Marmellateria

Marmellata di tutti frutti estivi allo sciroppo di foglie di stevia

Lo zucchero sia bianco che di canna, male, i dolcificanti artificiali peggio. Si può vivere senza un po’ di dolcezza nella vita? Forse si, ma la sottoscritta, diventerebbe matta. Sono molto accorta nel cercare di preparare cibi sani per i miei e per me, cerco di eliminare zuccheri e magari evito perlomeno che non si assommino nei pasti della giornata. Ma un qualcosa di dolce, magari non tutti i giorni, vogliamo mangiarlo. Per evitare lo zucchero ho voluto sperimentare un dolcificante naturale e a zero calorie. I miei figli appassionati di giardinaggio, mi hanno regalato delle piantine di stevia. Le curo con tanto amore, ma se non faccio i miei esperimenti, a che servono? Prove su prove e devo dire che mi hanno dato soddisfazione. Per prima cosa ho fatto bollire  tre dl di acqua con una bella manciata di foglie di stevia, ho aggiunto un kl. di frutta, albicocche e pesche, prugne, il succo di limone che hanno bollito fino a cottura. Ho tolto poi le foglie di stevia, ho frullato ad immersione, fatto la prova del piattino e del palato. La marmellata è riuscita decisamente buona, delicata con retrogusto di liquirizia.  Una volta invasata, bisogna avere l’accortezza di sterilizzare i barattoli per 30/ 40 minuti. Una volta aperta, mettere in frigo e consumare presto. La nostra pianta di stevia, sarà utile anche per altre preparazioni come il succo di mela, di pere e di altra frutta. Se volete preparare il succo di frutta, basta far bollire la frutta coperta di acqua e foglie di stevia e succo di limone o di arancia. Una volta ben cotta, togliere le foglie e passare al passaverdura non frullare. Imbottigliare nelle bottiglie sterilizzate, chiudere con i loro coperchi e far di nuovo sterilizzare per un’ora dall’inizio dell’ebollizione. Far raffreddare e sistemare le bottiglie in luogo buio e asciutto. Il succo oltre ad essere buono da bere, può servire per dolcificare ciambelloni o torte al posto del latte.

Marmellata di peperoncini habanero e simili

Tante sono le ricette di marmellata con i peperoncini. Piu o meno piccanti. Noi abbiamo scelto di usare diverse specie di peperoncino tra i più piccanti della scala Scoville. È sicuramente molto, molto forte  ma per gli audaci non è nulla. È ottima con i formaggi sia freschi che stagionati. Nella stagione fredda, possiamo servirla con il tradizionale bollito misto, cacciagione, torte salate, pesci e grigliate. Spalmata su crostini e bruschette. D’estate può essere condimento per riso o pasta freddi o per preparare piatti esotici.  Ha bisogno di essere consumata dopo un tempo di riposo in un luogo fresco e buio. Per la piccantezza della marmellata, potete scegliere i peperoncini che più vi piacciono. Possono anche essere meno forti di quelli usati da noi.

Ingredienti 1 kl. di mele verdi belle sode

Peperoni rossi tondi 3 o 4

Una cipolla bianca

350 gr. di zucchero integrale di canna

3/4 cucchiai di aceto di mele

Succo di 2 limoni

Un pizzico di sale

Un peperoncino habanero

Un peperoncino Caroline Reaper

Un peperoncino calabrese

Un peperoncino fuoco della prateria

Acqua e succo di un limone un pizzico di sale per il riposo della frutta e verdura

Preparazione

Dopo aver lavato le mele, le tagliamo a pezzettoni, tagliamo i peperoni rossi tondi a filetti, i peperoncini a pezzetti e senza i semi. Attenzione a far questa operazione, fatela con i guanti per evitare di andare a toccare gli occhi. Mettiamo tutto in una bacinella coperto di acqua e il succo del limone con un pizzico di sale. Mescoliamo con i guanti e lasciamo riposare per circa un’ora. Passato il tempo del riposo, buttiamo un po’ di acqua, lasciandone la quantità per far si che la frutta e i peperoncini, non si attacchino nella cottura. Uniamo lo zucchero la buccia dei limoni, l’aceto di mele e lasciamo cuocere a fiamma bassa mescolando spesso. Frulliamo ad immersione, riportiamo a bollore lentamente ed appena vediamo la marmellata diventare una crema, facciamo la prova del piattino. Se la consistenza è giusta invasiamo nei barattolini, meglio che siano piccoli, essendo una preparazione molto piccante, chiudiamo con i loro coperchi e capovolgiamo per ottenere il sottovuoto. Per sicurezza, noi li abbiamo fatti sterilizzare mettendo i vasetti in acqua fredda con canovacci, per non rischiare di farli rompere. Appena l’acqua comincia a bollire, facciamo fare 30 /40 minuti di ebollizione. Togliamo i vasetti quando  l’acqua sarà diventata fredda. Saremo più sicuri che la marmellata non rischierà di rovinarsi. Buona marmellata piccante e buona vita in tavola! Ricordiamo che stare a tavola per non troppo tempo, fa bene al corpo e alla mente.

La  marmellata  di Galeno Marmellata  di  mele  cotogne  e  radici di cicoria

Alla ricerca dei capolavori gastronomici marchigiani perduti

La marmellata di Galeno

Questa è una particolare marmellata amara di mele cotone e radici di cicoria. Cotogne e cicoria sono ricche di sostanze benefiche soprattutto per l’apparato digestivo, nelle radici si trova l’inulina una sostanza che favorisce l’azione dello sviluppo della microflora intestinale. Non a caso le virtù di queste due piante, erano menzionate nella medicina galenica in epoca romana tanto è vero che la marmellata era destinata a chiudere un lauto pasto come digestivo. La patria di questa marmellata, era un delizioso paese del maceratese, Ussita, purtroppo distrutto dal terremoto di un anno fa. Non si trova traccia di ricetta sulla rete, solo accenni storici! È certamente molto particolare, però vale la pena farla conoscere e recuperare la produzione di un prodotto tradizionale ed antico. Forse qualche azienda lo farà! Oltretutto avendo come ingredienti la mela cotogna e la radice di cicoria, non può che essere una preparazione sana e naturale. Come fare allora per preparare questa capolavoro antico che sembra tutto meno che una marmellata? Sperimentare, assaggiare e far provare al giudice di casa nostra. È l’unico con un naso ed un palato, superiori ai più. Basta che apra la porta di casa, per capire e sentire il suo autorevole parere su ciò che bolle in pentola. Mi sento per questo, molto fortunata! Ricordiamo che una ricetta della nostra tradizione, non può andare perduta.

Ingredienti

Mele cotogne in maggior quantità

Radici di cicoria a piacere

Zucchero 350 gr. per un kl. di prodotto

Succo di limone

Grappa o mistrà

Preparazione

Tagliamo a pezzi le mele cotogne e la cicoria dopo averle lavate, uniamo il succo del limone e lo zucchero, versiamo in una pentola. Mescoliamo bene e lasciamo a riposare per alcune ore. Mettiamo a bollire a fuoco lento fino a quando tutto è diventato morbido. Passiamo al passaverdure, per ottenere una purea che rimetteremo a cuocere mescolando di continuo per non farla attaccare. Controlliamo la cottura come si fa con le marmellate, mettendone un cucchiaino sul piattino. Se la consistenza è giusta, invasiamo, aggiungiamo il liquore e accendiamo facendo attenzione a non bruciare noi. Chiudiamo con i loro coperchi e copriamo con un canovaccio abbastanza spesso. Una volta ottenuto il sottovuoto, riponiamo in un luogo scuro.

Se vi piacciono le spezie, potete unire ad una parte, chiodi di garofano, bacche di ginepro, cardamomo, anice stellato e cannella. Potete mettere tutte le spezie in un sacchettino di tela che toglierete a fine cottura. Io l’ho trovata ancora più buona, molto aromatica con il retrogusto di amaro.

Variante con le noci, che potete mettere quasi alla fine della cottura. Unica precauzione, consumarla presto per non incorrere nell’arrancidimento delle noci stesse.

Variante con le pere e le stesse noci.

Fatemi sapere, se vi verrà la voglia di preparare questa rara e particolare marmellata.

Buona vita, buona marmellata di cotogne e radici di cicoria.

Marmellata di zucca, banane agli agrumi e limoncello

Tempo di zucche. Se Dio vuole che arrivino sulle nostre tavole prima che secchino per colpa della siccità.

MARMELLATA DI ZUCCA E BANANE, AROMATIZZATA AGLI AGRUMI E VANIGLIA AROMATIZZATA AL LIMONCELLO.

Ingredienti:

1 kg di zucca, 500 gr di banane, 750 gr di zucchero di canna integrale, succo e buccia di un limone e di un arancio biologici, una bacca di vaniglia, limoncello.

Procedimento:

tagliare la zucca a pezzi non troppo piccoli e metterli in una pentola. Unire lo zucchero, il succo di un limone e dell’arancio, la buccia grattugiata e i  semi di vaniglia.

Cuocere fino a che la zucca si presenti morbida. Frullare il.tutto ad immersione, aggiungere le banane a pezzetti e finire di cuocere mescolando spesso. Fare la prova del piattino e se la consistenza è giusta, invasare nei vasetti sterilizzati al forno. Prima di chiudere con i loro tappi, unire un goccio di limoncello o amaretto. Capovolgere i vasetti per ottenere il sotto vuoto.

Buona, buona e solare. Sarà un dono dell’estate quando nel grigio dell’inverno, potremo gustare la marmellata col pane o nella crostata.

Marmellata  di  pomodorini,  limoni  e zenzero candito

Pomodorini, non solo per piatti salati o conserve. Buone sono le marmellate con ingredienti freschi e magari piccanti. Per esempio, quella col peperoncino e curcuma. Provate a mangiarla con formaggi o anche sopra una pizza con la superficie ricoperta di taleggio.È una pizza divina.

Marmellata di pomodorini datterini con limone e zenzero

1 kl di pomodoini datterini oppure di pomodori rossi maturi

1/ kl di limoni bio

750 gr. di zucchero integrale di canna.oppure mezzo kl.

Zenzero candito a piacere

Un bicchiere di acqua
Mettere i pomodorini o pomodori tagliati a pezzetti, il succo dei limoni, lo zucchero il bicchiere di acqua nella pentola e far cuocere fino a quando i pomodori diventano

morbidi. Passate al passaverdure, a questo punto, unire le bucce dei limoni tagliate a strisce, stando attenti a non mettere pure l’albero, proseguire la cottura a fiamma bassa, fino a quando le scorze dei limoni sono diventate morbide. Unire lo zenzero candito e finire la cottura fino alla prova del piattino.

Per fare lo zenzero candito, dopo averlo tagliato a fettine sottili, farle bollire fino a quando sono cotte. Pesarle e mettere lo zucchero dello stesso peso dello zenzero, in una padellina, farlo sciogliere e poi bollire fino a quando si formano delle piccole bolle, unire allora le strisce dello zenzero e mescolando, fate assorbire lo zucchero completamente. Con le pinze, tirarle su e fare asciugare su carta forno. Quando la marmellata è pronta, invasare nei vasetti sterilizzati, chiudere con i.loro coperchi e metterli capovolti fino al raffreddamento.

Macedonia  sciropposa  di  melone,  cetrioli,  mele  verdi,  cipolle  rosse  di  Tropea  e  zenzero al miele

Il melone, i cetrioli, le mele, lo zenzero per una deliziosa e diversa marmellata da mangiare con formaggi, o sopra una base di pizza bianca con taleggio o altro tipo. Vi assicuro che il risultato è sorprendente.

Ingredienti

1,5 kg fra mele verdi rustiche o Granny smith, cetrioli piccoli, melone cantalupo cipolla rossa di Tropea

zenzero candito (la ricetta la trovate qui) a piacere

menta piperita a piacere

350 gr di miele millefiori

300 gr di zucchero canna

1 bicchiere d’acqua o q.b.

il succo e buccia di limone biologico

Procedimento:

Tagliare e sbucciare le mele verdi a pezzettoni (lasciando la buccia nel caso non fossero trattate), il melone a pezzettoni e i cetrioli le cipolle a fettine ed unire la buccia ed il succo del limone.

Mettere il contenuto in una ciotola di vetro insieme allo zucchero e lasciarlo riposare per due-tre ore.

Nella pentola di acciaio mettere a sciogliere il miele ed unire la macedonia con tutto il succo e lo sciroppo rilasciato e il bicchiere d’acqua. Mescolare con un cucchiaio di legno e far cuocere fino a quando risulti il tutto morbido (una diecina di minuti).

Tirare su con un mestolo forato la frutta, deporla in una ciotola di vetro e farla riposare fino al giorno dopo.

Far riprendere il bollore allo sciroppo di zucchero e miele ed unire la macedonia della ciotola, mescolando delicatamente per non romperla. Cuocere per alcuni minuti e fare lo stesso procedimento del riposo in ciotola. Aggiungere lo zenzero candito.

Il giorno dopo rimettere la frutta a bollire nello sciroppo fino a quando la frutta si presenterà compatta e lucida.

Spegnere il fuoco e prima di invasare su barattolini già sterilizzati, aggiungere ancora le foglioline di menta bene lavate ed asciutte completamente. Chiudere i barattolini con il loro tappi lavati ed asciugati bene e capovolgerli per creare il sottovuoto. Volendo, sterilizzare al forno a 130 gradi per 20 minuti.

Per lo zenzero candito, lo si taglia a fettine e si mettono a bollire fino a che diventino morbide. Si scolano, si pesano. In un tegame si mettono a sciogliere lo zucchero e il miele della stessa quantità dello zenzero che si unirà e si farà cuocere mescolando spesso, fino a che le fettine assorbino lo sciroppo. Si tirano su con un mestolo forato e si lasciano asciugare su carta forno. Si conservano chiuse in barattoli di vetro. Buone da masticare dopo aver mangiato perché aiutano a digerire. Oppure per preparare una tisana sia fresca che calda con una fogliolina di menta.

Consigli d’uso.

È una leccornia con i formaggi stagionati e freschi tipo caprino.

Marmellata di pesche noci al cocco o alla cannella o con le mandorle

Questa è proprio una estate bollente. La frutta arancione è così bella colorata, buona e succosa regalo della maturazione naturale. La pesca, regina della stagione, ha molte proprietà benefiche. Ha calcio, potassio, è rinfrescante e disintossicante e protettrice del nostro sistema nervoso e cardiaco. Non dimentichiamo il suo alto contenuto di beta carotene, precursore della vitamina A. Favorisce la circolazione e aiuta ad ottenere una  bella abbronzatura. Vogliamo preparare una deliziosa e profumata marmellata di pesche al cocco? Nella stagione fredda, quando la gusteremo, sentiremo tutto il sapore dell’estate con in più il gusto esotico del cocco.
Ingredienti

1 kl. di pesche noci mature e sode

500 gr. di zucchero di canna integrale o semolato

1 limone

Alcune mandorle tolte dai noccioli e qualche foglia

Cocco grattugiato a piacere o cannella

Semi di vaniglia

Preparazione

Lavate e tagliate a pezzi le pesche. Mettetele in una terrina con lo zucchero ed il succo del limone, se vi piace, anche filetti della sua buccia e le mandorle dei noccioli spellate in acqua bollente. Fate questo, alternando frutta e zucchero e qualche foglia. Coprite con pellicola e far riposare per un giorno e una notte in frigo. Passato il tempo di riposo, tirate su con un mestolo forato, le pesche, versate il succo ottenuto nella pentola e fatelo addensare a fuoco dolce. Unite le pesche e proseguite la cottura sempre a fuoco basso e mescolando. Dopo una mezz’ora, la marmellata dovrebbe essere cotta, a questo punto unite il cocco a piacere o la cannella. Cuocere  ancora un po’ senza farla attaccare. Fate la prova del piattino tenuto in frigo. Se si rivelasse troppo liquida,  prolungate la cottura per alcuni minuti. Schiumate se c’è  bisogno. Invasate nei barattoli sterilizzati e chiudete mettendoli capovolti per ottenere il sotto vuoto. Un consiglio, la marmellata avendo il cocco e le mandorle, potrebbe prendere di rancido per gli olii contenuti nella frutta secca. Comunque  potete anche sterilizzare per 30 minuti. Quindi consumarla prima possibile e appena si apre un vasetto, conservarlo in frigo e finirla prima possibile.

Fichi sciropposi e uvetta alla grappa o al caffè

Per fare la frutta sciroppata ci vogliono tempo e voglia. C’è chi come me, non ha voglia e tempo. Allora si prende la scorciatoia. Si prepara sciropposa e il gioco è fatto.

Fichi sciropposi con uvetta alla grappa o al caffè.

È una preparazione veloce, basta un po’ di volontà.
Un kl. di fichi bianchi e sodi.

Uvetta a piacere

750 gr. di zucchero bianco o di canna integrale + 250 gr. di miele di acacia

2 limoni

Semi si vaniglia o mezza stecca

Grappa o caffè
Preparazione

Per questa preparazione non ho sbucciato i fichi. Ma se volete potete farlo se non siete sicuri che non siano stati trattati.

In una terrina sistemare i fichi, le uvette, alternando con lo zucchero e il miele, la stecca di vaniglia aperta, il succo di limone e se vi piace, anche un po’ di buccia sopra. Fate riposare per una notte in frigo

Il giorno dopo tirare su i fichi, versare lo sciroppo formatosi, nella pentola e far cuocere fino a quando si formeranno le bolle. A questo punto unire i fichi mescolando delicatamente per non romperli . Far cuocere fino a quando saranno morbidi e trasparenti. Tirare su i fichi e sistemare in una pirofila. Fare addensare lo sciroppo di cottura a calore moderato e quando avrà la giusta consistenza, schiumare se ce n’è bisogno, unire una tazzina di caffè ben ristretto, le uvette lavate oppure la grappa, questa a fiamma spenta. Invasiamo in barattoli sterilizzati, aggiungendo ancora il liquore che dovrà coprire il tutto. Mettere in dispensa al buio. Aspettare un po’ di tempo prima di consumare.

Per una versione veloce sistemiamo i fichi scolati dal loro sciroppo nel piatto crisp e cuociamo con il programma del microonde per alcuni minuti. Lasciamo che riposino un giorno e rimettiamo a cuocere per altri minuti, un altro riposo e sistemiamo i fichi nei vasetti sterilizzati a microonde chiudiamo allo stesso modo di sopra.

Marmellata di  albicocche alla  lavanda  e  lavandello,  liquore alla lavanda

Non è solo utile per profumare la nostra casa o la biancheria. La lavanda regala un tocco profumato e fresco a dolci e piatti salati. Provate a fare una focaccia mettendo in superficie delle foglioline di questa pianta aromatica. È buona, anzi forse di più, che con il rosmarino. Per la marmellata basta fare uno sciroppo di zucchero con alcuni fiori e foglie di lavanda messi in un sacchettino di tela che poi toglieremo prima di aggiungere le albicocche. In questo modo, non avremo i fiori e le foglie, fra i denti, quando mangeremo la marmellata.

Prendiamo un kl. di albicocche belle e sode, le tagliamo e le cospargiamo con 250 gr. di zucchero di canna integrale. Le irroriamo con il succo di un limone e le facciamo riposare per mezza giornata in  frigo. Prendiamo altri 250 gr. di zucchero di canna integrale, lo mettiamo in pentola con mezzo litro di acqua. Inseriamo i fiori e le foglie di lavanda chiusi in un sacchettino e portiamo a bollore fino a quando il liquido si sia ridotto di un terzo. Ora possiamo togliere il sacchettino. Aggiungiamo le albicocche che erano state messe a macerare e lasciamo cuocere mescolando spesso. Quando vedremo che la marmellata è addensata, facciamo la prova del piattino. Ora sta a voi se frullarla o lasciarla a pezzi. A noi piace sentire la polpa sotto i denti. Versiamo in vasetti sterilizzati, chiudiamoli con i coperchi e capovolgere per ottenere il sotto vuoto. È possibile poi fare la pastorizzazione per una trentina di minuti.

Per il liquore basta mettere una manciata di fiori o foglie in mezzo litro di alcool a 95 gr.  dentro un barattolo a chiusura ermetica. Lasciare in luogo buio e scuoterlo ogni tanto per un mese. Se metteremo solo i fiori, il liquore sarà rosso, se solo le foglie, sarà di un bel verde. Prepariamo lo sciroppo facendo sciogliere a fuoco basso, 500 gr. di zucchero con 300 gr. di acqua. Lasciarlo bollire per poco e farlo raffreddare, unirlo all’ infuso di lavanda. Mescoliamo, farlo riposare per un giorno, poi imbottigliamo filtrando con una garza. Tappiamo e degustiamolo dopo un mese.

Marmellata di albicocche al timo o zenzero

Il timo è una piantina aromatica, che adoro. Normalmente la si usa nelle preparazioni salate. Ma come del resto, usiamo il rosmarino, la melissa, la salvia ananas, nei dolci, cosi possiamo fare anche con il timo. Trovo il suo aroma fresco molto piacevole insieme alla dolcezza, ma neanche troppa, per il poco zucchero che c’e in questa marmellata di albicocche. Proviamola con i formaggi freschi, una ricotta o una robiola. E perché no, mettiamola sopra una fresca cheesecake con base di pasta salata e crema di mascarpone. Basta metterne un filo sopra e decorare con foglioline di timo.

ora vi racconto la ricetta facile, facile!

Ingredienti

750 gr di albicocche belle e sode

250 gr di zucchero semolato o integrale di canna

Alcune armelline ( spacchiamo i noccioli e prendiamo le mandorle che sono all’interno )

Un limone

Alcune foglioline di timo o menta o melissa oppure zenzero grattugiato o cannella

Preparazione

Laviamo le albicocche lasciandole asciugare, dividiamole in due e togliamo i noccioli interni che rompiamo per prendere le armelline che serviranno a dare un tocco di amaro alla marmellata. In una pentola mettiamo le albicocche con il succo di limone, lasciamo che riposino alcune ore, possibilmente in frigo, se avrete fretta mettete a cuocere subito a fuoco dolce fino a che la polpa dei frutti diventi morbida. Se le lasciamo riposare, facciamo cuocere dopo la sosta, allo stesso modo descritto sopra, una volta che le albicocche sono morbide, uniamo lo zucchero, le armelline spezzettate e le foglioline di timo o di menta o di melissa o di rosmarino, o lo zenzero grattugiato proseguiamo la cottura schiumando se c’è bisogno, alziamo la fiamma facendo addensare e controlliamo la cottura con la prova del piattino. Io vi do un consiglio che vi permetterà di capire meglio la consistenza di ogni marmellata, lasciatela freddare per una notte nella pentola, la mattina la mescoliamo e faremo la prova del piattino. Se resterà ferma e non troppo liquida la marmellata è pronta. La rimettiamo a bollire e la invasiamo nei vasetti sterilizzati al forno a 100 per una ventina di minuti. Io l’ho frullata ad immersione grossolanamente ma potete lasciarla a pezzi. Una volta invasata se vogliamo possiamo fare una seconda sterilizzazione per 30 minuti a partire dal bollore. Manteniamo la nostra marmellata in dispensa e gustiamola dopo un po’ di tempo. Buona ve lo assicuro da sola o in compagnia.

Ora vi lascio la versione a microonde

Stessa quantità della marmellata descritta sopra

Preparazione

Dopo il riposo della frutta mettiamola in una pirofila con due cucchiai di acqua, copriamo con un piatto, e facciamo cuocere alla potenza massima per tre minuti, sformiamo stando attenti a non scottarci con il vapore, uniamo lo zucchero, mescoliamo, il timo o quello che più vi piace, informiamo di nuovo lasciando cuocere per tre minuti. A metà cottura mescoliamo. Se vi piace più densa lasciare cuocere per altri 5 minuti. Lasciamo riposare un po’ ed invasiamo. Non vi scottate, non fate come me che ogni giorno lascio un impronta da qualche parte delle mani.

Buona vita, buona marmellata di albicocche al profumo di timo!

Buona estate!