C’è un diario familiare, c’è un tragitto particolare, ci sono gesti ed usi personali per preparare lu crustingu, un dolce popolare di petriolo e dintorni. Ci sono racconti di miseria e di stenti dietro questo particolare dolce perché le massaie di tanto tempo fa, sapevano arrangiarsi con i pochi ingredienti di tutti i giorni. Un “acino” di tutto, così raccontavano, per dire poco di ogni ingrediente a portata di casa, ma la magia era assicurata e sulle loro parche mense, nelle feste comandate qualcosa di dolce e buono arrivava sempre. Per fare lu crustingu a quei tempi, l’ingrediente principale era il pane che non mancava essendo quasi l’unico alimento per poter sfamare le numerose famiglie, si univano la farina di frumento e di mais, le noci, i pinoli, le mandorle perché un albero di mandorlo era piantato in ogni pezzo di terra, i fichi che in campagna si mettevano da parte nel corso della sua stagione, il resto più costoso come lo zucchero, il caffè, il cacao se li potevano sognare, erano alimenti costosi e solo di recente uso. Dopo la fine della guerra le massaie hanno potuto arricchire le loro preparazioni e così anche “lu crustingu”!
In questo diario di nostre ricette, tradizionali e personali, trovate già la ricetta del “crustingu” che cambia poco da questa.
Un kl di fichi neri
100 uvetta
50 di zucchero
100 cedro candito facoltativo
Un kl di noci
Filetti di arancia candita
100 nocciole
Mandorle
100 cioccolato
50 di farina bianca e 30 gialla
180 pane grattugiato più o meno dobbiamo regolarci perché non deve indurire il tutto
Noce moscata
Buccia di un limone e di un’arancia
50 grammi di olio
Due tazzine di caffè
Liquore creola o rum
Vino cotto 100 e 300 o sapa o dolce
Mettere a bagno i fichi secchi lavati e scolati nell’acqua per una notte se sono tanto secchi, qualche ora se ancora sono morbidi. Li scoliamo e li mettiamo a frullare grossolanamente nel robot in questo modo faranno prima a cuocere. Mettiamoli a cuocere con il mosto cotto o la sapa o un vino liquoroso della quantità che serve a ricoprirli. Io l’ho fatto con la pentola a pressione e ci vorranno pochi minuti. Comunque sia, stiamo attenti a non farli attaccare. I fichi devono risultare come un pastone. Uniamo ora tutti gli altri ingredienti le mandorle e le nocciole tritate, le uvette fatte rinvenire nell’acqua calda e scolate e tenute a bagno nel liquore, il caffè, il cioccolato fondente a pezzetti, il cedro candito facoltativo, i filetti di arancia canditi, lo zucchero, la buccia di limone e arancia, le due farine e il pane grattugiato. Mescoliamo per bene e lasciamo riposare per una notte.
Ungiamo degli stampi a piacere, piccoli o grandi, cospargiamo di pane grattugiato e versiamo il composto del “crustingu”, in un’ altezza di quattro o cinque centimetri, livelliamo la superficie con le mani unte di olio e decoriamo con le mandorle e filetti di arancia.
Cuociamo a 160 gradi per 40 minuti e se piccoli per mezz’ora
Buona vita, buon crustingu ❤️