Vale la pena ricordare questo giorno festa dell’Esaltazione della Croce con anche la nostra tradizione culinaria marchigiana molto antica!



Vale la pena ricordare questo giorno festa dell’Esaltazione della Croce con anche la nostra tradizione culinaria marchigiana molto antica!



Io so’ settembre; so’ molto cortese, a li villani io faccio le spese; porto l’ùa, li fichi, le mele e co’ ‘sti frutti je faccio piacere.
Salvia, majorana, trosmarino trapiantali a settembre e al tuo vicino.
È tempo di bacchiar le noci e la tradizione vuole che si faccia verso il 14 di questo mese data della festa dell’esaltazione della Croce.
Santa Croce la pertica per la noce.
E allora “lo pà nociato” con le noci appena raccolte e il pecorino, “lo pannociato” dolce, i biscotti di mosto fresco e semi di anici sono pronti!
Per fare il pà nociato basta prendere la massa di pane ed aggiungere noci fresche e pecorino. Formare il filoncino è una volta lievitato cuocere come un pane. Per il pannociato dolce, si lavorano uova, burro, zucchero, caffè, cacao, vaniglia, uvette, noci, rum, cognac, alchermes, limone e farina quanta ne serve per formare un filoncino e cuocere a 180.
Tutte le ricette le trovate qui 👇

Buona vita, buon mese di settembre ❤️
Festa dell’esaltazione della Croce insieme alle tradizioni popolari a Petriolo e dintorni




Io so’ settembre; so’ molto cortese, a li villani io faccio le spese; porto l’ùa, li fichi, le mele e co’ ‘sti frutti je faccio piacere.
Salvia, majorana, trosmarino trapiantali a settembre e al tuo vicino.
È tempo di bacchiar le noci e la tradizione vuole che si faccia verso il 14 di questo mese data della festa dell’esaltazione della Croce.
Santa Croce la pertica per la noce.
E allora “lo pà nociato” con le noci appena raccolte e il pecorino, “lo pannociato” dolce, i biscotti di mosto fresco e semi di anici sono pronti!
Buona vita, buon mese di settembre ed inizio autunno ❤️



Ricetta antica tradizionale contadina preparata quando “l’ùa è fatta e li fichi pénne”, cioè nel tempo della maturazione dell’uva pronta per la vendemmia ed i fichi pendono dagli alberi.
La massaia o la vergara la sera prima della preparazione del “pà nnociato” e del pane, era solita mettere il lievito. Un pezzo di pasta di pane lasciato ogni volta che panificava, e che segnava col taglio della croce, lo collocava nella conca della “matterà” madia. Insieme collocava “la monaca”, uno scaldino di terracotta forata con dentro la brace coperta dalla cenere. Il calore favoriva lo sviluppo della pasta del pane.
La mattina di buon’ora, riprendeva la pasta fermentata, aggiungeva altra farina e tutti gli ingredienti per formare il pà nnociato che si distingueva dal pannociato dolce con noci e cacao amaro.
Il pà nnociato si consumava prevalentemente nel tempo della vendemmia, nella festa dei morti e nel tempo natalizio; più che un pane era un companatico avendo dentro le noci, frutta secca sostanziosa, il pecorino, formaggio facilmente fatto in casa contadina ove si pascolava qualche pecora.
Il pà nocciato salato può essere fatto velocemente se compriamo dal panettiere la pasta del pane ed aggiungiamo le noci, il pecorino e l’uva.
Io vi lascio la mia ricetta per farlo in casa con tanto amore e ingredienti che scegliamo noi.
Ingredienti
500 grammi di farina 0
350 grammi di acqua
100 grammi di noci
Un grappolo di uva bianca da vino
250 grammi di pecorino metà grattugiato e l’altra a pezzetti
60 grammi di olio extravergine di oliva
Una bustina di lievito disidratato di birra o 25 grammi di lievito di birra fresco
Un cucchiaino di zucchero
Preparazione
Mettiamo nella ciotola della planetaria o sopra la spianatoia la farina, il lievito di birra disidratato o quello fresco sciolto in poca acqua, uniamo l’olio extravergine di oliva lo zucchero e lasciamo impastare, uniamo il sale e il pepe e metà del pecorino grattugiato Amalgamiamo tutto e lasciamo lavorare fino ad ottenere un impasto morbido. Regoliamoci con la quantità di farina ed acqua perché non deve essere ne troppo morbido ne troppo duro. Copriamo la ciotola con la pellicola e mettiamo a lievitare fino al raddoppio.
Riprendiamo la pasta, la lavoriamo un po’, la allarghiamo e uniamo le noci, l’uva il pecorino a pezzetti. Formiamo due filoncini con le mani unte di olio e sistemiamoli sopra una lastra foderata con carta forno. Rimettiamo a lievitare fino al raddoppio. Mettiamo a cuocere a 200 gradi per circa mezz’ora poco più. Il pane deve diventare dorato, regoliamoci perché ogni forno cuoce in maniera diversa.
Il pà nnociato è pronto da mangiare da solo o accompagnato da salumi e formaggi! Affrettatiamoci a prepararlo finché troviamo l’uva da vino. Si potrebbe fare con l’uva da tavola ma sarà meno saporito.
Buona vita, buon pà nnociato con noci uva e pecorino ❤️

È tempo di bacchiar le noci e la tradizione vuole che si faccia verso il il 14 di settembre quando si festeggia l’esaltazione della s. Croce:
Santa Croce
La pertica per il noce.
È il mese di settembre, quando sull’aia si “scartoccia” si spannocchia il granoturco e il suono dell’organetto si alterna al canto degli allegri stornelli. Più che fatica è festa campestre che si chiude con la danza popolare agreste, il saltarello, ballato sull’aia.
Settembre ha anch’esso i suoi preziosi doni:
Io so settembre; so molto cortese, a li villani io faccio le spese; porto l’ùa, li fichi, le mele e le nuci e co’ ‘sti frutti je faccio piacere!
‘Rrià’ “la vergara” co’ lu cistu e lo pà nnociato e a l’opre e a li villani lèsta lo fa magnà.
Questo dolce tradizionale popolare del territorio maceratese è ancora oggi preparato e gustato in molte famiglie del camerinese in occasione della festa dei morti e del tempo natalizio. In campagna veniva servito a parenti e vicini arrivati per spannocchiare il granoturco.
Arriviamo alla preparazione con questi ingredienti
250 gr di farina 0
2 uova di galline felici
100 gr di burro o mezzo bicchiere di plastica di olio extravergine d’oliva e viene benissimo lo stesso
150 grammi di zucchero
100 grammi di noci, possiamo mettere anche qualche nocciola
100 gr di uvetta ammollata e asciugata, eventualmente se avete tempo mettetela nei liquori dopo averla lavata e reidratata
Buccia di limone
30 grammi di cacao amaro
Una tazzina di caffè
Rum, alchermes, cognac, mistrà più o meno di un bicchiere in tutto, bisogna regolarsi ad occhio, se ce l’avete ci sta benissimo il liquore Creola.
Una bustina di lievito per dolci
Preparazione
Lavoriamo lo zucchero con il burro e le uova, uniamo la buccia di limone e i liquori, mescoliamo per bene ed uniamo la farina con il lievito, le uvette e le noci.
Il composto deve risultare morbido, versiamolo nello stampo da plum-cake e facciamo cuocere a 170/ 180 gradi per 40 / 45 minuti, dipende dal forno. Il mio cuoce troppo e devo abbassarlo dopo un po’. Se vediamo la superficie che scurisce troppo a metà cottura copriamo con un foglio di alluminio. Facciamo la prova dello stecchino che deve uscire asciutto.
Questo è un dolce molto gustoso e adatto per la colazione e la merenda. Serviamolo con una tazza di squaglio fatto come si usava una volta.
Mettiamo in una pentola 100 grammi di cacao amaro, 250 di zucchero, un cucchiaio e mezzo di farina e mescoliamo bene, uniamo 1 litro e mezzo di latte e lasciamo cuocere a fiamma bassa mescolando per non farlo attaccare. Quando lo squaglio comincia ad addensare spegniamo il gas e serviamo nelle tazzine da tè. Sopra si formerà una gustosa pellicina di cioccolato che può anche non piacere ma basta mescolare per toglierla. I gusti sono gusti 🤣❤️
Il Pannociato possiamo gustarlo con un filo di marmellata di melagrana e fave tostate di cacao o con una marmellata a piacere!
Buona vita, buon Pannociato ❤️


Settemmre quànno l’ùa è fatta e li fichi pènne!
Settembre quando l’uva è matura e i fichi pendono!
Detto popolare della provincia di Macerata

In foto il pannociato o pane alle noci e il biscotto con mosto fresco e semi di anici
