cioccolato fondente

TRONCHETTO DI NATALE AL CACAO CON CREMA DI RICOTTA AL CAFFÈ E CIOCCOLATO FONDENTE

Facilissimo e buonissimo è l’antico tronchetto di Natale tradizionale dolce che a casa nostra non può mancare mai, per nessun motivo sulla tavola decorata di Natale!

Correva l’anno, non vorrei dirlo, perché capirete quanto sono in là con gli anni, ma ringrazio Dio per essere ancora qua, e questo tronchetto di Natale spadroneggiava sulle tavole come il dolce innovativo e più buono di tutti i soliti. Era una ricetta che voleva imparare a farla tutti, io stessa la insegnai a molte amiche che purtroppo non ci arrivarono mai a farlo per bene.

Erano gli anni settanta, fate voi il conto, e durante il periodo pre natalizio, mi ritrovavo a fare un tot di tronchetti da regalare a medici, parenti ed amici. Qualcuno ha viaggiato oltre l’Italia e ne sono onorata per il bel ricordo che ho lasciato, tanto ma tanto, che mi commuovo ancora per la gratitudine di questi amici.

Gli anni sono passati, via via le cose sono cambiate, la fatica si è fatta sentire sempre di più ed i tronchetti di Natale, sono scemati ogni anno di più!

Gli amici, i parenti ed i medici sono purtroppo passati a miglior vita, rimanendo così pochi tronchetti da fare, quelli essenziali non di più!

Passo al racconto della ricetta, portando nel cuore tanta tristezza per il mondo e la vita che ci stanno martoriando, sperando che si arrivi in fondo al tunnel per trovare la luce!

Dio ci protegga e ci aiuti presto!

Questi sono gli ingredienti

100 grammi di cacao amaro

50 grammi di farina 00

150 grammi di zucchero bastano anche 100 grammi meglio diminuire lo zucchero, ma fate a piacere

5 uova di galline felici o puttane (quelle del supermercato)

1/2 bustina di lievito per dolci

Per la crema di ricotta

450 grammi di ricotta scolata per bene

Caffè freddo

100 grammi di zucchero

Cioccolato fondente a scaglie a piacere

Rum o brandy per mescolare al caffè

Caffè per inzuppare la pasta biscotto

Preparazione

Foderiamo una lastra con la carta forno.

Montiamo le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto bianco e spumoso, uniamo il cacao e la farina con il lievito setacciati mescolando piano piano per non smontare il composto.

Versiamo il composto sulla lastra foderata coprendo tutta la superficie e mettiamo a cuocere a 200 gradi per 8/10/minuti, toccando la pasta questa deve essere morbida al tatto.

Capovolgiamo la pasta biscotto sopra un tovagliolo spolverato di zucchero ed avvolgiamo a rotolo, lasciamolo freddare prima di spalmare la crema!

Lavoriamo la ricotta scolata per bene con lo zucchero, il caffè e il cioccolato fondente a scaglie, prendiamo la pasta biscotto e spruzziamolo con il caffè ed il liquore, ricopriamolo di crema di ricotta lasciandone un po’ per ricoprire il dolce e chiudiamolo a rotolo.

Avvolgiamo il rotolo nella carta forno e mettiamolo in frigo a rassodare.

Togliamo il tovagliolo e ricopriamo il dolce con il resto della crema di ricotta e scaglie di cioccolato fondente, tagliamo le estremità per formare i rami laterali, possiamo anche farci i nodi lavorando con le punte della forchetta.

Mettiamolo in frigo fino al momento di portarlo in tavola!

Possiamo anche unire alla ricotta qualche cucchiaio di crema di nocciole con la quale disegneremo i nodi in superficie.

Buona vita, buon tronchetto antico di Natale ❤️

Buonanotte

Plum-cake di cioccolato fondente e bianco con le banane

La Pasqua è passata, molti dolci tradizionali sono spariti in un batter d’occhio, può capitare che restino pezzi di cioccolato fondente o al latte che non sappiamo come smaltire. Il cioccolato dopo un po’ perde le sue qualità e diventa rancido. Lo si può mettere in frigo ma pure lì, dopo un po’ cambia le sue qualità organolettiche.

Usiamo allora subito per i dolci, come questo buonissimo plum-cake nel quale abbiamo messo anche le banane molto mature.

Ve lo raccontiamo subito come si fa!

Ingredienti

170 grammi di cioccolato fra bianco, al latte e fondente

170 grammi di banane mature

100 grammi di farina integrale o di tipo uno e germe di grano duro

200 grammi di farina 00

50 grammi olio di girasole

50 grammi di zucchero, poco, data la dolcezza della cioccolata bianca e al latte

100 grammi di latte

Un uovo di galline felici

Mandorle tritate un cucchiaio

Un cucchiaino di cremore di tartaro

1/2 cucchiaino di bicarbonato

Preparazione

Frulliamo le banane insieme ai cioccolati sciolti a microonde, uniamo lo zucchero, l’uovo, l’olio di girasole e il latte, mescoliamo bene ed aggiungiamo le farine con il cremore ed il bicarbonato, infine le mandorle tritate.

Versiamo l’impasto nello stampo foderato da plum-cake di carta forno e mettiamo a cuocere a 170/180 gradi per circa 45/50 minuti. A metà cottura copriamo la superficie se sta scurendo troppo. Spegniamo il forno e lasciamo freddare per un po’. Sformiamo il dolce e lasciamo che si asciughi sopra una grata!

Al momento di servire, spolveriamo con lo zucchero a velo!

Buona vita, buon plum-cake di cioccolato e banane ❤️

Plum-cake di banana e cioccolato

Mi guardavano con gli occhi a pesce morto, le banane nere, nere, che invece di finire nel secchio sono finite con lo yogurt bianco greco, le uova di galline felici, i mirtilli, le nocciole e il cioccolato fondente in una specie di pane dolce per merenda e colazione!

Non mi sono persa la speranza, perché sapevo che sarebbe uscita fuori una cosa buona.

Ho preso le banane nere nere, che ho schiacciato con la forchetta, ho unito 125 gr di yogurt bianco greco, 80 gr di olio di girasole, due uova, 100 di zucchero, avrei potuto mettere l’eritritolo un dolcificante senza controindicazioni, ma ci voleva troppo ad aprire un nuovo sacchetto, ho unito 250 di farina 0, una bustina di lievito per dolci e mezzo cucchiaino di bicarbonato, ho mischiato ed unito i mirtilli, le nocciole e cioccolato fondente infarinati a piacere.

Ho versato nello stampo da plum-cake unto e infarinato ed ho cotto a 180 gradi per più di un’ora, coprendo la superficie con alluminio a metà cottura.

Per domani ci sarà la colazione per due piani di casa!!!

Tanto chi ha la mamma non piange!

Buona vita, buon pane dolce di banana al cioccolato e mirtilli ❤️

Pasqua 2020

Pasqua al tempo di coronavirus!

Possiamo ritenerci ancora fortunati e soprattutto benedetti da Dio, se siamo qui a raccontarci come è stato il nostro pranzo di questa santa ed importante festa di Pasqua.

C’era poca voglia di fare molte cose, l’appetito è scarso forse a causa del mancato movimento. Una cosa bellissima è il sole che splende meravigliosamente nel cielo terso ed azzurro più che mai.

È un dono sicuramente per non farci cadere nella disperazione.

Oggi il nostro pranzo non ha avuto i nostri abituali piatti degli altri anni. La difficoltà nel trovare i cibi è notevole. Per evitare le code ai supermercati, cerchiamo venditori che ci portino le merci a casa. Qui mi dispiace dirlo, loro ci stanno pigliando per il collo con i prezzi aumentati notevolmente. E non è perché ci portano le cose a domicilio, ma si stanno proprio approfittando!

Allora poche preparazioni per oggi

L’antipasto classico italiano con i salumi e “la créscia de casció” di Pasqua fatta da noi con il lievito madre, due tartine con crema di zucca e carote alla curcuma e pistacchi, un piatto di buoni cappelletti in brodo fatti da noi, la frittata “co la mindùccia”, la menta spontanea e maggiorana, gli altri anni ne facevamo di 40 uova, l’agnello pasticciato con le stesse uova della frittata e l’agnello in botacchio o come diciamo noi in “bottacchiu” con “l’erbe tróate”, spontanee da Maurizio e rifatte in padella.

C’è un vino tedesco ma anche un vino rosso marchigiano!

Infine un buonissimo dolce tradizionale ma presentato diversamente, la cassata siciliana nel bicchiere, molto buona e semplice da fare.

Abbiamo decorato la tavola con rami di ulivi, felci e rosmarino, fiori di ciliegio e di melo e due alzatine di vetro.

Il pranzo è finito, c’è da rimettere a posto la cucina, il sole splende ancora, con la speranza che questo maledetto coronavirus ci abbandoni, vi auguro una buona e serena Pasqua!

Le ricette della créscia de casció pasquale e della frittata co la mindùccia, le trovate qui nel blog diario!

A Dio piacendo l’anno prossimo tutti fuori a festeggiare!

Buona vita, buon pranzo di Pasqua ❤️

Cappelletti

Créscia de casció pasquale

Agnello pasticciato e in bottaccio

Torta di frutta secca e cioccolato fondente senza zucchero e senza cottura

Senza zucchero ma naturalmente dolce per la frutta secca come uvetta, fichi secchi e prugne, croccante per le noci, nocciole, le mandorle ed i semi di sesamo e girasole e amaro per il cioccolato fondente e niente cottura. Le merende e le colazioni sono tante che mi tocca inventare sempre qualcosa di nuovo.

Questo è un dolce buonissimo e di facile procedura. Come ho scritto non c’è lo zucchero nemico numero uno della salute. Si possono cambiare gli ingredienti o aggiungere fiocchi di avena o simili.

A noi piace così, vedete voi!

Come si fa?

Ho fatto sciogliere 200 grammi di cioccolato fondente in una pirofila foderata di carta forno dentro il forno a microonde, possiamo farlo a bagnomaria, l’ho mescolato fino ad ottenere una crema. Nel frattempo ho messo a sciacquare e poi rinvenire in acqua tiepida una tazza di uvetta, tre fichi secchi e tre prugne, le ho scolate e fatte a pezzetti, ho unito al cioccolato insieme ad una manciata di frutta secca tritata, noci, nocciole e mandorle passate prima in forno, mescolando il tutto con un cucchiaio unendo semi di sesamo e girasole. Con le mani ho compattato fino ad ottenere un tortino che ho messo in frigo a rassodare per qualche ora. Ho tagliato a fettine e ho servito a colazione. Le dosi si possono aumentare per una torta più grande.

Buona vita, buona torta senza zucchero e senza cottura ❤️

Torta all’acqua con cioccolato fondente e arachidi

Le arachidi, per noi in dialetto petriolese le “nucèlle”, buone e saporite una tira l’altra come le ciliegie.

Se ti metti seduta comoda comoda sul divano, pur prendendo tutte le precauzioni, ti rendi conto solo quando ti alzi in piedi del disastro che c’è sotto i tuoi piedi dopo averne sgranocchiate una certa quantità.

È in quel momento che ti viene voglia di preparare un dolce al cioccolato fondente morbidissimo, umido e con le noccioline che lo renderanno insieme croccante al punto giusto, strepitoso ed unico come sapore.

Il ciambellone non ha né latte né burro, solo olio di girasole ed acqua.

Io ho usato lo stampo del ciambellone, credo però di aver sbagliato perché quando l’ho sfornato per la sua morbidezza si è spezzato. Meglio usare uno stampo per torte di 20/22 centimetri foderato con la carta forno.

Proviamo a farlo. Facile e veloce.

Questi sono gli ingredienti

335 grammi di acqua

150 grammi di zucchero di canna

80 grammi di cioccolato fondente a pezzetti

200 grammi farina 0

25 grammi di arachidi frullate finemente

80 grammi di olio di girasole

Una bustina di lievito per dolci

Preparazione

Scaldiamo nel pentolino l’acqua e lo zucchero di canna, mescoliamo ed uniamo il cioccolato fondente a pezzetti, lasciamo sciogliere il tutto e frulliamo per togliere i grumi. Lasciamo freddare, setacciamo la farina insieme al lievito, uniamo le arachidi frullate finemente ed infine il composto di acqua e cioccolato fondente. Mescoliamo bene e versiamo nello stampo rotondo foderato di carta forno, decoriamo a piacere con le arachidi e mettiamo a cuocere a 170 /180 gradi per 40 /45 minuti. Regoliamoci con la cottura perché ogni forno ha una diversa temperatura. Se vediamo che la superficie scurisce, copriamo con un foglio di alluminio. Facciamo la prova dello stecchino che deve uscire asciutto. Spegniamo il forno e lasciamo freddare il dolce.

Sforniamo delicatamente il dolce e cospargiamo di zucchero a velo.

Dolce ottimo buono anche per chi segue una dieta vegana.

Buona vita, buona torta all’acqua al cioccolato fondente e arachidi ❤️

Zuccotto con crema di mascarpone e moscato d’Asti

Siamo alla fine di tutte le feste natalizie, domani sarà l Epifania e in ogni casa ci saranno sicuramente avanzi di pandoro panettone torrone e altri tipi di dolci i frutta secca. Avremo anche dello spumante che forse potrebbe finire nel lavandino ed invece lo useremo per fare una deliziosa crema che arricchirà del buon mascarpone.

Per fare uno zuccotto , foderare una ciotola con pellicola e fare strati di fettine di pandoro o panettone inzuppate di moscato d’Asti scaldato con un po’ di zucchero e vaniglia, di crema di mascarpone, cospargere di pezzetti di torrone o di cioccolato fondente o di marron glacé o di frutta secca, fino a chiudere con le fette di pandoro o panettone inzuppate di spumante.

La crema di moscato d’Asti la facciamo così.

Mettiamo a scaldare 300 grammi di latte intero o scremato, uniamo 100 grammi di spumante e la vaniglia, montiamo quattro rossi di uova con 150 grammi di zucchero, 50 grammi di fecola e mescoliamo per ottenere una crema liscia.

Versiamo il composto nel latte e lo spumante e cuociamo la crema sempre mescolando. Spegniamo il fuoco e lasciamo freddare coprendo la superficie con la pellicola.

Lavoriamo 200 grammi di mascarpone con 300 grammi di panna semi montata leggermente zuccherata ed uniamo la crema di moscato d’Asti. Montiamo i composti con la frusta e usiamo la crema per ricoprire le fette di dolce e comporre lo zuccotto.

Mettiamo lo zuccotto a congelare per qualche ora e sformiamolo togliendo la pellicola sopra un bel piatto. Potremo ricoprire la superficie con la crema di mascarpone, con del cocco o con lo zucchero a velo. Decoriamo con cioccolato fondente a scaglie o con frutta secca o con torrone sbriciolato. Mettete la vostra fantasia!

Siamo alla notte della festa dell’Epifania ed allora come vuole una tradizione mettiamo dentro lo zuccotto una sorpresa, magari un cioccolatino o una caramella. Chi la troverà sarà benedetto dai re Magi!

Buona festa dell’Epifania!

Buona vita, buon zuccotto alla crema di mascarpone e moscato d’Asti ❤️

Crustingu

C’è un diario familiare, c’è un tragitto particolare, ci sono gesti ed usi personali per preparare lu crustingu, un dolce popolare di petriolo e dintorni. Ci sono racconti di miseria e di stenti dietro questo particolare dolce perché le massaie di tanto tempo fa, sapevano arrangiarsi con i pochi ingredienti di tutti i giorni. Un “acino” di tutto, così raccontavano, per dire poco di ogni ingrediente a portata di casa, ma la magia era assicurata e sulle loro parche mense, nelle feste comandate qualcosa di dolce e buono arrivava sempre. Per fare lu crustingu a quei tempi, l’ingrediente principale era il pane che non mancava essendo quasi l’unico alimento per poter sfamare le numerose famiglie, si univano la farina di frumento e di mais, le noci, i pinoli, le mandorle perché un albero di mandorlo era piantato in ogni pezzo di terra, i fichi che in campagna si mettevano da parte nel corso della sua stagione, il resto più costoso come lo zucchero, il caffè, il cacao se li potevano sognare, erano alimenti costosi e solo di recente uso. Dopo la fine della guerra le massaie hanno potuto arricchire le loro preparazioni e così anche “lu crustingu”!

In questo diario di nostre ricette, tradizionali e personali, trovate già la ricetta del “crustingu” che cambia poco da questa.

Un kl di fichi neri

100 uvetta

50 di zucchero

100 cedro candito facoltativo

Un kl di noci

Filetti di arancia candita

100 nocciole

Mandorle

100 cioccolato

50 di farina bianca e 30 gialla

180 pane grattugiato più o meno dobbiamo regolarci perché non deve indurire il tutto

Noce moscata

Buccia di un limone e di un’arancia

50 grammi di olio

Due tazzine di caffè

Liquore creola o rum

Vino cotto 100 e 300 o sapa o dolce

Mettere a bagno i fichi secchi lavati e scolati nell’acqua per una notte se sono tanto secchi, qualche ora se ancora sono morbidi. Li scoliamo e li mettiamo a frullare grossolanamente nel robot in questo modo faranno prima a cuocere. Mettiamoli a cuocere con il mosto cotto o la sapa o un vino liquoroso della quantità che serve a ricoprirli. Io l’ho fatto con la pentola a pressione e ci vorranno pochi minuti. Comunque sia, stiamo attenti a non farli attaccare. I fichi devono risultare come un pastone. Uniamo ora tutti gli altri ingredienti le mandorle e le nocciole tritate, le uvette fatte rinvenire nell’acqua calda e scolate e tenute a bagno nel liquore, il caffè, il cioccolato fondente a pezzetti, il cedro candito facoltativo, i filetti di arancia canditi, lo zucchero, la buccia di limone e arancia, le due farine e il pane grattugiato. Mescoliamo per bene e lasciamo riposare per una notte.

Ungiamo degli stampi a piacere, piccoli o grandi, cospargiamo di pane grattugiato e versiamo il composto del “crustingu”, in un’ altezza di quattro o cinque centimetri, livelliamo la superficie con le mani unte di olio e decoriamo con le mandorle e filetti di arancia.

Cuociamo a 160 gradi per 40 minuti e se piccoli per mezz’ora

Buona vita, buon crustingu ❤️

Marmellata di mele cotogne alla vaniglia e marmellata alle spezie profumata al Varnelli

Buona in modo particolare, facile da fare anche per l’uso della pentola a pressione, da mangiare con pane e burro, da usare nella crostata, deliziosa con i formaggi stagionati e freschi, adatta per una sana merenda mangiata con lo yogurt bianco greco. Basta solo un cucchiaino non di più per addolcire.

Ingredienti

1 chilo e mezzo di mele cotogne

300 grammi di acqua

500 grammi di zucchero

Un limone

Una stecca di vaniglia

Pentola a pressione

Preparazione

Laviamo bene le mele strofinandole con le mani per togliere la peluria. Le tagliamo a pezzi, le mettiamo nella pentola a pressione con il succo di limone e 300 gr di acqua. Mettiamo le mele a cuocere e all’inizio del fischio della valvola abbassiamo il gas a minimo. Lasciamo cuocere per un quarto d’ora. Spegniamo la fiamma, lasciamo che il vapore esca a valvola aperta o semplicemente a riposo.

Togliamo il coperchio stando attenti a non scottarci, il vapore deve essere assolutamente scomparso, punzecchiamo le mele e se si presentano morbide uniamo lo zucchero che può essere anche di canna, però non c’è nessuna differenza da quello semolato sempre di zucchero si tratta, la stecca di vaniglia aperta e mettiamo a cuocere a fuoco lento possibilmente con una piastra sotto per evitare che la marmellata si attacchi. Mescoliamo e lasciamo cuocere fino alla giusta consistenza. Facciamo la prova del piattino mettendo un cucchiaino di marmellata che non dovrà scivolare velocemente. Invasiamo nei vasetti sterilizzati al forno per una ventina di minuti a 100 gradi, chiudiamo con i loro coperchi e lasciamo freddare. Per sicurezza io consiglio di fare la seconda sterilizzazione avendo meno zucchero del previsto. Immergiamo i vasetti in una pentola, proteggiamoli per evitare rotture con degli strofinacci da cucina copriamo con acqua fredda e mettiamo a bollire. Dall’inizio del bollore devono passare almeno una mezz’ora. Spegniamo il gas e lasciamo freddare i vasetti che toglieremo, li asciughiamo e li conserviamo in dispensa.

La marmellata di mele cotogne può essere arricchita con le spezie ed un goccio di liquore al profumo di anici tipo il nostro famoso Varnelli o l’anisetta. Le spezie le facciamo cuocere insieme alle mele e il Varnelli o l’anisetta lo aggiungiamo a fine cottura. La marmellata preparata in questo modo è particolarmente indicata per gustare in un dolce fresco insieme ad una buona ricotta o alla crema di cioccolato fondente. Provate a fare una zuppa inglese diversa mettendo pan di Spagna bagnata di Varnelli, marmellata di mele cotogne mescolata alla ricotta ed uno strato di crema al cioccolato fondente profumata sempre col Varnelli. È una ricetta piacevolissima!

La marmellata di mele cotogne è pronta da gustare e da regalare a Natale! ❤️

Buona vita, buona marmellata di mele cotogne e a presto ❤️

Lu rocciu o crescia fojata di Fiuminata

Può sembrare uno strudel, più o meno ha la stessa preparazione che consiste in una sfoglia da qui “fojata”, ripiena di frutta autunnale come zucchero, mele, noci, nocciole, fichi e uvetta, da spezie come la cannella, cacao amaro, anice e limone tutto al profumo di mistrà fatto in casa o alchermes. Ingredienti tutti poveri e presenti nelle case di campagna del territorio maceratese quando i contadini non potevano comprare dolci e dovevano inventare dolci semplici e facili. La crescia fojata o rocciu ha due differenti ripieni, uno con anche la ricotta che probabilmente usavano i pastori, e l’altro come ho già scritto sopra, solo di frutta di stagione. Nella zona di Matelica e dintorni il dolce veniva preparato in autunno fino al periodo natalizio. “Lu rocciu” deriva da arrotolare, attorcigliare intorno praticamente uno strudel del centro delle Marche.

Spero che mi perdoneranno i nostri amici del territorio maceratese per la mia versione del “rocciu o fojata”! Avendo raccolto le prime melagrane mi è venuta l’idea di farci il ripieno insieme al cioccolato fondente. Un dolce impreziosito da tanti rubini!

Veniamo alla ricetta!

Ingredienti 300 gr di farina 0

Tre cucchiai di zucchero

60 grammi di olio extravergine di o di girasole

Un pizzico di sale

Acqua bollente quanta ne serve per ottenere un impasto morbido

Per il ripieno

I chicchi di una due o tre melagrane, regoliamoci ad occhio, dobbiamo ricoprire tutta la superficie della sfoglia

Scaglie di cioccolato fondente

Alchermes

Preparazione

Mettiamo la farina, lo zucchero, un pizzico di sale, l’olio extravergine di oliva o di girasole nella ciotola della planetaria o sopra la spianatoia, lasciamo impastare e uniamo poco alla volta l’acqua bollente, regoliamoci perché dobbiamo ottenere un impasto morbido, lavoriamolo come per fare le tagliatelle e lo mettiamo a riposare dentro una ciotola che copriamo con un piatto piano. Intanto prepariamo il ripieno. Sgraniamo le le melagrane tagliandole a metà e battendole con un cucchiaio per far uscire tutti i chicchi, mettiamoli in una ciotola con del succo di limone e se ci piace con un goccio di mistrà o anisetta. Stendiamo sopra un canovaccio infarinato la pasta sottilissima con il matterello e aiutiamoci anche con le nocche delle mani, se verrà fuori qualche buco, lo rattoppiamo con la stessa pasta, copriamo la sfoglia con i chicchi di melagrane e scaglie di cioccolato fondente. Arrotoliamo piano piano a forma di salame e poi chiudiamo a chiocciola. Adagiamolo sopra uno stampo foderato di carta forno e spennelliamo il tutto con alchermes. Mettiamo a cuocere a 180 gradi per 30/40 minuti. Ogni forno ha una cottura diversa regoliamoci fino a quando vedremo la pasta che diventa croccante.

Il nostro “rocciu o crescia fojata” è pronto, lasciamo raffreddare e presentiamolo spolverato di zucchero a velo!

La prossima volta preparerò “Lu rocciu” nella versione tradizionale!

Buona vita, buon rocciu o crescia fojata di Fiuminata ❤️

Versione originale de “Lu rocciu” con frutta secca e mele.

Sfoglia con gli ingredienti di quello già descritto sopra

Ripieno

Cuociamo tre mele con vino cotto o rosso, uniamo tre cucchiai di zucchero, cannella, buccia di limone, noci, mandorle, uvetta, nocciole, fichi a pezzetti, cacao amaro, mistrà o liquore tipo anisetta e cioccolato fondente a scaglie. Stendiamo la pasta e cospargiamo tutta la frutta, chiudiamo a salame e mettiamolo sopra carta forno e spargiamo sopra l’alchermes. Mettiamo a cuocere a 180 gradi fino a quando la superficie si presenta croccante! Spegniamo il forno e lasciamo freddare. Poniamo “Lu rocciu” sopra un piatto e spolveriamo di zucchero a velo.

Buona vita, buon “rocciu o fojata” di Fiuminata ❤️