle case di campagna la polvere da sparo che avanzava dalla notte della venuta veniva conservata gelosamente per essere sparata nei giorni di temporale, in quanto si credeva potesse allontanare i fulmini, secondo l’antico principio dei simili.
Peccato che dopo l’inserimento al castello di cittadini non solo stranieri, le campane che hanno suonato per anni alle tre di notte, sono state messe a tacere. Poveri cittadini deboli di orecchi e non solo😓


Comunque noi sempre ligi alle tradizioni, mettiamo la sveglia questa notte alle tre per pregare la Salve Regina! Petriolo non dimentica la sua storia e le sue tradizioni.

Torniamo alla nostra ZUPPA ‘NDORATA raccontando come si fa!

Facciamo un buon brodo di carne mista, gallina, manzo o di cappone.

Uniamo tutti gli odori classici, sedano carote, cipolla infilzata con i chiodi di garofano, una foglia di lauro che lo renderà più profumato.

Per la zuppa ‘ndorata grattugiamo il pane che non deve essere raffermo, secco, ma ancora morbido, uniamo il pecorino, poco sale, e lavoriamo con le uova, versiamo nel brodo bollente mescolando poco, non deve essere come la stracciatella, ma molto disomogenea e rustica.

Se ci piace uniamoci i pezzetti di gallina o di manzo. Patre Lavì sarà felice di vederci gustare il suo povero piatto!

Buona vita, buona festa della Madonna di Loreto ❤️

MINESTRA DI RICOTTA A SCACCHI

Essendo una brava vecchietta, prevedo che per le prossime feste natalizie non avrò tanto tempo, né tanta pazienza, né tanta forza. Sperando di arrivarci con le mani o con i piedi, mi sto preparando qualche piatto da servire in quei giorni.

Sempre sulle tracce della mia vita passata, in una delle feste natalizie, c’era la famosa minestra a scacchi con il brodo di gallina o di cappone. La mia minestra a scacchi non era la solita con le uova, il formaggio, le spezie, ma con la ricotta, molto più saporita e più ricca. Me l’aveva insegnata la moglie del nostro medico di famiglia, che ogni anno a Natale mi faceva arrivare a casa una stella di Natale dalla sua “serva”, una donna che non riusciva mai a tenere la bocca chiusa, per lei ogni persona aveva un difetto!

La signora a Natale che doveva fare molte spese di non pochi soldi, temeva di non percepire lo stipendio del marito cosa impossibile perché in quel tempo era come un impiegato al servizio del comune, insieme alla levatrice, al veterinario, al messo comunale, al becchino, al fontaniere, all’usciere, a “lu famigliu”, cioè il responsabile dell’anagrafe. Non dipendeva certo dal sindaco avere o non avere lo stipendio.

Io ero una giovane sposa senza esperienza pur avendo la passione della cucina, andavo sempre leggendo le ricette in ogni rivista e compravo le enciclopedie a fascicoli che poi facevo rilegare a Corridonia.

La minestra a scacchi di ricotta per molto tempo l’avevo rimossa dalla mia mente, qualche anno fa mettendo a posto le mie cianfrusaglie nelle vecchie credenze, fra le pagine di un quaderno con la copertina nera, c’era un foglio scritto a penna rossa con la sua ricetta. Ogni anno da allora nelle feste natalizie e pasquali la mia minestra arriva fumante sulla mia tavola decorata per l’occasione.

Vale la pena farla, è buona, buona ed è pure elegante nella sua presentazione!

Fra poco sarà Natale, domani sarà il primo giorno di Avvento e nell’attesa facciamoci un pensierino e prepariamola magari al posto dei soliti cappelletti per i quali ci vuole molto tempo. A voi la scelta!

Buona vita, buona minestra di ricotta e soprattutto buon pranzo cammino di Avvento ❤️

Ingredienti

500 grammi di ricotta

5 uova

100 grammi di parmigiano reggiano

Sale

Noce moscata

Buccia di limone

Due cucchiai di farina

Preparazione

In una ciotola mettere le uova, la ricotta, il sale, la noce moscata, la buccia di limone, lavoriamo con le fruste unendo il parmigiano reggiano e la farina. Dobbiamo ottenere una crema omogenea.

Foderiamo una lastra con la carta forno, versiamo la crema di ricotta livellando bene la superficie. Mettiamo in forno a 180 gradi per quasi trenta minuti, regoliamoci con il nostro forno, se la superficie scurisce troppo, abbassiamo un po’ la temperatura. Una volta cotta lasciamo freddare sopra una grata e poco prima di tuffarla nel brodo bollente la tagliamo a scacchi, aspettiamo che salga in superficie mescolandola. Serviamola subito!

La minestra di ricotta nel brodo di carne

La minestra tagliata a scacchi

La minestra appena uscita dal forno

QUARTA DOMENICA DI AVVENTO

La corona di Avvento

– L’angelo viola.

Nella quarta e ultima settimana di Avvento, appare in cielo un angelo con il mantello viola. L’angelo viola passa su tutta la Terra tenendo con il braccio sinistro una cetra d’oro. Manca poco all’arrivo del Signore. Il colore viola è formato dall’unione del blu e del rosso, quindi il suo mantello rappresenta l’amore vero, quello profondo, che nasce quando si sta in silenzio e si ascolta la voce del Signore dentro di noi.

Eccoci all’ultima accensione della candela di Avvento, manca la principale, quella bianca che accenderemo domenica prossima giorno di Natale!

Buona vita, buon proseguimento del cammino di Avvento ❤️

TERZA DOMENICA DI AVVENTO

DOMENICA 11 DICEMBRE 2022
TERZA SETTIMANA DELL’AVVENTO
L’ARRIVO DELL’ANGELO BIANCO.
Nella terza settimana un angelo bianco e luminoso discende sulla terra.
Tiene nella mano destra un raggio di sole.
Va verso gli uomini che conservano in cuore l’amore e li tocca con il suo raggio di luce.
Essi si sentono felici perché nell’Inverno freddo e buio, sono rischiarati ed illuminati.
Il sole brilla nei loro occhi, avvolge le loro mani, i loro piedi e tutto il corpo.
Anche i più poveri e gli umili sono così trasformati ed assomigliano agli angeli, perché hanno l’amore nel cuore.
Soltanto coloro che hanno l’amore nel cuore possono vedere l’angelo bianco…
Il bianco rappresenta il simbolo della luce e brilla nel cuore di chi crede.
ACCENDIAMO LA TERZA CANDELA DELLA CORONA DELL’AVVENTO
Questa terza fiamma illumina il nostro cammino verso il Natale!
È la fiamma della gioia che offriamo e che riceviamo per aver capito che tu, Signore Gesù, se la nostra salvezza.
È la gioia che vedo fiorire nel sorriso di un amico
nel volto di un anziano
nelle parole di chi mi vive accanto
È la gioia che riceviamo da chi ci accoglie
Da chi ci aiuta
Da chi ci perdona
Vieni, Signore Gesù, tu sei la luce del mondo!
La terza candela della corona dell’Avvento
è detta la candela dei pastori, i primi che videro ed adorarono Gesù Bambino
Gesù,la tua luce riscalda i nostri cuori e li invita ad aprirsi ai sogni di DIO. Il nostro cuore è in festa per l’ avvicinarsi della ricorrenza della tua nascita a Betlemme. Ci apriamo con tutti noi stessi alla novità.
Gesù, la tua luce riscalda i nostri cuori e li invita ad aprirsi ai sogni di Dio. Il nostro cuore è in festa per l’avvicinarsi della ricorrenza della tua nascita a Betlemme. Ci apriamo con tutto noi stessi alla novità che viene a portare nelle nostre vite. Accendiamo questa nuova luce con l’animo colmo di gratitudine per il tuo immenso amore per noi.


Difficile o facile, buona terza domenica di Avvento.

CALENDARIO DI AVVENTO

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𝙉𝘼𝙏𝘼̀’ 𝟮𝟬𝟮𝟭, 𝙘𝙖𝙡𝙚𝙣𝙙𝙖𝙧𝙞𝙤 𝙙𝙞𝙜𝙞𝙩𝙖𝙡𝙚 𝙙𝙚𝙡𝙡’𝙖𝙫𝙫𝙚𝙣𝙩𝙤 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙚 𝙩𝙧𝙖𝙙𝙞𝙯𝙞𝙤𝙣𝙞 𝙥𝙤𝙥𝙤𝙡𝙖𝙧𝙞 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙚 𝙈𝙖𝙧𝙘𝙝𝙚 𝙘𝙚𝙣𝙩𝙧𝙖𝙡𝙞 𝙘𝙤𝙣 𝙂𝙞𝙤𝙫𝙖𝙣𝙣𝙞 𝙂𝙞𝙣𝙤𝙗𝙞𝙡𝙞.

𝟮𝟱 𝗗𝗜𝗖𝗘𝗠𝗕𝗥𝗘 𝟮𝟬𝟮𝟭
Per la notte della vigilia di Natale le massaie prendevano un cappone, lo facevano bollire e poi lasciavano il brodo a gelare all’aperto per tutta la notte: quello era il “grasso benedetto” che veniva conservato per tutto l’anno perché ritenuto efficace per alcune malattie.
Un’altra antichissima tradizione vuole che ci dovesse recare a mezzanotte alla fonte ad attingere acqua, in punta di piedi e silenziosamente, nella convinzione che ciò portasse fortuna e fosse contro il malocchio.

E come sempre fino ad ora, siamo arrivati alla fine che dovrebbe essere un inizio di nuova vita!
Auguri di buon Natale e di un altro calendario di Avvento da raccontare con Carlo Natali] @kat.orastrana @sunusaix

CALENDARIO DI AVVENTO

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𝙉𝘼𝙏𝘼̀’ 𝟮𝟬𝟮𝟭, 𝙘𝙖𝙡𝙚𝙣𝙙𝙖𝙧𝙞𝙤 𝙙𝙞𝙜𝙞𝙩𝙖𝙡𝙚 𝙙𝙚𝙡𝙡’𝙖𝙫𝙫𝙚𝙣𝙩𝙤 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙚 𝙩𝙧𝙖𝙙𝙞𝙯𝙞𝙤𝙣𝙞 𝙥𝙤𝙥𝙤𝙡𝙖𝙧𝙞 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙚 𝙈𝙖𝙧𝙘𝙝𝙚 𝙘𝙚𝙣𝙩𝙧𝙖𝙡𝙞 𝙘𝙤𝙣 𝙂𝙞𝙤𝙫𝙖𝙣𝙣𝙞 𝙂𝙞𝙣𝙤𝙗𝙞𝙡𝙞.

BUONA VIGILIA DI NATALE

𝟮𝟰 𝗗𝗜𝗖𝗘𝗠𝗕𝗥𝗘 𝟮𝟬𝟮𝟭
C’è un’antica tradizione popolare che vuole che si debba lasciare la tavola imbandita dopo il tradizionale cenone affinchè la Madonna ed il Bambinello, passando, benediccesero la casa. Per permettere ad essa di riscaldare i pannolini e le fasce del Pargol Divino, si lasciava acceso nel camino il ceppo, che non doveva mai essere spento.

CALENDARIO DI AVVENTO

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𝙉𝘼𝙏𝘼̀’ 𝟮𝟬𝟮𝟭, 𝙘𝙖𝙡𝙚𝙣𝙙𝙖𝙧𝙞𝙤 𝙙𝙞𝙜𝙞𝙩𝙖𝙡𝙚 𝙙𝙚𝙡𝙡’𝙖𝙫𝙫𝙚𝙣𝙩𝙤 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙚 𝙩𝙧𝙖𝙙𝙞𝙯𝙞𝙤𝙣𝙞 𝙥𝙤𝙥𝙤𝙡𝙖𝙧𝙞 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙚 𝙈𝙖𝙧𝙘𝙝𝙚 𝙘𝙚𝙣𝙩𝙧𝙖𝙡𝙞 𝙘𝙤𝙣 𝙂𝙞𝙤𝙫𝙖𝙣𝙣𝙞 𝙂𝙞𝙣𝙤𝙗𝙞𝙡𝙞.

𝟮𝟯 𝗗𝗜𝗖𝗘𝗠𝗕𝗥𝗘 𝟮𝟬𝟮𝟭
Le sere di Natale ci si ritrovava nelle case a giocare a tommolétta. La singolarità che presenta il gioco nel maceratese sta nel gridare i numeri, molti dei quali in modo strano.
Ad esempio: estratto il 22 si grida: le paperétte; il 77 le zambe de le donne; il 90 la paura; il 25 Natà’; il 33 ll’anni de nostro Signor Jisù Cristo; il 26 la seconda festa de Natà’; il 28 li ‘Nnocindini; 48 ogghji li condo domà’ te li porto.

CALENDARIO DI AVVENTO

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𝙉𝘼𝙏𝘼̀’ 𝟮𝟬𝟮𝟭, 𝙘𝙖𝙡𝙚𝙣𝙙𝙖𝙧𝙞𝙤 𝙙𝙞𝙜𝙞𝙩𝙖𝙡𝙚 𝙙𝙚𝙡𝙡’𝙖𝙫𝙫𝙚𝙣𝙩𝙤 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙚 𝙩𝙧𝙖𝙙𝙞𝙯𝙞𝙤𝙣𝙞 𝙥𝙤𝙥𝙤𝙡𝙖𝙧𝙞 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙚 𝙈𝙖𝙧𝙘𝙝𝙚 𝙘𝙚𝙣𝙩𝙧𝙖𝙡𝙞 𝙘𝙤𝙣 𝙂𝙞𝙤𝙫𝙖𝙣𝙣𝙞 𝙂𝙞𝙣𝙤𝙗𝙞𝙡𝙞.

𝟮𝟭 𝗗𝗜𝗖𝗘𝗠𝗕𝗥𝗘 𝟮𝟬𝟮𝟭
«Da San Tommaso a Natale,
un passo de cane.»
da San Tommaso le giornate cominciano pian piano ad allungarsi.

CALENDARIO DI AVVENTO

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𝙉𝘼𝙏𝘼̀’ 𝟮𝟬𝟮𝟭, 𝙘𝙖𝙡𝙚𝙣𝙙𝙖𝙧𝙞𝙤 𝙙𝙞𝙜𝙞𝙩𝙖𝙡𝙚 𝙙𝙚𝙡𝙡’𝙖𝙫𝙫𝙚𝙣𝙩𝙤 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙚 𝙩𝙧𝙖𝙙𝙞𝙯𝙞𝙤𝙣𝙞 𝙥𝙤𝙥𝙤𝙡𝙖𝙧𝙞 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙚 𝙈𝙖𝙧𝙘𝙝𝙚 𝙘𝙚𝙣𝙩𝙧𝙖𝙡𝙞 𝙘𝙤𝙣 𝙂𝙞𝙤𝙫𝙖𝙣𝙣𝙞 𝙂𝙞𝙣𝙤𝙗𝙞𝙡𝙞.

𝟮𝟬 𝗗𝗜𝗖𝗘𝗠𝗕𝗥𝗘 𝟮𝟬𝟮𝟭
«Chi de Natà’ nó’ ‘mmàzza lu pórcu
tùttu ll’ànnu va có’ lu mùsu tórtu.»
Questo proverbio ci dice che chi non uccide il maiale sotto Natale poi se ne pentirà, perché poi sarà troppo tardi in quanto è in quel periodo che l’animale è nella sua forma migliore per ottenerne buona carne che le basse temperature aiutano a ben mantenere.
Il rito cruento dell’uccisione del maiale, che oggi noi vediamo con sguardo inorridito, era fondamentale per la sopravvivenza dei nostri avi, che mangiavano poco e male e per i quali, non bisogna dimenticarlo, questo animale era l’unica fonte di proteine e di grassi.

CALENDARIO DI AVVENTO

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𝙉𝘼𝙏𝘼̀’ 𝟮𝟬𝟮𝟭, 𝙘𝙖𝙡𝙚𝙣𝙙𝙖𝙧𝙞𝙤 𝙙𝙞𝙜𝙞𝙩𝙖𝙡𝙚 𝙙𝙚𝙡𝙡’𝙖𝙫𝙫𝙚𝙣𝙩𝙤 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙚 𝙩𝙧𝙖𝙙𝙞𝙯𝙞𝙤𝙣𝙞 𝙥𝙤𝙥𝙤𝙡𝙖𝙧𝙞 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙚 𝙈𝙖𝙧𝙘𝙝𝙚 𝙘𝙚𝙣𝙩𝙧𝙖𝙡𝙞 𝙘𝙤𝙣 𝙂𝙞𝙤𝙫𝙖𝙣𝙣𝙞 𝙂𝙞𝙣𝙤𝙗𝙞𝙡𝙞.

𝟭𝟴 𝗗𝗜𝗖𝗘𝗠𝗕𝗥𝗘 𝟮𝟬𝟮𝟭
D’inverno, quando si cammina sulla neve, se la si sente sgrigliolare sotto le scarpe predice abbondante nevicata non lontana.
Se la neve, nel suo fioccare, si attacca sui vetri delle finestre o sui muri, predice persistenza di cattivo tempo.