macerata

Tempo di Pasqua a Petriolo

Tempo di Pasqua a Petriolo, pillole di tradizioni popolari pasquali nel paese di Giovanni Ginobili

Pasció’ – Quinta domenica di quaresima

Judica me, Deus (salmo 43,1)

La quinta domenica di passione, le nonne e le mamme narravano ai piccini ed ai grandicelli l’avvenimento della tragedia divina, l’incontro di Maria con il figlio Gesù e il pianto della Madonna, che la tradizione ha fino a noi tramandato, fin dal medioevo, in passi traboccanti accorati accenti.

In questo giorno dedicato alla passione di Cristo, i canterini del contado cantavano la “Pasció’ de Cristo”, che rammenta le sofferenze di Gesù.

La melodia era accompagnata dall’organetto e da lu tìmbulu, cioè dal triangolo con la sua asticella di ferro.

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Strudel con ricotta, frutta secca, mele, o pesche con fava tonka al profumo di cannella e salsa allo yogurt greco bianco

Strudel con ricotta, frutta secca, mele, con fava tonka al profumo di cannella e salsa allo yogurt greco bianco

Strudel con ricotta, frutta secca, mele, con fava tonka al profumo di cannella e salsa allo yogurt greco bianco

Ingredienti per la pasta:

250 gr di farina di farro
2 cucchiai di olio d’oliva
1 uovo
sale q.b.

Ingredienti per il ripieno:

250 gr di ricotta vaccina
3 mele Renette tagliate a dadini
3/4 cucchiai di pan grattato
2 cucchiai di uvetta sultanina
200 gr fra mandorle, nocciole, noci o pinoli
150 gr di cioccolata fondente a pezzetti
60 gr di zucchero di canna integrale + un cucchiaio per la sfoglia
una grattugiata di fava tonka a piacere
buccia grattugiata di arancia e di limone
cannella, acqua qb.

Procedimento

impastiamo la farina con l’olio, l’uovo, un pizzico di sale e l’acqua tiepida per ottenere un impasto sodo.

Lavoriamola bene e formiamo un panetto che appiatteremo con il mattarello e lasciamolo riposare. Intanto faremo ammorbidire le uvette già sciacquate in acqua calda.

Lavoriamo la ricotta con lo zucchero di canna e uniamo le uvette e tutta la frutta secca, le mele tagliate a dadini e spruzzate di limone, il cioccolato a pezzetti, la fava tonka grattugiata, la buccia di arancio e di limone e la cannella.

Tiriamo dapprima la pasta con il mattarello poi con le nocche delle mani per ottenere una sfoglia sottilissima che spennelleremo con un po’ di olio e spolvereremo con il pane grattugiato. Disporvi sopra la ricotta con la frutta lasciando i bordi vuoti e formiamo lo strudel. Spennelliamo con un goccio di olio ed acqua, ricoprire con lo zucchero di canna e appoggiamolo sulla placca foderata di carta forno.

Cuocere a 180 gradi per 40-45 minuti, lasciamolo freddare con lo sportello aperto del forno. Disporlo su un bel piatto e servire se si vuole con una salsa di mele allo yogurt greco bianco.

Lo strudel prima della cottura

Lo strudel prima della cottura

Per la salsa allo yogurt greco bianco

Ingredienti:
2 mele
2 dl di yogurt 4 cucchiai di zucchero di canna integrale
buccia di limone grattugiata

Procedimento:

sbucciamo le mele e tagliamole a fette e mettiamole a cuocere con lo zucchero di canna e mezzo bicchiere di acqua. Unire la buccia del limone a vostro piacimento e appena cotte passiamole al passaverdure. Rimettiamola la salsa sul fuoco a fiamma bassa per asciugarla e una volta fredda uniamo lo yogurt mescolando bene. Serviamo lo strudel a fette accompagnato dalla salsa di mele.

Strudel con ricotta, frutta secca, mele al profumo di cannella e fava tonka e salsa allo yogurt greco bianco

Marmellata di melone ed albicocche alla menta o al peperoncino o ai pistacchi di Bronte.

Marmellata di melone ed albicocche alla menta

Marmellata di melone ed albicocche alla menta

Ingredienti:
500 gr di melone
500 gr di albicocche
500 gr di zucchero
1 limone
menta in foglie (Mentha piperita)
300 ml bicchiere d’acqua

Variante con peperoncino, io ho usato quelli ornamentali

Variante con i pistacchi di Bronte spezzettati.

Procedimento:
Pulire e tagliare a pezzettini la frutta, sistemarla in una ciotola con metà dello zucchero ed il succo di un limone. Farla riposare per due/tre ore. Fare uno sciroppo con l’acqua ed il restante zucchero. Appena chiarificato aggiungere la frutta, far bollire il tutto a fiamma un po’ alta e schiumare.
Abbassare poi la fiamma, unire le foglie di menta e continuare la cottura fino alla prova del piattino. Al posto della menta unite peperoncino a piacere senza semi che poi si toglierà a fine cottura. Per la versione con i pistacchi di Bronte, unirli dopo averli spezzettati o frullati ad immersione insieme alla marmellata.
Riempire i barattoli, chiuderli e capovolgerli fino ad ottenere il sottovuoto.

Consigli d’uso:

Questa è una marmellata davvero squisita e dall’odore pungente, caratteristica data dalla menta. Per questo motivo per assaporare e sentire al meglio questo profumo possiamo mangiarla con il pane o come geleée di una fresca cheesecake (basta aggiungerla ad un buon formaggio cremoso tipo robiola o mascarpone). Per la versione con il peperoncino, usarla con i formaggi. 

Il Principe dei Saltarelli 3.0 – Seminario sul saltarello di Petriolo con il gruppo Pitrió’ mmia

Il Principe dei Saltarelli – Terza edizione Il Principe dei Saltarelli – Terza edizione

Petriolo di Macerata è la patria di Giovanni Ginobili (24 gennaio 1892 – 17 ottobre 1973), poeta vernacolare e padre nobile dell’etno-musicologia moderna nelle Marche, uomo tenace e appassionato che ha dedicato tutta la sua vita alla ricerca e alla conservazione della cultura popolare della nostra terra.
A Petriolo, dove il suo ricordo è ancora ben vivo, a lui è dedicato anche quest’anno “Il principe dei saltarelli”, ciclo gratuito di incontri sulla musica tradizionale della Marca centrale.

Il progetto, giunto alla terza edizione, è nato dall’unione delle forze della Pro Loco di Petriolo MC, già nota per l’autunnale Festa delle Cantinette, dello storico Gruppo delle tradizioni popolari maceratesi Pitrió’ mmia e dell’Associazione L’Orastrana, col patrocinio del Comune di Petriolo.
Lo spirito che anima l’iniziativa è sempre quello di tornare a riappropriarci delle nostre radici con gioia, di stare bene insieme senza l’assillo di asfissianti campanilismi o manie di esotismo, di prendere coscienza di essere comunità all’interno di una comunità, agendo localmente e pensando globalmente.
Attraverso i passi, le metafore, i codici e la psicologia delle nostre antiche danze popolari –il saltarello e la castellana– l’idea petriolese non è soltanto quella di riportare tra la gente quello che della gente è sempre stato, ma anche e soprattutto di creare occasione di incontro, scambio e dialogo intergenerazionali, cosa apprezzatissima già dai partecipanti delle scorse edizioni.

Inoltre quest’anno “Il principe dei saltarelli” tenta un esperimento diverso dal solito: durante gli incontri, oltre alla danza e ai canti popolari, verrà offerto dalla Pro Loco un dolce tradizionale ogni volta diverso, attraverso il quale si coglierà l’occasione per espandere i discorsi sulle tradizioni popolari anche al mondo della cucina, che scopriremo molto affine a quello della musica.
Dato che quest’anno gli incontri saranno quattro, alle quattro stagioni saranno dedicati i dolci che potrete gustare e dei quali si parlerà.
Brindando con del buon vino cotto locale assaggeremo insieme li caciù’ co’ la faetta, luciammellòttu de lo vàtte’, lu crustìngu e la pizza dóce de Pasqua, a cura delle blogger petriolesi di Farina e fiore.

Il primo appuntamento è previsto per mercoledì 15 aprile 2015 alle 21.30, presso il Teatro Comunale di Petriolo (mappa).
I tre successivi incontri, sempre di mercoledì, si terranno presso il Centro di Aggregazione Giovanile Montessori in Via De Nobili, nel cuore del centro storico (mappa).
La partecipazione è gratuita.

Pizza doce de’ Pasqua – Pizza dolce di Pasqua con lievito madre – #Ricettepasquali, le Marche

Con questa ricetta partecipo all’evento #Ricettepasquali dell’Italia nel piatto, ovviamente la nostra regione è le Marche.

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Pizza doce de’ Pasqua – Pizza dolce di Pasqua con lievito madre

Pizza doce de’ Pasqua – Pizza dolce di Pasqua con lievito madre

Ingredienti:
1 kg di farina 0
250 gr di lievito madre rinfrescato due volte
(in alternativa 50 gr di lievito di birra o anche meno prolungando il tempo della prima lievitazione del primo impasto)
300 gr di zucchero semolato
6 uova
200 gr di latte per il primo impasto – 100-150 gr o quanto ne prenderà per l’impasto definitivo
120 gr di olio
70 gr di burro o di strutto
un pizzico di sale
arancia candita cedro e uvetta (a piacere) – messi a macerare in un liquore all’arancio, nel nostro caso arancello fatto in casa
buccia di arancia e di limone
cannella

Procedimento:

abbiamo fatto il primo impasto nel pomeriggio con 250 gr di lievito madre rinfrescato due volte, 200 gr di farina 0 e 200 gr di latte lavorandolo per un po’ di tempo, lo abbiamo trasferito in una ciotola e coperto poi con la pellicola trasparente ed un canovaccio per poi farlo riposare tutta la notte.

La mattina seguente l’impasto viene messo nell’impastatrice con l’aggiunta della farina, (800 gr – la restante parte della quantità totale) lo zucchero, unendo le uova ed il latte alternati tra loro facendo attenzione a non fare un impasto duro, ma che sia morbido e lavorabile sulla spianatoia.

A questo punto uniamo i canditi con il liquore e piano piano aggiungiamo i grassi: l’olio, il burro fuso ma freddo o lo strutto e lavorare il tutto fino ad incordare. Trasferire sulla spianatoia infarinata, allargando con le mani l’impasto e fare le solite pieghe.

Dividere la pasta in due parti e ognuna trasferirla nei tradizioni stampi alti e stretti oppure negli stampi di carta del panettone fino a ¾ del contenitore o anche qualcosa di meno. Mettere nel forno chiuso con la luce accesa a lievitare per 6/7 ore fino a che l’impasto arrivi al bordo dello stampo.

Cuocere in forno a 170° per quasi un’ora fino a che non diventi la superficie dorata. Lasciarla freddare e il giorno dopo fare la fiocca – in dialetto maceratese, ovvero la glassa con albume e zucchero a velo, farla asciugare nel forno caldo ma aperto e aggiungere i caratteristici confettini colorati.