spezie

VINCISGRASSI ERETICI DI BROCCOLETTI PUGLIESI RICOTTA E FORMAGGI AL LIMONE

I Vincisgrassi eretici, certo non sono i classici marchigiani quelli con il sugo di carne varie e besciamella.

I Vincisgrassi eretici sono vegetariani, cremosissimi, adatti anche per il periodo pasquale e di giorno di astinenza dalle carni.

Ci vuole un po’ di tempo ma vale la pena farli.

Perché questo si che è amore vero!

Fattela una bella pirofila di Vincisgrassi eretici! E che ci metti di buono?

La pasta all’uovo fatta in casa, broccoletti pugliesi, zucchine e zucca questa è essenziale per ottenere una colorazione “aranciata”, ricotta, yogurt greco bianco, parmigiano reggiano, emmentaler, buccia di limone e noce moscata.

Fai sólà dopo sólà e metti in forno.

Buonissimi e golosissimi, la domenica si chiude qui!

Allora vi racconto come si fanno i Vincisgrassi eretici.

Ho fatto la pasta all’uovo che ho tagliato sottile e a strisce e sbollentate nell’acqua di cottura delle verdure, che erano i broccoletti e la zucca tagliata a cubetti.

L’ho stesa sopra la tovaglia per farla asciugare.

Ho insaporito le zucchine e la cipolla con olio extravergine d’oliva e sale.

Ho lavorato la ricotta, lo yogurt bianco greco con il sale, il parmigiano reggiano, l’emmentaler, la buccia di limone e la noce moscata. Ho aggiunto le zucchine, i broccoletti e la zucca che ho frullato per ottenere una crema mescolandola con l’acqua di cottura per renderla arancione, vi ricordo che dobbiamo avere un composto che deve essere assorbito dalla pasta in cottura.

Ho preso una pirofila, ho versato la crema di verdure e ricotta, ho steso sopra la pasta e ho fatto strati sopra strati finendo con la stessa crema.

Ho fatto cuocere a forno ventilato a 160 gradi coprendo la pirofila per i primi 10 minuti con un foglio di alluminio.

Ho scoperto la pirofila ed alzato il forno a 180 gradi facendo finire la cottura quando la superficie si presentava dorata e croccante.

Per i minuti complessivi bisogna regolarsi con il proprio forno.

L’ho serviti caldissimi, vi assicuro che sono goduriosi ed appaganti!

Buona vita, buoni Vincisgrassi eretici ❤️

La pizza di Natà 🎄

Fra le tradizioni dolci antiche, contadine e povere, una volta c’era la pizza de Natà che si dice affondare le sue radici nella tradizione medioevale. 

Nel corso della storia culinaria marchigiana si è persa però la tradizione di preparala perché nel frattempo nelle nostre tavole natalizie marchigiane e non solo, sono arrivati i dolci più sofisticati e più ricchi di ingredienti quali il burro o il cacao o il cioccolato. 

La pizza de Natà, una specie di panettone senza pretese, era fatta con tutti gli ingredienti che si raccoglievano in campagna alla fine dell’estate inizio autunno. Le noci ed i fichi simboli di fertilità e benessere legati al culto del Dio greco Dionisio, le uvette essiccate al sole nelle nostre campagne, portatrici di fortuna e benessere che solitamente si mangiavano il giorno del primo dell’anno erano gli ingredienti principali. Solo più tardi venivano aggiunti il cacao, il cioccolato, il caffè ed alcuni liquori come il mistrà. Inoltre non mancavano le bucce di agrumi, la cannella, i chiodi di garofano e le noce moscata. 

La pizza de Natà assomiglia molto a lu crustingu, quel miscuglio di frutta secca e spezie, infatti dopo aver fatto il primo impasto cioè la pasta di pane, lo si aggiunge per darle più sapore e corporsità alla preparazione. 

Nella ricetta originale c’è la frutta secca così senza essere insaporita dalla sapa come invece si fa con lu crustingu, è certamente più corta e facile la preparazione, quindi sta a voi scegliere la via che più vi aggrada. 

A noi piace così com’è venuta la pizza de Natà. 

La tradizione della cottura della pizza de casció e dóce de Pasqua, come quella de Natà vuole che si usino le pentole di rame alte e strette, quelle stesse appese nella nostra cucina che appartenevano alla nonna Margarita. 

Avendo meno tempo di sempre, quest’anno ho fatto la pizza de Natà, in versione veloce senza lievitazione. Il lievito chimico per dolci non toglie niente alla bontà del dolce. 

Quindi vi lascio la ricetta della pizza de Natà con lievitazione veloce.

Metterò quando avrò tempo anche quella con il lievito di birra, tanto è un dolce buonissimo che si può mangiare anche tutto l’anno.

Preparazione

La pizza de Natà

Lavoriamo 80 grammi di burro con 80 di zucchero, uniamo due uova, 30 grammi di olio extravergine d’oliva, 300 di latte, una tazzina di caffè, sapa a piacere, due cucchiai di cacao con 300 grammi di farina ed il lievito setacciati. Il composto deve essere morbido, consideriamo che dobbiamo aggiungere la frutta secca.

Uniamo quindi le noci, le mandorle, le nocciole, i pinoli, un goccio di Varnelli, la cannella e le scorze di arancia e di limone.

Versiamo nello stampo foderato con la carta forno e mettiamo a cuocere a 180 gradi statico per 35/ 40 minuti. Controlliamo la cottura con lo stecchino che deve uscire asciutto.

Natale è già passato, sarà festa fino al giorno dell’Epifania, possiamo fare ancora la pizza de Natà per chiudere in bellezza il periodo più bello e gioioso dell’anno!

Buona vita, buona pizza de Natà ❤️

Pizza de Natà

La pizza de Natà tagliata

Le pentole di rame dove un tempo venivano usate per la cottura delle pizze de Natà o de Pasqua sia dolce che di formaggio

LE CASTAGNELLE

Le castagnelle sono dei dolci natalizi della regione Puglia. Facili e veloci da fare, con ingredienti tipicamente del tempo attuale quando in ogni casa chi più e chi meno, si appresta a fare biscotti e torte per festeggiare il Natale. Ci sono le mandorle, lo zucchero, il cacao amaro, la buccia di arancia, il latte e tanta cannella.

Questi sono gli ingredienti

250 g di mandorle, io ho unito alcune noci

250 g di farina 00

200 g di zucchero si può diminuire, io ne ho messo 150 grammi

80 g di cioccolato fondente

25 g di cacao amaro in polvere

150 ml di latte

2 cucchiaini o più di cannella

scorza grattugiata di 1 arancia

mezzo cucchiaino di bicarbonato

un pizzico di sale

zucchero a velo per decorare

Preparazione

Facciamo tostare le mandorle intere con la buccia sul forno statico a 180 gradi per cinque minuti. Le lasciamo raffreddare e poi le frulliamo nel mixer grossolanamente.

Nella ciotola mettiamo la farina, lo zucchero, il cacao, la buccia di arancia, un pizzico di sale, la cannella.

Uniamo le mandorle, il cioccolato fondente fuso ed il latte, regoliamoci se troppo duro aggiungiamo ancora un po’ di latte, se troppo morbido un po’ di farina. Il composto deve avere una consistenza da essere lavorato con le mani, dobbiamo fare dei salsicciotti che schiacceremo un po’. Li tagliamo diagonalmente ottenendo tanti biscotti che metteremo sopra la carta forno e a cuocere in forno statico a 170 / 180 gradi per tredici minuti. Non devono essere cotti molto ma restare morbidi.

Le castagnelle sono croccanti fuori e morbide dentro.

Sono buonissime, facciamone dono a Natale ai nostri cari ed amici.

Buona vita, buone castagnelle di Natale! ❤️

Le mie castagnelle spolverate di zucchero a velo

Appena uscite dal forno

MINESTRA DI RICOTTA A SCACCHI

Essendo una brava vecchietta, prevedo che per le prossime feste natalizie non avrò tanto tempo, né tanta pazienza, né tanta forza. Sperando di arrivarci con le mani o con i piedi, mi sto preparando qualche piatto da servire in quei giorni.

Sempre sulle tracce della mia vita passata, in una delle feste natalizie, c’era la famosa minestra a scacchi con il brodo di gallina o di cappone. La mia minestra a scacchi non era la solita con le uova, il formaggio, le spezie, ma con la ricotta, molto più saporita e più ricca. Me l’aveva insegnata la moglie del nostro medico di famiglia, che ogni anno a Natale mi faceva arrivare a casa una stella di Natale dalla sua “serva”, una donna che non riusciva mai a tenere la bocca chiusa, per lei ogni persona aveva un difetto!

La signora a Natale che doveva fare molte spese di non pochi soldi, temeva di non percepire lo stipendio del marito cosa impossibile perché in quel tempo era come un impiegato al servizio del comune, insieme alla levatrice, al veterinario, al messo comunale, al becchino, al fontaniere, all’usciere, a “lu famigliu”, cioè il responsabile dell’anagrafe. Non dipendeva certo dal sindaco avere o non avere lo stipendio.

Io ero una giovane sposa senza esperienza pur avendo la passione della cucina, andavo sempre leggendo le ricette in ogni rivista e compravo le enciclopedie a fascicoli che poi facevo rilegare a Corridonia.

La minestra a scacchi di ricotta per molto tempo l’avevo rimossa dalla mia mente, qualche anno fa mettendo a posto le mie cianfrusaglie nelle vecchie credenze, fra le pagine di un quaderno con la copertina nera, c’era un foglio scritto a penna rossa con la sua ricetta. Ogni anno da allora nelle feste natalizie e pasquali la mia minestra arriva fumante sulla mia tavola decorata per l’occasione.

Vale la pena farla, è buona, buona ed è pure elegante nella sua presentazione!

Fra poco sarà Natale, domani sarà il primo giorno di Avvento e nell’attesa facciamoci un pensierino e prepariamola magari al posto dei soliti cappelletti per i quali ci vuole molto tempo. A voi la scelta!

Buona vita, buona minestra di ricotta e soprattutto buon pranzo cammino di Avvento ❤️

Ingredienti

500 grammi di ricotta

5 uova

100 grammi di parmigiano reggiano

Sale

Noce moscata

Buccia di limone

Due cucchiai di farina

Preparazione

In una ciotola mettere le uova, la ricotta, il sale, la noce moscata, la buccia di limone, lavoriamo con le fruste unendo il parmigiano reggiano e la farina. Dobbiamo ottenere una crema omogenea.

Foderiamo una lastra con la carta forno, versiamo la crema di ricotta livellando bene la superficie. Mettiamo in forno a 180 gradi per quasi trenta minuti, regoliamoci con il nostro forno, se la superficie scurisce troppo, abbassiamo un po’ la temperatura. Una volta cotta lasciamo freddare sopra una grata e poco prima di tuffarla nel brodo bollente la tagliamo a scacchi, aspettiamo che salga in superficie mescolandola. Serviamola subito!

La minestra di ricotta nel brodo di carne

La minestra tagliata a scacchi

La minestra appena uscita dal forno

MARMELLATA DI CAKI ALLA VANIGLIA

Una buonissima crostata alla frutta secca e farina di tipo uno con germe di grano, per la prima colazione che per me è sempre dolce perché diversamente non potrei iniziare la giornata.

Scorbutica come sono, mi ci vuole un po’ di dolcezza, poca quella giusta per non pensare al domani che per la mia età lo vedo poco sicuro che ci sarà. Mi ritengo a volte tanto in là con i miei anni che non ho altro che la morte davanti.

Sono così triste a volte che trovo duro quel poco o tanto che il buon Dio ha riservato per me! Scusatemi e andiamo avanti con la condivisione della ricetta della marmellata di caki che in questo diario di una mamma c’è già da diversi anni!

La crostata fatela come vi pare, io ho usato 50 grammi di mandorle e noci frullate con lo zucchero 70 grammi non di più, ed il resto di 250 grammi di farina di tipo uno e germe di grano, ho unito 75 grammi di burro, due uova, zenzero e cannella ed un cucchiaino di lievito per dolci.

Ho lasciato riposare per una mezz’ora e steso coprendo la superficie con la marmellata di caki ed ho unito strisce di buccia di arancia sciropposa fatta ad inizio anno.

Se trovate dei buoni caki vi consiglio vivamente di arricchire la vostra dispensa con la buonissima marmellata!

Buona vita, buona marmellata di caki alla vaniglia ❤️

I miei erano dei piccoli caki che sono stati divorati dagli uccellini

MARMELLATA DI NESPOLE

E quasi tempo di raccogliere e mangiare le nespole. Le mie sono già pronte, oltre a mangiarle perché fanno bene, non si può non farci una buonissima marmellata!

Qui il mio albero con le nespole che sono bellissime.

Buona vita, buone nespole per tutti ❤️

GNUDI DI CARNE E ZUCCHINE CON SALSA DI ASPARAGI

Gli gnudi generalmente sono fatti di ricotta e verdure, spinaci, bietole, o quello che più ci piace. Non mi sembra però che esista una ricetta di gnudi di carne, io non l’ho trovata, forse mi sbaglio.

Comunque sia io l’ho fatti domenica per pranzo.

Non avevo voglia di impastare come ogni festa o domenica, non avevo neanche voglia di fare il sugo, praticamente non mi andava di stare molto in cucina, succede anche a me ora che sono impegnata a fare la nonna di SARA FUTURA una bimba stupenda di quattordici mesi che amo da morire.

Venivano a pranzo Riccardo e Jo anche lei in procinto di diventare mamma, quindi per me nonna di due bimbi. Il sesso non lo sanno e quindi sarà una sorpresa.

Che fare per primo?

Gli gnudi di carne e come l’ho fatti? Ve li racconto!

Ho preso la carne macinata, 300 grammi, l’ho condita con sale, noce moscata, uova di galline felici, uno intero e due albumi, parmigiano reggiano e pecorino grattugiato.

Ho frullato tre zucchine con il sale, le ho strizzate nel tovagliolo per farle perdere tutta l’acqua di vegetazione che non ho buttato perché mi serviva per la salsa di asparagi.

Ho lavorato la carne e le zucchine insieme unendo una manciata di farina per dar un po’ di consistenza in cottura.

Nel frattempo ho tagliato a pezzi un mazzetto di asparagi che ho fatto cuocere con la cipolla in un filo d’acqua a microonde, bastano pochi minuti.

Ho frullato gli asparagi con l’acqua delle zucchine che avevo lasciato da parte, ho unito il sale, il parmigiano reggiano, l’olio extravergine di oliva per farne una salsa.

Nell’acqua salata che bolliva ho calato sei o sette gnudi alla volta che ho formato aiutandomi con due cucchiai, l’impasto deve essere morbido, ed ho fatto cuocere per alcuni minuti, li ho scolati e sistemati nella pirofila con sotto pezzetti di burro, ed infine l’ho coperti con la salsa e fiocchetti di burro. Li ho infornati a 160 gradi ventilato fino a gratinare.

Li ho portati in tavola caldissimi.!

Gli gnudi di carne e zucchine rimangono morbidi morbidi, non c’è bisogno di mettere tanta farina!

Nell’attesa della nascita, pregando e giocando con SARA FUTURA, vi auguro una buona vita e buoni gnudi di carne e zucchine!

A presto!

Le mie sono tutte ricette personali ed inventate sul momento, sono fatta così, non mi è mai piaciuto fare progetti o programmi. La vita che mi sarà donata, poca o tanta la vivo minuto per minuto, il resto è la mia famiglia!

Gnudi di carne e zucchine

CIAMBELLONE DI MOSTO ALLA CANNELLA E SCORZETTE DI ARANCIA CANDITA

Può essere che in cucina la tradizione si accompagni alla fantasia, non è scandaloso, è arricchente e trasmette l’amore per le ricette che sono state tramandate di generazione in generazione!

Ho fatto i ciambelloni con il mosto fresco, la ricetta è sempre quella che troverete qui in questo nostro diario di appunti scritti vecchi e originali. Basta aggiungere la cannella e le scorzette di arancia candite, io l’avevo fatte lo scorso inverno, oppure le uvette o le noci o la scorza di arancia fresca.

Sono come sempre buonissimi da mangiare inzuppati nel latte, o nel vino cotto o di un altro tipo. L’ottimo sarebbe gustarli con lo squaglio, la cioccolata calda fatta con o senza latte.

L’autunno arriverà fra qualche giorno, la temperatura è ancora calda, prepariamoci ad incontrare la stagione più bella per i caldi colori e frutti della terra!

Vi metto i link delle ricette dei ciambelloni per noi marchigiani, (li ciammellotti)!

Buona vita, buon ciambellone di mosto alla cannella e scorzette di arancia candite ❤️

Le scorzette di arancia candita le ho tagliate a filetti ed ho aggiunto la cannella

CIAMBELLONE DI RICOTTA UVETTE ARANCIA ALLA CANNELLA DEL TEMPO DI NATALE

È tempo già di Natale, di profumi speziati in cucina e non solo, ci portano a sognare i mercatini e la neve che imbianca ogni cosa. Sognare non costa niente ed intanto mi piace chiudermi nella mia cucina museo di ricordi, di carabattole che ho accumulato nel corso di questa vita cuciniera.

Questa è la mia esistenza bella o brutta che sia, va bene così e finché posso mettere le mani negli ingredienti significa che tutto sommato sto bene.

Andiamoci allora in cucina e prepariamo tutto quel che ci vuole per il ciambellone del tempo di Natale.

Ingredienti

320 grammi di farina 00 o 0 ( io ho messo la 0) circa.

300 grammi di ricotta romana freschissima.

250 grammi di zucchero io 150 grammi

120 grammi di burro freschissimo, circa..

Cannella

Buccia di un’arancia ed il succo

30 grammi di uvetta sultanina.

3 uova

una bustina di lievito

Rum.

Tre cucchiai di marmellata di melagrane o di altro tipo

Preparazione

Sciogliamo il burro a bagnomaria o a microonde e lasciamolo intiepidire. Puliamo l’uvetta con un telo umido, mettiamola in una tazza e irroriamo con un poco di Rum. Passiamo da un colino a trama fine la ricotta raccogliendola in una ciotola; uniamo lo zucchero e lavoriamola con un cucchiaio di legno o con le fruste.

Mescoliamo il lievito alla farina e facciamoli cadere a pioggia sulla ricotta alternandovi le tre uova intere; il succo e la buccia di arancia, lavoriamo il composto per mescolare bene, Uniamo a filo, il burro e poi l’uvetta sgocciolata.

Accendete il forno sui 180° statico o ventilato a 170 gradi.

Imburriamo e infariniamo uno stampo da ciambellone di 26 cm, versiamoci il composto, lisciamo la superficie e lasciamo cadere sopra la marmellata di melagrane o di altra a piacere, mettiamo a cuocere in forno per 50 minuti mettendolo nella parte più bassa.

Trascorso questo tempo infiliamo nella pasta uno stecchino di legno, se uscirà asciutto sformiamo la torta su una gratella da pasticceria poi lasciamola raffreddare.

Una volta freddo, possiamo gustare il ciambellone tagliato a fette con le quali faremo dei sandwich dolci. Tagliamo le fette di arancia e mettiamole sopra un piatto che possa andare a microonde, spolveriamole con lo zucchero e lasciamole appena scaldare e caramellare alla potenza massima del forno, un minuto più o meno. Sopra ogni fettina mettiamoci un’altra di ciambellone ed un’altra di arancia. Spolveriamo di cannella ed uniamo le uvette. Serviamo ancora caldo o freddo come ci piace.

Buona vita, buon ciambellone di ricotta e uvette alla cannella del tempo di Natale! ❤️

Sandwich di ciambellone ed arancia

PANINI ALLE SPEZIE (Cazzotti)

Spezie e profumi ovunque, ci piacciono nel dolce e nel salato.

Non c’era più il pane, la lunga lievitazione non era possibile….. e stasera? Vuoi fare cena senza pane? Mai!

Allora ho impastato tutto a mano, in attesa che la planetaria risorga, ho messo la farina 0 ed 1 con germe di grano, poco lievito di birra disidratato, meno di mezzo cucchiaino, un cucchiaino di miele, 100 grammi di latte, ed acqua, semi di anici, zenzero e noce moscata, un pizzico di sale ed un cucchiaio di olio extravergine di oliva. Ho fatto due pieghe, una ogni mezz’ora, ho lasciato lievitare. Ho sgonfiato, ho piegato e steso allo spessore di due centimetri, fatto le strisce e sovrapposte a due a file. Ho rimesso a lievitare ed ho cotto a 180 gradi per una mezz’ora. I cazzotti ai semi di anici, profumano da svenire, ottimi per la cena col salato e con la marmellata di mele al pan di zenzero! La marmellata di mele alle spezie l’ho fatta ieri sera ed è strepitosa!

Oh signori, lasciateci lodare quello che ci piace fare!

Pane e marmellate! Tempo per avere un buon pane? Alle 15 ho impastato e alle 18/30 ho cotto e subito mangiato! Perché essere fissati per una pane naturale e a lunga lievitazione? Non conviene, l’essenziale è farlo bene e con tutto l’amore! Questo sì, che un grande amore!!!

La vita sta passando molto velocemente e tristemente, può darsi che non potremo più nemmeno prepararci il nostro cibo, il pane in primo!

L’Enel non ci darà nessuna possibilità!

Buona vita, buon pane!

Del diman non c’è certezza ed il resto è noia e tristezza!