Marmellateria

Marmellata di peperoncini piccanti allo zenzero

Che dire di una marmellata piccantissima dal colore rosso fuoco di peperoncini? Dire che lascia senza fiato, beh, non è una novità, dire che è strabuona bisogna assaggiarla, ne basta una punta di cucchiaino e ci si innamora all’istante. Se poi la si gusta con un formaggio pecorino fresco o stagionato, o con una buona ricotta non la si lascerà più. Credo che anche i palati delicati potranno amarla, parola mia che non sono amante di peperoncini! Proviamo questa ricetta e poi mi farete sapere!

Ingredienti

1200 gr di peperoncini Anaheim o hot bishop crown

300 gr di mele

500 gr di zucchero

200 gr di acqua

Una tazza di aceto di mele

Il succo di un limone e mezzo

Due cucchiai di zenzero

Due cucchiai di miele di acacia

Un cucchiaino di buccia di limone

Una busta di pectina frutta pec per 2 /1 oppure 100 ml di pectina fatta in casa io le ho usate tutte e due e non ho trovato nessuna differenza come sapore né come consistenza. Oppure pectina frutti in casa di s. Martino. Certamente sarebbe il massimo se usassimo una pectina fatta da soli. Scegliete o l’una o l’altra. Se non volete usare niente addensante, fate cuocere più a lungo. La pectina serve solo per usare meno zucchero il che non è male.

Preparazione

Puliamo i peperoncini togliendo i filamenti ed i semi, lasciamone però qualcuno per dare più piccantezza alla marmellata, mi raccomando usiamo i guanti e facciamo questa operazione o fuori o con le finestre aperte, perché pizzicano molto e tolgono il respiro, li tagliamo a pezzi, tagliamo le mele a fette, uniamo il succo del limone, lo zucchero e lasciamo riposare dentro la stessa pentola che useremo per la cottura per due tre ore. Mettiamo a cuocere unendo la pectina, sempre a finestre aperte possibilmente, mescoliamo ogni tanto. Quando i peperoncini e le mele si presentano morbidi, con la pectina ci vorranno trenta minuti, non tre com’è scritto sulla sua confezione, frulliamo ad immersione, uniamo l’aceto di mele, il miele, la buccia di limone e lo zenzero. Rimettiamo a cuocere per un altro quarto d’ora. Spegniamo il fuoco e lasciamo riposare per tutta la notte. Il mattino seguente dovremo vedere se la consistenza è quella giusta, facendo la prova del piattino. La marmellata non deve scivolare velocemente. Se si presenta troppo liquida rimettiamo a cuocere un po’. Io prima di invasare l’ho lasciata riposare ancora una notte per essere sicura della sua densità. Invasiamo nei vasetti sterilizzati, chiudiamo con i loro coperchi e il giorno dopo facciamo la seconda sterilizzazione per essere più tranquilli. Li metteremo in una grande pentola con i canovacci fra i vasetti per evitare la loro rottura. Lasciamo bollire per trenta minuti dall’inizio del bollore. Lasciamo che si raffreddino e riponiamo in dispensa. Gustiamo questa marmellata “focosa”, con i formaggi, sola col pane, sui crostini insieme a salmone o con i bolliti o con le uova.

Buona vita, buona marmellata di peperoncini e zenzero!

Scusate se le foto non sono fatte da una professionista. Il blog è di lei, cioè di Serena ma è impegnata nel suo lavoro e io sua madre mi diverto a scrivere le ricette e a fare le foto come una che più di tanto non sa fare!

Zucca sciropposa alla vaniglia

Autunno….tutto si tinge di arancio, protagonista assoluta è la zucca, con il suo particolare sapore buono per piatti salati che per preparare deliziosi dolci, conserve, marmellate e canditi. Possiamo gustare menù buoni e gustosi per tutto l’inverno ed oltre se la congeliamo a pezzi, cruda o frullata. Avremo anche la possibilità di preparare la marmellata mettendo insieme le pesche e le albicocche nel tempo d’estate. Ottima è la zucca sciropposa.

Ingredienti

1 kg e 200 gr di zucca

900 gr di zucchero semolato o integrale di canna

Un limone

3 dl di acqua

Bacca di vaniglia

Preparazione

Puliamo la zucca eliminando la scorza, i filamenti, i semi. Tagliamo la polpa a dadi, mettiamoli a bagno nell’acqua in una terrina per una notte. La mattina la scoliamo e la mettiamo a bollire in acqua con il succo del limone fino a quando diventerà morbida. La scoliamo e la disponiamo in una teglia dai bordi alti. Facciamo sciogliere e bollire 2/3 dello zucchero con l’acqua, la bacca di vaniglia in un’altra pentola fino a quando versandone una goccia su un piatto bagnato solidifica. Spegniamo il fuoco e versiamo lo sciroppo sopra la zucca già scolata. Copriamo con un piatto la teglia e lasciamo riposare per una notte. La mattina, rimettiamo lo sciroppo nella pentola usata precedentemente uniamo l’altro terzo di zucchero rimasto e facciamo cuocere a fiamma bassa fino a raggiungere l’ebollizione. Spegniamo e versiamo ancora lo sciroppo sopra la zucca. Copriamo con un tovagliolo e lasciamo a riposare per un’altra notte. Ripetiamo l’operazione per altre due volte. Invasiamo in barattoli sterilizzati al forno per una ventina di minuti e chiudiamo con i loro coperchi. Se ci piace aggiungiamo un goccio di grappa o di limoncello o di rum. Aspettiamo un mese o anche più prima di consumare. La zucca sciropposa è buona da sola come una frutta sciropposa o per gustare con i formaggi o con quel che volete voi.

Buona vita, buona zucca sciropposa alla vaniglia.

Marmellata di fichi d’india alla vaniglia o alla cannella

Solo nove fichi d’india per ottenere una deliziosa e solare marmellata da racchiudere in due vasetti e poter ricordare una calda giornata siciliana. Proviamo a farla.

Ingredienti

Nove fichi d’india puliti

Acqua quanto basta per farli ammorbidire

200 di zucchero semolato o integrale di canna

200 gr di mela a piacere io ho usato le mie di una qualità grezza ed aspra

Il succo di un limone bio

Semi di vaniglia

Cannella

Due vasetti

Preparazione

Mettiamo i fichi nella pentola e aggiungiamo l’acqua, il succo del limone, le fettine di mele. Mescolando iniziamo la cottura, lasciamola andare piano piano fino a quando le mele si presentano disfatte. Mettiamo il tutto nel passaverdura fino a raccogliere tutta la polpa ed il succo ottenuto. Io ne ho ottenuto 600 gr, uniamo 200 gr di zucchero e la vaniglia. Rimettiamo sul fuoco e lasciamo cuocere fino a quando la marmellata di addensa un po’. Non lasciamo che indurisca perché è più buona morbida. Facciamo caso mai la prova del piattino mettendo un cucchiaino di marmellata che non dovrà scivolare velocemente. Mettiamo la nostra solare e deliziosa marmellata nei due vasetti sterilizzati e chiudiamo con i loro coperchi. Per esser più tranquilli, consiglio di mettere a sterilizzare nella pentola per 30 minuti dall’inizio del bollore insieme a dei canovacci che li tengano separati per evitare che i vasetti si rompano. Mettiamo la marmellata in dispensa o se non possiamo aspettare, gustiamola subito col pane o quello che ci piace.

Buona vita, buona marmellata di fichi d’india alla vaniglia.

A presto……non avranno fine le mie marmellate almeno fino a quando Dio vorrà!

Marmellata di mele cotogne arancia e limone alla vaniglia

Come si fa a togliersi la mania di preparare marmellate? Non lo so, è più forte di me. Appena mi capita una bella frutta devo assolutamente trasformarla in una marmellata. Mi piace toccarla, lavarla, tagliarla, odorarla. Ancora di più vederla nella pentola anche se in una piccola quantità pur di arrivare ad assaggiare e provare ad aggiungere spezie e profumi e diverse qualità di altra frutta. Ecco le mele cotogne regalatemi, da sole oggi, non mi ispiravano più di tanto, ho già diversi barattoli di marmellata dell’anno scorso. Ma

avevo assolutamente voglia di vederle trasformate in qualcosa di più frizzante e fresca. Ho scelto le mele cotogne più sane, le ho lavate e tenute a bagno per un paio d’ore per poter togliere bene la loro peluria. Le ho tagliate a pezzetti, sistemate nella pentola con il succo di un’arancia, di un limone, lo zucchero ed i semi di vaniglia. Le ho lasciate riposare per un po’ di tempo in modo che potessero ammorbidire. Ho sistemato la pentola sul fuoco, ho aggiunto delle mele verdi e la buccia dell’arancia e del limone e l’acqua circa 250/300 grammi per coprire tutta la frutta. Ho fatto cuocere fino ad ottenere una purea che poi ho frullato ad immersione. Ho fatto continuare la cottura fino alla consistenza giusta di una marmellata. Le dosi di oggi sono bastate per un vasetto ed una crostata.

Ingredienti

400 gr di mele cotogne

200 gr di mele verdi o rosse

200 gr di zucchero semolato

Un’arancia con la buccia

Un limone con la buccia

Semi di vaniglia

200 gr più o meno regolatevi durante la cottura se serve aumentate di un po’.

Metto una semplice foto fatta col cellulare. La mia fotografa purtroppo non c’è quasi mai quando mi prendono di queste voglie!

Buona vita, buona marmellata di mele cotogne, arancia, limone alla vaniglia!

Marmellata di pesche al cocco e mandorle

La mia passione più grande è preparare marmellate……io sono “la marmellataia”!!! Ogni frutto che vedo finisce in un barattolino, prima faccio “il provino”da noi in dialetto maceratese si dice “lu pruì”. Una volta assaggiata se mi piace, va per così dire, in produzione casalinga. Le mie marmellate il più delle volte vengono regalate a persone speciali, tante sono abbonate. Tre volte l’anno o anche più, se le vedono arrivare nelle loro abitazioni o negli studi dei medici. Mi danno molto soddisfazione quando le apprezzano perché secondo loro, sono tutte molto particolari. Questa lo è sicuramente, sono pesche al cocco o alle mandorle. A voi la scelta!Ingredienti

Un kl di pesche noci sode

500 gr di zucchero integrale di canna o semolato ( potete fare anche di meno, l’essenziale è sterilizzare i vasetti per una perfetta conservazione)

Un limone (succo)

Cocco a piacere

Mandorle una manciata con la buccia tenute a bagno per qualche ora e lasciate asciugare

Preparazione

Laviamo le pesche, le tagliamo a pezzetti, le mettiamo in una terrina o anche nella stesa pentola che useremo per la cottura, le irroriamo con il succo del limone, se ci piace anche la buccia, il cocco e lo zucchero. Lasciamo a riposare in frigo per tutta la notte. La mattina dopo, se sono state messe nella terrina, le tiriamo su, versiamo il succo ottenuto nella pentola e lasciamo addensare a fuoco dolce. Uniamo ora tutte le pesche e proseguiamo la cottura mescolando, dopo circa mezz’ora le frulliamo per ottenere una purea, uniamo le mandorle finendo la cottura. Facciamo la prova mettendo un po’ di marmellata nel piattino e se la consistenza è giusta, la invasiamo nei vasetti sterilizzati al forno per una ventina di minuti, altrimenti la lasciamo ancora cuocere. Chiudiamo con i loro coperchi e li capovolgiamo per ottenere il sotto vuoto. Mettiamo a riposare in dispensa e dopo qualche settimana possiamo gustarla.

Buona vita, buona marmellata di pesche al cocco e mandorle

Mostarda di fichi mele con e senza zucchero

Già di sente nell’aria il profumo del mosto fresco girando per le campagne marchigiane e non solo. Un anticipo d’autunno di questa fine d’estate di un agosto particolarmente caldo. Ma del resto è il suo tempo! Rimpiangeremo queste giornate come sempre succede! Consoliamoci gustando la mostarda di fine estate e inizio autunno con fichi e mele acerbe senza zucchero. È una marmellata fatta con il mosto e frutta, fichi, mele, pere e pesche. Le nostre nonne e le nostre mamme, la facevano cuocere per molte ore fino ad addensare e diventava dolce solo per il mosto che si concentrava.

Se vogliamo accorciare la cottura, ed avere una preparazione che sia come una marmellata, possiamo mettere 350 gr di zucchero per ogni chilo di frutta.

La mostarda è ottima sopra il pane e sopra i formaggi. Certamente ai vecchi di una volta, non sarà mai venuto in mente di accostare la mostarda ed il formaggio.

Questa in foto è senza zucchero. Si mantiene per molto tempo, anche dopo anni è buona. Ai tempi della nonna, era la merenda preferita dei nipoti. Può essere addirittura rimessa a cuocere in forno dentro uno stampo da plumcake con carta forno. Si fa asciugare per bene, si lascia all’aria coperta con una pellicola, quando è bella asciutta la si incarta e si conserva in frigo. Al momento di assaggiarla, si taglia a fette.

Buona anche da servire come antipasto con bolliti e formaggi. È più o meno come la cotognata.

Se non avete il mosto fresco, basta prendere uva da tavola o meglio da vino, farla bollire per poco tempo ancora attaccata al grappolo passarla al passaverdura schiacciando bene per raccogliere tutto il succo. Filtrare con una garza per togliere ogni eventuale residuo.

Ingredienti

Un kl. di frutta tra fichi e mele e pere o pesche con la buccia e senza trattamento

600 mml di mosto fresco bianco, teniamone un po’ se vedremo che la mostarda tende ad asciugare troppo presto

Facoltativo 350 gr di zucchero semolato o integrale di canna se vogliamo accorciare la cottura

Una bacca di vaniglia aperta.

Preparazione

Mettiamo nella pentola il mosto, lasciando bollire per 30 di minuti, o più se vogliamo che diventi più concentrato e quindi più dolce, aggiungiamo la frutta con la buccia tagliata a quarti, la bacca di vaniglia aperta, mescoliamo e lasciamo cuocere a fiamma bassa. Ora se vi, ci piace aggiungiamo lo zucchero. La mostarda deve cuocere per molto tempo, circa 4/5 ore, dipende da quanta acqua è nella frutta e da quando avremo fatto bollire il mosto prima di aggiungere la frutta, quindi mescoliamo spesso. Quando sarà completamente bella soda spegniamo ed invasiamo nei vasetti sterilizzati al forno per 20 /30 minuti. Chiudiamo con i loro coperchi e lasciamo che si crei il sottovuoto. Possiamo sterilizzare in acqua per 30 minuti partendo da quando comincia a bollire. Ma non è necessario perché la mostarda è zuccherina e non ha il rischio di rovinare. Ponetela in dispensa e aspettate un po’ di tempo prima di mangiarla. Buona, solare provatela sopra il pane, con un formaggio pecorino fresco o stagionato o con la ricotta ovunque. Ricordo che più il mosto bollirà, più sarà dolce e denso.

Buona vita, buona mostarda della nonna.

A presto con le ricette dimenticate!

Marmellata di limoni con fragoline di bosco candite al profumo di fiori di rosmarino e ricetta limoncello

Questa marmellata che scrivo oggi, l’ho preparata molto tempo fa quando ancora mia figlia Serena, non aveva in mente di scrivere questo diario di ricette e tradizioni folcloristiche del nostro piccolo paese e provincia. Aveva scattato la foto solo per piacere, poi piano, piano, sapendo quanto mi piacesse cucinare, si è decisa di scrivere e fare foto per lasciare che un giorno, potesse lei stessa, cimentarsi nelle ricette di casa nostra, della famiglia Natali e Natali. Oggi vi lascio la ricetta di questa profumatissima marmellata di limoni. Potete farla con la buccia o senza. Se scegliete quella senza, le bucce potete servirle per preparare il limoncello. Basta metterle in un litro di alcool puro da cucina a 95 gradi. Lasciare in infusione per poi tempo possibile, un mese o piu. Poi preparare uno sciroppo facendo bollire per 5/6 minuti un litro di acqua con 800 gr di zucchero e bacca di vaniglia, spegnere il fuoco e lasciare freddare. Mescolare lo sciroppo ottenuto con l’alcool e le bucce, lasciare poi a riposare per una settimana. Filtrare con una garza e imbottigliare. Consumare dopo 40 giorni. Ora passiamo alla ricetta della marmellata.

Ingredienti

Un kl. di limoni senza trattamento

500 / 400 di zucchero semolato o di canna integrale

Semi di vaniglia

Alcune fragoline di bosco candite

Fiori di rosmarino q b

3 bicchieri di acqua

Preparazione

Laviamo con uno spazzolino i limoni, togliamo la buccia e teniamo da parte per il limoncello, tagliamo a pezzettini la polpa facendo questa operazione sopra una ciotola per non perdere il succo. Lasciamo riposare per 12 ore. Trascorso il tempo, mettiamo una pentola, l’acqua e lo zucchero a bollire a fuoco dolce, lasciamo sobbollire mescolando, uniamo i limoni con tutto il succo, mescolando spesso per non fare attaccare la marmellata che cuocerà presto essendo ricca di pectina. Poco prima della cottura uniamo i fiori di rosmarino e le fragoline candite, facciamo la prova del piattino versandone una goccia che se risulta giusta come consistenza, potremo invasare subito o aspettare il giorno dopo perché con il riposo, capiremo meglio la cottura. La polpa dei frutti deve risultare lucida e lo sciroppo semi solido. Buona da sola, con pane e burro, con i formaggi o con le creme di yogurt o mascarpone o ricotta. Buona sopra la crostata cotta in bianco, cioè cuocendo prima la pasta frolla per gustare la marmellata così com’è. Preferisco fare le crostate in questo modo evitando una seconda cottura alla marmellata.

Buona vita, buona marmellata di limoni con fragoline candite di bosco e fiori di rosmarino.

Marmellata di albicocche senza zucchero limone e zenzero a microonde

Ancora con le mie marmellate senza zucchero, però con il dolcificante naturale eritritolo che non ha controindicazioni, calorie e soprattutto non fa aumentare la glicemia. Studiato da nutrizionisti che lo raccomandano anche perché non è cariogeno. Io ne sono entusiasta e le mie marmellate non hanno nulla da invidiare a quelle preparate con lo zucchero. Vi presento quella di albicocche ma potrebbe essere di pesche, di fichi, di prugne, di mele o di frutta mista. Le albicocche sono meravigliose e profumate ancora di più se cotte a microonde perché essendo il tempo minimo di cottura, si ritrovano sapore e colore intatti. Le potete preparare anche nella pentola come una normale marmellata. L’essenziale è che facciate macerare la frutta nella terrina insieme al succo di limone. Potete unire buccia di limone a filetti e spezie varie come cannella, cacao, curcuma o anice stellato o menta o vaniglia o liquirizia quest’ultima è particolarmente profumata e piena di freschezza.

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Ingredienti

500 gr di albicocche al netto

150 gr di eritritolo o se volete di zucchero integrale di canna o semolato

Il succo di un limone e la buccia grattugiata o a filetti

Vaniglia o spezie a piacere o zenzero grattugiato

Un bicchiere più o meno di acqua

Una puntina di cucchiaino di agar agar che potete anche non metterlo però diminuisce il tempo di cottura se lo usate

Preparazione

Mettiamo le albicocche tagliate in due , in una pirofila o in pentola, se vogliamo fare la cottura in fornello, uniamo l’acqua, il succo e la buccia di limone, la vaniglia o lo zenzero o spezie. Mescoliamo e lasciamo riposare in frigo per due o tre ore o anche tutta notte. Trascorso il tempo, mettiamo in forno a microonde e accendiamo premendo il tasto start o la massima potenza. Lasciamo che cuocia per alcuni minuti, mescoliamo, lasciamo che raggiunga la bollitura, uniamo il dolcificante eritritolo o lo zucchero mescoliamo e lasciamo cuocere per alcuni minuti, uniamo la puntina di agar agar, mescoliamo, riaccendiamo il forno per altri minuti stando attenti a che la frutta bollendo non trabocchi. Mescoliamo ancora, riaccendiamo e cuociamo ancora. Ci vorranno in tutto trenta minuti. Dovete regolarvi. Con la cottura in pentola, facciamo la prova del piattino mettendo un cucchiaino di marmellata che non dovrà scivolare quando lo si inclina La frutta a cottura avvenuta nel microonde si presenta mordida ma intatta, ora se ci piace lasciamo la marmellata così a pezzettoni, oppure la frulliamo. Normalmente io non invaso subito la marmellata, lascio che riposi una notte per capire la consistenza che se non fosse quella giusta, la rimetto a cuocere per alcuni minuti. Faremo la prova del piattino ed invasiamo nei vasetti sterilizzati al forno. Per sicurezza li possiamo sterilizzare in pentola per 30/40 dall’inizio del bollore. Io vi posso dire che l’avevo mangiata e poi lasciata in frigo per parecchi giorni, beh l’ho ritrovata buona e senza nessuna traccia di muffe o di cattivo gusto. Prova superata!

Buona vita, buona marmellata di albicocche senza zucchero.

Marmellata di prugne alle spezie del vin brulè a microonde

Buona e facile da fare la profumatissima marmellata di prugne, da fare a microonde o in pentola. Scegliete voi, ma non perdetevi la sensazione del profumo delle spezie che ricordano le belle serate d’autunno o i giri ai mercatini di Natale. Io non vedo l’ora di andare!

Preparazione

Per 1 kl.di prugne gialle e rosse, ho usato 250 gr di zucchero integrale di canna, 150 di miele ed un limone se volete buccia e succo, alcune spezie classiche del vin brulè ed un pizzico di curcuma.Le spezie le ho messe dentro un sacchetto di tela fine per poi togliere.Se le prugne sono belle sode, sbucciatele oppure le passerete al passaverdure. Non frullare ad immersione per non trovarvi in bocca fastidiose pellicine.
Per la cottura, le ho sistemate in una ciotola di vetro, con due o tre cucchiai di acqua, fatte cuocere per 5 minuti. Le ho mescolate ed ho aggiunto lo zucchero ed il miele e il sacchetto delle spezie. Ho mescolato per bene e ho fatto cuocere per 30. Cottura anche nella pentola! Ricordate di mescolare ogni tanto.

Buona vita, buona marmellata di prugne al vin brûlé!

Marmellata di pomodorini al limone e zenzero

Da pochi giorni si può dire che siamo nella stagione estiva. È stato un periodo di variazioni meteorologiche quasi da mese di marzo. Freddo, pioggia, nebbia, vento forte poi sole, annuvolamenti improvvisi con fulmini e saette e grandine. Non ci siamo fatti mancare nulla, a soffrire di più sono state le nostre colture. La frutta estiva non è maturata ed è cascata prematuramente in terra. Poche o quasi niente albicocche, prugne . Ora con la speranza di raccogliere i pomodorini rossi e pieni di sapori, possiamo preparare una deliziosa marmellata da gustare con i formaggi o bolliti, o sopra al pane tostato spalmato di crema di ricotta o di pecorino già fuso. Basta prendere delle fette di pane naturale integrale, coprirlo di fettine di pecorino e far fondere in forno aggiungendo sopra la marmellata di pomodorini.

Ingredienti

Marmellata di pomodorini datterini con limone e zenzero

1 kl di pomodoini datterini oppure di pomodori rossi maturi

2 limoni bio

300 gr. di zucchero integrale di canna e 100 gr di miele

Zenzero candito a piacere

Un bicchiere di acqua

Preparazione

Mettiamo i pomodorini o pomodori tagliati a pezzetti, il succo dei limoni, lo zucchero, il miele, il bicchiere di acqua, il succo dei limoni, nella pentola e facciamo cuocere fino a quando i pomodori diventano
morbidi. Passiamo al passaverdure, si possono lasciare a pezzi, però togliamo la pelle, a questo punto, uniamo le bucce dei limoni tagliate a strisce, stando attenti a non mettere pure l’albedo, proseguiamo la cottura a fiamma bassa, fino a quando le scorze dei limoni diventano morbide. Uniamo lo zenzero candito.
Per fare lo zenzero candito, dopo averlo tagliato a fettine sottili, lo facciamo bollire coperto di acqua, fino a quando si presenta morbido. Lo scoliamo, lo pesiamo. In una padellina mettiamo lo zucchero dello stesso peso dello zenzero, lo facciamo sciogliere e lo lasciamo bollire fino a quando si formano delle piccole bolle, uniamo allora le strisce dello zenzero e mescolando, facciamo assorbire lo zucchero completamente. Con le pinze, lo tiriamo su e facciamo asciugare su carta forno. Quando la marmellata è quasi cotta, uniamo lo zenzero, facciamo la prova del piattino e se la consistenza è quella giusta la invasiamo nei vasetti sterilizzati, chiudiamo con i loro coperchi e li mettiamo capovolti fino al raffreddamento. Come scrivo sempre, io credo che sia meglio sterilizzare la marmellata per 30 minuti dall’inizio del bollore. Staremo più tranquilli!

Buona vita, buona marmellata di pomodorini al limone e zenzero.