carote

Diario alimentare di quaresima (crostata di carciofi e carote alla crema di formaggio emmentaler)

Seconda settimana di quaresima, il cammino è ancora lungo, sarà lo stesso di quello di un anno fa!

Cosa è cambiato? Nulla, anzi sì, siamo allo stremo, però ci hanno colorato a giorni alterni. Un po’ giallo, un po’ arancio ed un po’ rosso. Non c’è traccia di neutralità. Siamo imprigionati fra un negozio chiuso ed uno aperto a metà. Prima della libera uscita, dobbiamo fare uno sforzo notevole per sapere cosa e dove trovare quel che ci manca.

E la sensazione che si prova camminando non è strana? A me sembra di camminare sull’orlo di un abisso, l’equilibrio manca, ed il respiro intrappolato fra le labbra e la mascherina, diventa affannoso. Verità o solo sensazione? Non lo so. Quanto durerà questo cammino di espiazione?

Nessuno è indovino, ce la siamo cantata un anno fa che sarebbe andato tutto bene…..ma va? Tant’è…..eccoci qua al punto di partenza!

Scacciamo i pensieri colorati, non è poco, ed aspettando la luce ma la Luce vera, facciamo la crostata di carciofi e carote al formaggio emmentaler. Ci servirà per questa sera a cena, non servirà altro perché c’è tutto, verdure, carboidrati e proteine!

Raccontiamola come si fa!

Ingredienti

Per la pasta

200 grammi di farina 0

100 grammi di burro

Un uovo di gallina felice

Sale

Ingredienti

Per il ripieno

3 carciofi

3 carote

2/5 dl di latte

25 grammi di burro

25 grammi di farina

100 grammi di emmentaler o fontina

Olio extravergine di oliva

Noce moscata

Erbe aromatiche

Sale

Preparazione

Impastiamo con i polpastrelli la farina con il burro freddo tagliato a cubetti, sale, uniamo il sale, tre cucchiai di acqua fredda e l’uovo. Lavoriamo velocemente, formiamo una palla e lasciamo riposare in frigo per un’ora.

Prepariamo la crema per la farcitura, portiamo il latte all’ebollizione, uniamo la noce moscata, in un’altra pentola lasciamo sciogliere il burro e lavoriamo insieme alla farina, mescolando lasciamo cuocere per poco, uniamo il latte e sempre mescolando finiamo la cottura per ottenere una crema densa ed uniamo il sale. Spegniamo ed aggiungiamo l’emmentaler e le erbe aromatiche.

Mettiamo a cuocere per una decina di minuti, in acqua bollente salata ed il succo di limone, i carciofi e le carote tagliati a spicchi, li scoliamo lasciandoli raffreddare.

Stendiamo la crostata sopra uno stampo foderato di carta forno, versiamoci la crema di formaggio e sistemiamo sopra i carciofi e le carote alternati, decoriamo con le strisce di pasta. Mettiamo a cuocere a 180 gradi per 30 minuti più o meno! Regoliamoci con la temperatura del nostro forno.

Questa crostata può venire utile anche in previsione delle future feste pasquali, non vi dico certo per il pranzetto fuori porta, magari per quello sulla terrazza o in giardino! Non avremo di meglio mi sa!

Dimenticavo di dirvi che si possono cambiare le verdure ed il formaggio, anche la ricotta è ottima.

Buona vita, buona crostata di carciofi e carote al formaggio emmentaler ❤️

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Diario alimentare di quaresima

Buona è questa minestra zuppa fatta con quel che in dispensa ne è rimasto poco. Il farro, le lenticchie, le carote, la cicoria scartata dalle puntarelle e la “pèrna” di pasta fresca all’uovo con gli spinaci avanzata di ieri. Un giro di olio extravergine di oliva a crudo e basta. Senza soffriggere, tutto quello che serve a stare meglio e a riscaldare il pranzo di oggi, giorno di sole ma con l’aria pungente.

Il farro, le carote, la cipolla e le lenticchie le abbiamo cotte insieme con una foglia di alloro, in pentola a pressione, salato alla fine della cottura. Abbiamo cotto la cicoria a parte con acqua bollente salata, abbiamo unito la sfoglia di pasta fresca all’uovo con gli spinaci tagliata grossolanamente, abbiamo unito le lenticchie ed il farro appena cotti. Abbiamo condito a crudo con un giro di olio extravergine di oliva di casa nostra. Abbiamo portato in tavola la minestra zuppa ancora fumante.

La minestra zuppa, ci farà bene.

Buona vita, buona minestra zuppa di lenticchie e farro con sfoglia verde ❤️

Zuppa di cavoli neri e “trozzetti de’pà” (tozzetti di pane)

È particolarmente buono il cavolo nero toscano che subisce il gelo perché diventa più croccante e più intenso nel sapore. Il cavolo nero è particolarmente ottimo per preparare zuppe e minestre rustiche da consumare nei giorni più freddi come questi di quasi fine gennaio. Per oggi una zuppa di cavoli neri insieme alle carote che cuociono insieme cercando però di mantenere le verdure ancora croccanti e da accompagnare con i “trozzetti”di pane abbrustoliti al forno, scaglie di parmigiano reggiano e con olio extravergine di oliva a crudo. Per una zuppa più forte, potremmo friggere il pane nell’olio bollente extravergine di oliva.

Buona vita, buona zuppa di cavoli neri e “trozzetti de’pà ❤️

Tortino di patate e carciofi con prosciutto e ricotta

Ci risiamo con la chiusura in casa, totale o parziale o a tre quarti, questo è per noi italiani e non solo.

Tanta più paura e tanta depressione ci stanno portando a perdere la speranza e la ragione.

Restiamo a casa e mettiamoci a cucinare che ci fa bene e ci fa stare calmi.

Speriamo che non dobbiamo di nuovo ordinare e farci portare la spesa quotidiana e non a casa, perché dovremmo mangiare cibi imbustati e conservati. Andrebbe bene lo stesso, questa non sarà la causa della nostra morte.

Ritorniamo al tortino della ricetta, per il quale ci vogliono le patate ed i carciofi, questi possono essere anche surgelati. Il prosciutto cotto ormai non manca nel nostro frigo per ogni eventuale spuntino o ricetta.

Raccontiamolo così questo tortino con gli ingredienti che ci vogliono.

Patate a piacere

Tre carciofi o una scatola surgelati

Fettine di carote facoltative

Alcuni pomodorini facoltativi

Alcune fette di prosciutto cotto

Due uova di galline puttane

Mezza vaschetta di ricotta o di Filadelfia o di altro formaggio cremoso

Sale

Parmigiano reggiano

Erbe aromatiche

Noce moscata

Preparazione

Facciamo cuocere a metà le patate e le carote a fettine, io lo faccio a microonde con un filo di acqua e coperte, bastano pochi minuti, altrimenti le metto in pentola o a pressione o normale con pochissima acqua e sale, tagliamo i carciofi a fettine e stufiamoli con olio extravergine di oliva, sale e cipolla, per pochi minuti.

Mettiamo in una pirofila un filo di olio extravergine di oliva uno strato di patate, carote e pomodorini tagliati a metà, erbe aromatiche, parmigiano reggiano, uno strato di prosciutto cotto ed ancora di patate, carote e pomodorini, erbe aromatiche, parmigiano reggiano ed un filo di olio extravergine di oliva ed infine fette di prosciutto cotto.

Mescoliamo i carciofi con due uova, la ricotta, il parmigiano reggiano e noce moscata, versiamo il tutto sopra le patate ed il resto.

Mettiamo in forno a 180 gradi per quasi un’ora fino a quando la superficie diventa solida. Spegniamo il forno e lasciamo freddare prima di servire.

Il tortino di patate e carciofi con prosciutto cotto è un piatto completo e potrebbe essere anche unico, oppure un secondo. Basterà un frutto per completare il pasto.

Chi ce lo può dire quando e come ce la faremo? 🙏

Buona vita, buon tortino di patate e carciofi con prosciutto cotto e ricotta ❤️

Maltagliati di farina di mais ed erbe aromatiche

Diario alimentare del tempo di coronavirus

Continuiamo ad andare avanti reclusi, facendo “salti mortali” per cercare di preparare ogni giorno qualcosa di piacevole e diverso ma soprattutto sostanzioso senza appesantire il nostro stato di fermo.

Per noi è piacevole impastare solo così riusciamo a non pensare troppo.

Abbiamo un nuovo assortimento di buonissime farine prodotte da un molino nel nostro territorio, in un giorno o due arrivano a casa e per chi ama come noi infarinarsi più volte al giorno, è una pacchia. Abbiamo incominciato con le farine integrali e di tipo 1 per il pane naturale, ieri con quella di mais per la polenta, ieri sera per le pizze focacce ed il pane al cioccolato fondente e nocciole ed oggi, ancora per una pasta rustica con poche uova, acqua ed erbe aromatiche come erba cipollina timo e un pizzico di mentuccia nell’impasto. Per il condimento un sugo di verdure e lenticchie. Buona e come ci piace, che si sente sotto i denti.

La pasta rustica l’abbiamo impastata nella ciotola della planetaria, possiamo farla anche sopra la spianatoia, mettendo due uova, farina di mais e di tipo 0, un pizzico di sale ed erbe aromatiche come timo, erba cipollina ed un po’ di mentuccia ed acqua quanta ne serve per ottenere un impasto tipo le tagliatelle. Una volta impastato il tutto, l’abbiamo finita di lavorare a mano facendola riposare coperta da una ciotola.

Nel frattempo abbiamo fatto insaporire carote, sedano e cipolla nella padella con olio extravergine di oliva ed abbiamo unito le lenticchie già cotte. Una volta insaporito il sugo, abbiamo cotto i maltagliati in acqua bollente salata, l’abbiamo scolata e ripassata nel suo di lenticchie unendo una spolverata di parmigiano reggiano.

Buona e saporita ed anche completo come piatto unico.

Buona vita, buoni maltagliati di farina di mais ed erbe aromatiche con sugo di lenticchie ❤️

Polpettine di ricotta e carote al forno e frittata di ricotta e semi di papavero

Dovremmo fare un elenco delle ricette con la ricotta siano dolci che salate. Ne abbiamo molte, lo faremo per poter trovare facilmente ogni ricetta senza impazzire!

Farà comodo anche a noi stesse!

Oggi vi descriviamo le polpettine buone e adatte anche per i bambini.

Mescoliamo una certa quantità di ricotta con le carote cotte al dente scolate perfettamente e tagliate a piccoli prezzi, noi usiamo il microonde mettendole a fettine in una pirofila con un filo di acqua coprendo con un altro piatto o con la carta forno e con pochi minuti sono cotte non stracotte, uniamo una o due uova, sale, erba cipollina, noce moscata e parmigiano reggiano. Formiamo le polpettine passiamole nel pane grattugiato cercando di farlo attaccare per bene. Prendiamo una lastra da forno, la foderiamo con carta forno, facciamo un giro di olio extravergine di oliva e mettiamo sopra le polpettine. Mettiamo in forno a 180 gr fino a farle diventare croccanti e dorate girandole a metà cottura. Portiamo in tavola e buon appetito 😀

Nella foto troviamo anche la frittata fatta con 300 gr di ricotta, tre uova di galline felici, parmigiano reggiano e semi di papavero cotta al forno a 180 gradi fino a quando la superficie si presenta dorata. Una volta spento il forno lasciamola freddare con lo sportello aperto. Il giorno dopo sarà più buona riscaldata a microonde per pochi secondi. le due ricette sono ottime come antipasto o come merenda per i nostri bambini.

Buona vita, buone ricette con la ricotta ❤️

Fagioli con le cotiche

La pista o salata del maiale, rito antico ma ancora attuale e fondamentale per ottenere insaccati e carni preziose da utilizzare in molti piatti tradizionali e gustosi. Del maiale si sa, non si butta via niente. Tutto viene trasformato, come il grasso interno che diventa lo strutto dopo averlo fatto bollire fino a sciogliersi ed una volta liquido e messo dentro la vescica del maiale per farlo mantenere nel tempo viene usato per friggere alimenti sia dolci che salati i quali diventano croccanti e asciutti. La parte restante, i ciccióli o i grasselli o “gli sgriscioli”, come si chiamano da noi, che oltre a gustarli così come sono, si aggiungono insieme alla buccia di arancia a varii tipi di pizza o “crescia”, il lardo che oggi è quasi dimenticato in cucina mentre una volta era il condimento principale per soffriggere verdure quando si preparava il sugo o il ragù o per “strascinare” le verdure come i cavoli o “l’erbe troate”, cioè le erbe spontanee e selvatiche. Con le ossa e la schiena si poteva preparare un buon brodo dove si cuoceva il riso oppure fare un ripieno che insieme a pane grattugiato, uova, sale, noce moscata e cannella serviva a fare “li graju’ co’ la ciocca”, cioè la testa. Erano i ravioli per la festa di s. Antonio abate o per le domeniche che precedevano il carnevale. Non dimentichiamo ” li zampitti in porchetta”, ossia gli zampetti del maiale con il finocchietto selvatico. Il sangue che una volta sbollentato si rimetteva a cuocere con la cipolla ed odori vari e le cotiche con i fagioli borlotti.

Questa è la nostra ricetta.

Ingredienti

Un chilo di fagioli borlotti freschi o secchi

Cipolle

Sedano

Carote

Sale

Olio extravergine di oliva

Pepe

Cotiche sgrassate in quantità desiderata

Pomodori pelati

Triplo concentrato di pomodoro

Preparazione

Mettiamo per prima cosa a cuocere le cotiche con poca acqua quanto basta per coprire le stesse, poco sale, in pentola a pressione per circa un’ora, spegniamo il fuoco, facciamo uscire il vapore e con una forchetta infilziamo le cotiche e se risultano morbide, teniamole da parte fino a quando avremo cotto i fagioli. Possiamo cuocerle nella pentola normale ma ci vorranno due ore. Se vediamo che ancora sono dure, richiudiamo la pentola e facciamo cuocere per altri dieci minuti. Regoliamoci.

Intanto mettiamo a cuocere i fagioli dopo averli lavati bene, se sono secchi tenuti a bagno per una notte con un goccio di aceto bianco, mi raccomando senza sale che metteremo alla fine, uniamo la cipolla, il sedano e le carote una foglia di alloro ed un filo di olio extravergine di oliva. Mettiamo anche a bollire una pentola con solo acqua che servirà per unirla ai fagioli. Appena i legumi cominciano a bollire, buttiamo via la prima acqua che è quella che potrebbe dare fastidio al nostro intestino, aggiungiamo l’acqua pulita e bollente e continuiamo la cottura aggiungendo il sale alla fine. Li lasciamo riposare nella stessa acqua intanto che prepariamo il sugo per le cotiche.

Prendiamo una pentola, la facciamo scaldare e aggiungiamo l’olio extravergine di oliva, la cipolla, il sedano, e la carota tutto tritato, lasciamo che si rosoli il tutto, uniamo le cotiche tagliate a quadretti mescoliamo per bene, i pelati spappolati con le mani o una passata di pomodoro, a vostro piacere e un cucchiaio di triplo concentrato di pomodoro. Aggiungiamo il sale, i fagioli scolati e continuiamo la cottura. Assaggiamo e regoliamo di sale e pepe e se ci piace di peperoncino e acqua calda quella della cottura dei legumi se troppo densa.

A casa nostra piace aggiungere nel piatto con i fagioli e le cotiche, un cucchiaio di olio extravergine di oliva a crudo. Vedete voi!

Marmellata di carote e pere, arancia e limone allo zenzero o con mandorle dolci amare. 

Marmellata di carote e pere, arancia e limone allo zenzero

Marmellata di carote e pere, arancia e limone allo zenzero


Ingredienti:
1 kg di carote
500 gr di pere coscia
1 limone
1 arancio
zenzero fresco
750 gr di zucchero – 50 gr di mandorle

Procedimento:
mettere le carote e le pere tagliate a pezzetti in una pentola insieme allo zucchero e al succo del limone e dell’arancia, lasciarle riposare fino a che rilasceranno il loro succo. Mettere la pentola sul fuoco con le bucce tagliate a fettine degli agrumi già usati e cuocere fino a che tutto risulti morbido e frullare ad immersione grossolanamente unendo i pezzetti dello zenzero. Finire la cottura fino alla solita prova del piattino. Per la variante alle mandorle. Lavare per bene le mandorle con la buccia, lasciarle  a bagno per una notte e aggiungerle poco prima della fine della cottura insieme a qualcuna amara. Unico avvertimento, essendoci frutta secca, la marmellata deve essere consumata presto per non rischiare l’ irrancidimento della stessa.

(Questa marmellata non risulta cremosa ma ha una consistenza più granulosa.)
Invasare sui vasetti sterilizzati e capovolgerli fino a creare il sottovuoto.

Marmellata di carote e pere, arancia e limone allo zenzero

Marmellata di carote e pere, arancia e limone allo zenzero

Marmellata di carote e pere, arancia e limone allo zenzero

Marmellata di carote e pere, arancia e limone allo zenzero